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Giornata Internazionale dell’Infermiere 2020: OPI Ravenna organizza una serie di iniziative per celebrare l’importanza del ruolo della professione infermieristica

La Giornata Internazionale dell’Infermiere, in programma il 12 maggio, quest’anno coincide con il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, madre dell’infermieristica moderna e cade nell’anno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proclamato come l’anno dell’Infermiere. L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Ravenna che ogni anno organizzava un evento rivolto alla cittadinanza ha deciso di onorare questa ricorrenza, in quest’anno particolare, con una serie di iniziative, digitali e cartacee, volte a ribadire e celebrare l’importanza del ruolo della professione infermieristica.

OPI Ravenna nella giornata di oggi ha inoltre consegnato all’AUSL Romagna, mascherine FFP2 utili a ridurre i rischi di un possibile contagio da Covid-19 per garantire a tutti gli operatori/professionisti sanitari, di continuare a lavorare in piena sicurezza. L’AUSL Romagna destinerà le mascherine alle strutture per anziani e disabili del nostro territorio. Inoltre nei prossimi altre mascherine verranno donate nelle strutture sanitarie Maria Cecilia Hospital, Domus Nova e ai liberi professionisti che ne hanno fatto richiesta. "Questa iniziativa - spiega Paola Suprani, Presidente OPI Ravenna - vuole essere un gesto concreto di vicinanza nei confronti dei tanti colleghi impegnati nell’emergenza e vuole supportarli nel loro lavoro incessante a tutela della salute del cittadino".

A questo proposito l’OPI di Ravenna - aggiunge la Presidente - vuole complimentarsi con gli infermieri, improvvisamente protagonisti, naturalmente non da soli, di una situazione di salute drammaticamente grave che ha richiesto l’impegno, lo sforzo e la competenza degli infermieri sia livello organizzativo che assistenziale. I casi positivi sono stati gestiti con l’isolamento dei focolai infettivi e la prevenzione dei contagi. La peculiarità delle decisioni, prese nei minimi dettagli, i servizi istituiti quali strumenti di prevenzione, il sacrificio e la dedizione per la professione sanitaria, in particolare modo degli infermieri, hanno insieme creato una “ideale rete” di isolamento che ha delimitato il contagio".

"Il peso della pandemia - prosegue Suprani - è notevole, ed il risultato dell’impegno è soddisfacente, ma ciò non significa che siamo già in sicurezza, anzi il rischio di contagio è ancora in agguato. Il contributo che stiamo pagando a questa patologia è pesante sia in termini di persone contagiate, decessi, risorse impiegate, emotività e stato d'ansia. Però ci ha fatto capire che insieme si vince, ognuno per le proprie competenze. Un ringraziamento a tutti coloro che ci sono stati vicini ed hanno capito il nostro impegno e determinazione e che hanno supportato la professione con gesti di riconoscenza e gratitudine che ci auguriamo non vadano dimenticati".