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Le nuove raccomandazioni dell’OMS sull’uso consapevole delle mascherine. Ecco quando e come vanno usate

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 03/03/2020 vai ai commenti

AttualitàCoronavirusStandard Assistenziali

Purtroppo, l’eccessivo allarmismo alimentato dai mass media e da una parte della classe politica, ha generato, nella popolazione, una diffusa paura da coronavirus. Tale fenomeno ha impoverito, tra le altre cose, le scorte mondiali di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).

Un bel problema, dal momento in cui i principali utilizzatori di tali DPI, ovvero gli operatori a stretto contatto con pazienti affetti da COVID-19 e gli stessi pazienti, stanno per avere difficoltà all’approvvigionamento.

I produttori delle mascherine (in particolare le FFP2 e FFP3) stanno raddoppiando i turni di lavoro, ma il problema, oltre che di produzione, è anche di approvvigionamento del tessuto di cui si compongono le mascherine, ovvero l’FFP, un tessuto non tessuto ad alto potere filtrante.

“Credo che il grande pubblico non dovrebbe comprare questi prodotti; - dice un produttore di mascherine della provincia di Varese - è meglio che le poche scorte che ci sono siano dedicate a chi veramente si trova a rischio di contagio. I medici, gli infermieri, chi guida le ambulanze, non certo chi deve andare al supermercato a fare la spesa”.

Ma vediamo cosa raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rispetto ad un uso consapevole delle mascherine.

  • Reparti con pazienti affetti da COVID-19 - Gli operatori che entrano in contatto diretto col paziente nelle procedure che generano aerosol devono indossare una mascherina N95 o FFP2, un camice protettivo, guanti, protezione oculare e grembiule. Gli operatori che entrano in contatto con pazienti in procedure che non generano aerosol è sufficiente che indossino una mascherina chirurgica, oltre a guanti, camice protettivo e protezione oculare. Non sono richiesti DPI nelle aree di transito del paziente (corridoi, luoghi di passaggi, ecc…)
  • Triage in Pronto Soccorso - Non sono richiesti DPI durante tutte le fasi di screening preliminare e dove non è previsto un contatto diretto, a patto che siano garantite distanze di almeno 1 metro dal paziente. Ai pazienti con sintomatologia respiratoria va fatta indossare una mascherina chirurgica.
  • Laboratorio analisi - I Tecnici di Laboratorio, se manipolano campioni di materiali delle vie respiratorie, devono indossare la mascherina chirurgica, i guanti, il camice protettivo e la protezione oculare (se vi è rischio di schizzi).
  • Ambulatori - Gli operatori non devono indossare DPI, tranne quando devono effettuare un esame obiettivo su persone con sintomatologia respiratoria (in questo caso è necessario indossare guanti, camice, protezione oculare e mascherina chirurgica). Durante l’esecuzione delle terapie invasive si utilizzeranno i DPI previsti dalle linee guida internazionali, anche con pazienti asintomatici. I pazienti che attendono in sala d’attesa non devono indossare mascherine, tranne quelli che presentano una sintomatologia respiratoria (per i quali va fatta indossare la mascherina chirurgica).
  • Uffici amministrativi - Se non sono previste pratiche che coinvolgano pazienti affetti da COVID-19, non serve indossare mascherine.
  • Comunità - Vale quanto detto per gli ambulatori (a patto che non vi siano ospiti affetti da COVID-19, per i quali vale quanto detto per i “reparti con pazienti affetti da COVID-19”).

Come potete vedere, le mascherine FFP2 vanno indossate solo in casi veramente eccezionali e quelle chirurgiche solo se strettamente necessarie.

A proposito delle mascherine FFP2, va precisato che, per farle aderire bene al viso, non si deve avere la barba e non devono essere mai tolte: una volta che si spostano dalla faccia vanno eliminate perché da quel momento non danno più alcuna garanzia di protezione. Quindi se, per esempio, si indossano e poi si girano sulla testa o sul collo, per il tempo di un caffè, è necessario gettarle via.