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Studio internazionale: impatto del CoVid sulla Salute Mentale

Giuseppe Romeodi
Giuseppe Romeo
Pubblicato il: 22/10/2020 vai ai commenti

CoronavirusProfessione e lavoroStudi e analisi

In Italia, il Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute mentale dell’ISS è stato attivo sin dalle prime fasi della pandemia sia attraverso la partecipazione e la conduzione di studi,

sia attraverso indagini valutative dello stato dei servizi disponibili per la popolazione.

 

Nel tentativo di comprendere al meglio gli aspetti legati all’impatto della situazione emergenziale sulla salute mentale della popolazione, a giugno il Registro Nazionale Gemelli (RNG), gestito all’interno del Centro, ha avviato un’indagine sulla popolazione di gemelli.

Tre le survey previste in un anno per valutare l’impatto sulla vita quotidiana e le ripercussioni della pandemia sull’equilibrio psico-emotivo della popolazione, inclusa la domanda di ricorso a specialisti della salute mentale. Circa 2700 gemelli adulti (età media 45 anni, 64% donne) e 878 famiglie con gemelli minorenni (età media 9 anni) hanno già partecipato allo studio e i primi risultati mostrano che la quasi totalità del campione adulto si è informata costantemente sull’andamento della pandemia utilizzando diversi canali (TV, Radio e siti istituzionali) e che un quarto dei gemelli ritiene le proprie conoscenze ampie.

L’85% dei rispondenti o dei loro conviventi non ha avuto, durante il lockdown, sintomi ricollegabili a infezioni da SARS-CoV-2, mentre emerge un evidente impatto della pandemia sulla condizione di salute mentale, in termini di stress percepito e presenza di sintomi ansiosi e depressivi.

Sono stati infatti osservati sintomi depressivi o da stress rispettivamente nell’11 e nel 14% del campione.

I livelli di ansia invece sono risultati oltre il range di normalità nella metà circa dei soggetti esaminati. Per quanto riguarda i gemelli tra gli 11 e i 17 anni, il 16% ha dormito peggio durante il periodo di lockdown, e almeno il 75% è rimasto in contatto con gli amici tramite messaggi e/o videochiamate.

Anche se solo il 4% ha mostrato una forte preoccupazione per la propria salute fisica e mentale, il 13% ha dichiarato di essersi sentito abbastanza spesso triste e l’11% di essersi sentito abbastanza spesso solo.

I dati preliminari mostrano dunque come ci sia una forte variabilità nella risposta alla situazione emergenziale e un’analisi più approfondita dei dati consentirà di caratterizzare meglio tutte le informazioni raccolte e comprendere i determinanti di questa risposta.

 

The Impact of Quarantine and Physical Distancing Following COVID-19 on Mental Health: Study Protocol of a Multicentric Italian Population Trial