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27 gennaio Giorno della Memoria. Per non dimenticare la crudeltà del genere umano

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 27/01/2014 vai ai commenti

NurSind dal territorio

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.

 

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In questo giorno si celebra la liberazione di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa che abbatterono i cancelli del campo di sterminio, liberando i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. L'apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dentro a quel lager nazista. In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi come quello di Che_mno e quello di Be__ec ma questi, essendo di sterminio e non di concentramento, erano vere e proprie fabbriche di morte dove i deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo poche unità speciali.   1390324247399shoahL'Olocausto altro non fu che l'assassinio premeditato di milioni di civili innocenti. Il genocidio compiuto dai Nazisti raggiunse dimensioni senza precedenti e si basò su un'ideologia razzista che vedeva gli Ebrei come "una specie parassita", degna soltanto di venire estirpata in modo definitivo. I Nazisti programmarono la distruzione di tutti gli Ebrei d'Europa, i malati come i sani, i ricchi come i poveri, coloro che praticavano l'ebraismo ortodosso così come quelli che si erano convertiti al Cristianesimo, gli anziani, i giovani e persino i bambini. Circa due Ebrei su tre, tra coloro che vivevano in Europa prima della guerra, vennero uccisi durante l'Olocausto. Quando la Seconda Guerra Mondiale finì, nel 1945, sei milioni di Ebrei erano morti; più di un milione di quelle vittime erano bambini. E anche questa statistica è fuorviante perché molti di coloro che sopravvissero vivevano in aree non occupate dai Tedeschi durante la guerra e in particolare alcune zone dell'Unione Sovietica orientale, la Gran Bretagna, la Bulgaria e altri stati rimasti neutrali come la Spagna, il Portogallo, la Svizzera e la Svezia. Le decine di migliaia di Ebrei che riuscirono a sopravvivere nella parte d'Europa direttamente occupata dai Tedeschi lo fecero o nascondendosi o riuscendo a resistere alla vita dei campi di concentramento fino alla liberazione. Nelle aree d'Europa che controllavano direttamente, i Tedeschi e i loro collaboratori furono implacabili nel dare la caccia agli Ebrei per poi eliminarli.  

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Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebraico, è celebrato dagli stati membri dell'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7 del 1 novembre 2005. In Italia gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000 definiscono così le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria: La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere. Al 22 gennaio 2014 il memoriale dello Yad Vashem riconosceva 24.811 persone come "Giusti fra le Nazioni", cioè i non ebrei che si sono impegnati, a rischio della vita, a soccorrere gli ebrei perseguitati.  Tra le nazioni con il maggior numero di insigniti ci sono:

Esiste anche una Giornata europea dei Giusti che, sull'esempio del riconoscimento dato da Yad Vashem ai non ebrei che salvarono gli ebrei durante la Shoah, ricorda le figure esemplari che si sono battute e si battono contro tutte le persecuzioni e in difesa dei diritti umani. Il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha istituito, su proposta di Gariwo[7], la Giornata europea dei Giusti per il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni è stato presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem.   (fonti: wikipedia e United States Holocaust Memorial Museum, Washington, DC)  

 

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La storia è fatta dei passi dell'uomo. Ricordarne le cadute serve a rimanere in piedi. (Primo Levi)

Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall’indagare sulle loro radici, finchè non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato. (Carlos Ruiz Zafón)

 

 

(a cura di Chiara D'Angelo)