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Tra Vulnerabilità e Potenzialità: Il Cervello Adolescente (parte 1)

Gemma Maria Riboldidi
Gemma Maria Riboldi
Pubblicato il: 22/03/2024 vai ai commenti

AttualitàCronache sanitarieNursing

I tratti distintivi dell’adolescenza, che possono essere un dono e allo stesso tempo una sfida, sono proprio ciò di cui abbiamo bisogno da adulti per mantenere la carica vitale nella nostra esistenza. (D. Siegel)

 

 

L'adolescenza rappresenta un periodo lungo, complesso e straordinario di transizione dall'infanzia all'età adulta, caratterizzato da numerosi cambiamenti in diversi ambiti. Nonostante alcuni miti che la dipingono come un periodo oscuro e incontrollabile a causa degli ormoni impazziti e della mancanza di maturità, è fondamentale considerare che questa fase di vita è circondata da un contesto più ampio.

Le recenti scoperte nel campo della neurofisiologia e delle neuroscienze hanno evidenziato che molti dei comportamenti tipici dell'adolescenza sono radicati in precise dinamiche neurologiche. Questo approccio permette di comprendere meglio gli adolescenti, evitando di stigmatizzarli e creando relazioni più efficaci con loro.

Durante l'adolescenza, il cervello attraversa una fase di profonda trasformazione. Si verificano modifiche sia strutturali che funzionali in varie aree cerebrali corticali e sottocorticali, grazie a due fenomeni chiave: il pruning sinaptico e la mielinizzazione. Questi due processi contribuiscono a migliorare l'efficienza nell'elaborazione delle informazioni e la velocità di comunicazione tra neuroni.

Un adulto medio possiede circa 85 miliardi di neuroni nel cervello, ma questi vengono continuamente formati ed eliminati, così come le sinapsi, cioè le connessioni tra neuroni. Dalla nascita, la materia grigia e il volume cerebrale aumentano fino a raggiungere un picco alla fine dell'infanzia.

Durante questa fase, il cervello è ricco di neuroni e sinapsi, ma molti di essi sono eccessivi e disordinati rispetto alle reali necessità. Per organizzare e ottimizzare la rete cerebrale, inizia durante la preadolescenza un processo noto come pruning o potatura sinaptica, che elimina circa il 50% delle sinapsi formate durante l'infanzia entro la fine dell'adolescenza. Le connessioni cruciali vengono preservate, mentre quelle meno utilizzate vengono eliminate. Il cervello reagisce all'attenzione che diamo alle attività, rinforzando le sinapsi utilizzate più frequentemente.

Tra i 20 e i 25 anni, il volume della materia grigia diminuisce e il numero delle sinapsi si riduce drasticamente, ma quelle rimaste diventano più robuste ed efficienti.

Questa riduzione delle connessioni nervose durante l'adolescenza nonostante la necessità di massima potenza cerebrale può sembrare controintuitiva, ma è un processo volto a migliorare l'efficienza. Analogamente alla potatura di un rosaio, i rami più deboli vengono tagliati per favorire la crescita dei più importanti.

Parallelamente, durante l'adolescenza, si completa lo sviluppo della sostanza bianca, che consiste in fibre che collegano le diverse aree del cervello e si arricchiscono di mielina, un rivestimento isolante che migliora la conduzione dei segnali neurali, rendendoli più rapidi.

Questi processi di sviluppo cerebrale durante l'adolescenza portano a un rapido aumento delle capacità cognitive. Questa fase, chiamata seconda finestra di opportunità, rende il cervello estremamente adattabile e malleabile, pronto a ricevere stimoli ed elaborarli in modo ottimale.

Tuttavia, il cervello adolescenziale è anche più fragile e vulnerabile agli effetti di fattori traumatici o tossici. Ad esempio, gli adolescenti che abusano di alcol possono mostrare un assottigliamento della corteccia cerebrale, indicando un pruning non favorevole o un'inibizione della moltiplicazione cellulare. Questo sottolinea l'importanza di proteggere e promuovere la salute cerebrale durante questa fase cruciale dello sviluppo.