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Puglia. NurSind Lecce: "Ci appelleremo al Presidente della Repubblica" per la delibera della giunta regionale

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 21/02/2014 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioPuglia

 

COMUNICATO STAMPA NURSIND LECCE

imageIl NurSind, sindacato infermieristico denuncia: la ASL LECCE penalizzata e umiliata.

Il segretario provinciale NurSind, Graziano Paolo ACCOGLI dopo la delibera della giunta regionale: "Ci appelleremo al Presidente della Repubblica".

La giunta regionale, preseduta dall’ On. N. Vendola con la delibera del 19 Febbraio u.s. che da il via libera alle assunzioni nella sanità regionale ha definitivamente messo una pietra tombale alla sanità salentina – dichiara Accogli - aspettavamo con ansia e da tempo il via libera alle assunzioni dei professionisti infermieri per garantire i LEA (livelli minimi assistenziali) nelle diverse realtà sanitarie.

Queste attese e speranze sono state vane.

Solo 21 Infermieri destinati alla ASL Lecce (contro i 250 del Policlinico di Bari) che significano dire “gocce d’acqua buttate in un lago”.

La nostra ASL è vasta,  presidi, distretti, servizi dislocati sul territorio; basta pensare che l’area comparto conta oltre 6.500 unità, cosa rappresentano 21 infermieri?

Dove sono le figure di supporto (O.S.S.) agli Infermieri stessi?

Si sono dimenticati dei reparti chiusi per carenza di personale al “ V. Fazzi ” ?

La situazione peggiora di giorno in giorno, la mal gestione di denaro pubblico nella sanità sta portando ad una sottrazione di servizi per i cittadini, le decisioni intraprese ad oggi per risanare gli sperperi effettuati (disinfettanti del costo di 30€ pagati oltre 1500€)  ricadono sui soliti noti.

Gli infermieri spremuti come arance non possono anzi non devono ammalarsi o infortunarsi sul lavoro, pena far pesare sugli stessi le conseguenze della chiusura dei reparti.

La Direzione pretende il massimo delle prestazioni a costo zero e, a scapito del personale che non ha il diritto di riposare dopo le notti con frequenti cambi turni ad oras, facendo credere all’utenza con servizi giornalistici che le liste d’attesa operatorie sono provocate dal personale che lavora poco.

Siamo stanchi di andare avanti con questi ritmi di lavoro disumani. Il demansionamento è all’ordine del giorno per la mancanza di personale di supporto.Un senso di frustrazione che ha oggi il suo apice nel mancato riconoscimento di lavoro usurante e nell’allungamento dell’età pensionabile“.

Come è pensabile che una donna (la categoria è composta per l’80% da personale femminile) possa esprimere la sua massima professionalità oltre i 60 anni quando la fatica fisica le ha già usurato la spina dorsale e la tecnologia richiede prontezza d’azione e di elaborazione dati? Come possiamo essere impiegati nell’assistenza diretta 24 ore su 24 nei reparti o a turni nelle sale operatorie fino a 66 anni considerando il blocco del turn over e la difficoltà di conciliare la vita familiare con il lavoro? Come possiamo pensare che a un infermiere di 65 anni gli si chieda di lavorare 60 notti l’anno e non considerarlo usurato? Vivremo fino a quell’età oppure cederemo sotto le complicanze infauste descritte in diversi studi clinici sugli esiti di questo lavoro particolarmente delicato?”

Sono queste le domande che gli Infermieri con NurSind pone alla politica.

I tanti sacrifici fatti fino ad ora e le speranze di ridurre il risk management si sono vanificati con una firma.

140313165-3527271c-adf7-40f8-8872-7b8b69cc3c97A questo punto, invitiamo il Presidente Vendola a trascorrere un turno intero al fianco degli infermieri salentini per comprendere le loro condizioni di lavoro.

Con queste parole il segretario provinciale Nursind, Graziano Paolo ACCOGLI, commenta lo stato di prostrazione e sfiducia che sta vivendo la categoria infermieristica salentina.

Per questo motivo ci appelleremo al Presidente della Repubblica. 

    Il Segretario Provinciale

     Dott. Inf. Graziano Paolo Accogli