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Crescono I contagi da Covid19 sul lavoro. L’83 per cento riguarda gli infermieri

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 21/09/2020 vai ai commenti

AttualitàCoronavirusCronache sanitarie

 

Pubblicato l’ottavo report nazionale elaborato dall’Inail con i dati riguardanti denunce di infortunio e decessi per Covid, aggiornati al 31 agosto. Ad essere maggiormente colpito ancora il settore della sanità.

Sono 52.209 le denunce di infortunio sul lavoro a seguito di Covid-19 segnalate all’Inail ; i casi in più rispetto al monitoraggio effettuato alla data del 31 luglio sono 846, di cui 323 riferiti a contagi nel mese di agosto.

Ad essere maggiormente contagiate sono le donne, il 71.3% a dispetto del 28,7 degli uomini, età media 46 anni.

Rispetto alle attività produttive (classificazione delle attività economiche Ateco- Istat 2007) coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili...) registra il 71,2% delle denunce.

I tecnici della salute sono quelli maggiormente coinvolti nei contagi, con il 39,7% delle denunce (più di tre casi su quattro sono donne), oltre l’83% delle quali relative a infermieri. Seguono gli operatori socio-sanitari con il 20,9% (l’81,5% sono donne), i medici con il 10,2%, gli operatori socio-assistenziali con l’8,9% e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,8%. Il restante personale coinvolto riguarda, tra le prime categorie professionali, impiegati amministrativi (3,1%), addetti ai servizi di pulizia (1,9%) e dirigenti sanitari (1,0%). Anche per le professioni, si osserva una progressiva riduzione dell’incidenza dei casi di contagio nella categoria dei tecnici della salute (che passa infatti dal 40,3% del periodo marzo-maggio, al 29,2% di giugno-agosto) e dei medici (passati dal 10,4% di marzo-maggio al 4,5% di giugno-agosto).

 

Denunce di infortunio con esito mortale

Sono 303 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale a seguito di Covid-19 pervenute all’Inail, di cui  l’83,8% riguarda gli uomini, il 16,2% le donne (al contrario di quanto osservato sul complesso delle denunce); l’età media dei deceduti è di 59 anni.

Il settore della sanità e assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili...) è il più colpito e registra il 23,3% dei decessi.

Circa un terzo dei decessi riguardi personale sanitario e socio-assistenziale. Nel dettaglio, le categorie più colpite dai decessi sono quelle dei tecnici della salute (il 58% sono infermieri, di cui metà donne) con il 10,3% dei casi codificati e dei medici con il 7,5% (uno su dieci è donna). A seguire gli operatori socio-sanitari (5,6%, ugualmente distribuiti per genere), gli operatori socio-assistenziali (tre su quattro sono donne) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliari, portantini, barellieri) con il 3,6% per entrambe e gli specialisti nelle scienze della vita (tossicologi e farmacologi) con il 2,4%.