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Infermieri. Rischio cataratta per esposizioni a radiazioni ionizzanti anche a soglie inferiori alle stabilite. Revisione della letteratura

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/07/2020 vai ai commenti

Studi e analisi

In operatori sanitari addetti a procedure di diagnostica per immagini e di radiologia interventistica possono verificarsi rilevanti esposizioni oculari a radiazioni ionizzanti (RI). Recenti evidenze hanno dimostrato un aumentato rischio di cataratta anche per livelli di esposizione a RI significativamente inferiori alle soglie stabilite in passato.

 

Le procedure di radiologia interventistica non sono più solo appannaggio dei radiologi, ma vanno sempre maggiormente sostituendo gli interventi chirurgici, e per questo coinvolgono sempre più operatori sanitari di diverse discipline.

In concomitanza si è accresciuto il grado di complessità delle, con la conseguente necessità di acquisire un maggior numero di immagini, eventualmente in proiezioni non convenzionali, con maggiori ingrandimenti e quindi con dosi maggiori erogate al paziente

Oltre alle ovvie problematiche di radioprotezione dei pazienti, derivano da questi fattori (aumento del numero e della complessità delle procedure) problematiche altrettanto importanti di radioprotezione degli operatori

Va infatti sempre tenuta in considerazione la stretta correlazione tra radioprotezione del paziente e radioprotezione dell’operatore, essendo la radiazione diffusa dal paziente la sorgente principale di esposizione per chi opera nelle sue vicinanze.

Le strategie per il controllo e la minimizzazione della dose agli operatori si fondano prima di tutto sulle corrette modalità di organizzazione e di esecuzione del compito lavorativo, insieme con l’uso di idonei dispositivi di protezione collettiva (DPC) ed individuale (DPI) dalle radiazioni.

 

DPC sono: schermi di protezione da applicare lateralmente al tavolo radiologico, schermi pensili da soffitto, barriere mobili (indicate particolarmente per il personale infermieristico, anestesisti, ecc.), telini di copertura sterilizzabili da posizionare sul paziente.

 

DPI sono: camice/grembiule schermante in gomma piombifera, più rari i collari per la protezione della tiroide; occhiali anti X per la protezione del cristallino e guanti anti X.

 

Nonostante i DPI gli operatori possono essere esposti all’assorbimento di dosi di radiazioni tali da provocare l’insorgenza di reazioni tessutali a carico di specifici organi e tessuti (opacità del cristallino/cataratta; radiodermiti croniche).

Una delle principali problematiche sanitarie da considerare nella sorveglianza medica degli operatori di radiologia interventistica è quella degli effetti dannosi sull’occhio e sulla vista conseguenti all’esposizione alle radiazioni ionizzanti.

L’occhio viene considerato un organo molto radiosensibile per la possibile insorgenza - a seguito dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti di opacità del cristallino, fino alla cataratta.

 

Una delle ultime revisioni sistematiche ha rilevato che la maggior parte degli studi riportano un’aumentata prevalenza di cataratta, in particolare di cataratta sottocapsulare posteriore, in operatori sanitari esposti a RI, rilevando prevalenze più elevate nel personale impiegato in attività di cardiologia interventistica.

La revisione della letteratura effettuata ha analizzato le recenti evidenze scientifiche che supportano l’ipotesi di un rischio significativamente aumentato di cataratta occupazionale negli operatori sanitari addetti a procedure di diagnostica per immagini. I dati supportano anche una relazione dose dipendente tra esposizione a RI e prevalenza di opacità del cristallino, specie sottocapsulari posteriori.

I risultati della revisione sistematica evidenziano la necessità di misure di prevenzione efficaci per gli operatori sanitari esposti a RI, che prevedano specifiche attività di informazione e formazione, procedure protettive tecniche e organizzative appropriate ed un uso rigoroso di schermature e DPI, al fine di ridurre al minimo le possibili esposizioni oculari a RI degli operatori. Inoltre, le attività di sorveglianza sanitaria del personale sanitario esposto a RI sono fondamentali ai fini della prevenzione, e debbono includere specificamente la valutazione del cristallino per un efficace monitoraggio del rischio di sviluppo di cataratta.

 

Da :

Sorveglinza medica dei lavoratori esposti. Criticità e casi di studio

Giuseppe De Luca

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – ISPRA

Risk of cataract in health care workers exposed to ionizing radiation: a systematic review