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Spending review nel Ssn: ecco il «piano Cottarelli». Aspettando il Patto

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 18/03/2014 vai ai commenti

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da IL SOLE 24 ORE SANITA'

spending-review1Il risparmio che ci sarà per la sanità - su 7 miliardi in cantiere per il 2014, 18,1 per il 2015 e 33,9 per il 2016 - è tutto nel Patto sulla salute ed è di 300 milioni nel 2014; 800 milioni nel 2015 e 2 miliardi nel 2016. Esclusa la spesa per beni e servizi però, sulla quale le razionalizzazioni seguiranno un'altra strada.

Eccolo il menu' di Cottarelli per quanto riguarda le schede sulla sanità. Risparmi considerati, spiega esplicitamente la scheda, «nell'ambito delle discussioni per il Patto per la salute». Con una puntualizzazione in più: «E' necessaria una piena applicazione dei costi standard nella sanità» aggiunge la scheda.

Un menu soft tutto sommato, come lo stesso Cottarelli ha confermato oggi durante un'audizione in commissione Bilancio alla Camera sul piano dei risparmi: «Il sistema sanitario nazionale è sostenibile, non credo sia necessario alcun cambiamento radicale sulla sanità, in percentuale i risparmi del mio piano sono abbastanza contenuti. Non c'é da rivedere il sistema».

E ancora la scheda specifica: «I risparmi per la sanità verrebbero mantenuti a livello regionale col fine di ridurre la tassazione regionale», sottolinenado che tutto il Patto dovrà essere coerente con questi obiettivi.

Per quanto riguarda l'andamento della spesa la nota speiga che quella sanitaria sul Pil potenziale è al 7,05% nel 2014 superiore al «benchmark»: quella in area euro (Belgio, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Austria e Finlandia) è al 7,28% e il benchmark è del 5,25%. Il benchmark è costituito dalla spesa europea corretta per tenere conto del vincolo per l'Italia dovuto alla maggiore spesa per interessi e al diverso "medium term objective" (Mto) e della riduzione della spesa prevista per gli altri Paesi necessaria per raggiungere il proprio Mto.

Lorenzin: oltre 10 miliardi di risparmi in tre anni Su questa lunghezza d'onda, ma puntando anche più in alto per quanto riguarda l'entità dei risparmi (che però non sarebbero destinati tutti, come spiega la scheda di Cottarelli, ad abbassare la tassazione locale) si pone anche il ministro Betarice Lorenzin, che questa mattina, intervenendo a una trasmissione radiofonica ha sottolinenato che «dobbiamo essere in grado di razionalizzare, con una pianificazione diversa. Ci sono ancora margini di recupero molto alti che vanno però fatti insieme alle Regioni, che ci devono stare».

Un'operazione, non di tagli lineari, «che incidono sempre sulle stesse voci di spesa che si riverberano sulla mancanza di servizi», ma «un'operazione di risparmio che viene dalla programmazione della pianificazione razionale della sanità», così da risparmiare «dieci miliardi in 3 anni da rinvestire nel sistema sanitario».

«La sanità - ha aggiunto - ha dato 25 miliardi di tagli negli ultimi 5 anni, di cui ancora 10 sono in atto nel 2013-2016». Ma «a budget invariato» si può ancora fare molto. «Se ci lasciano fare il Patto della salute con un meccanismo di Spending interna - ha detto - non solo non avrà conseguenze su cittadini ma ci consentirà di mettere in sicurezza il Ssn, che in questo momento non lo è».

In questo modo si possono ricavare fondi da rinvestire in sanità. Ad esempio «il prossimo anno arriverà in Italia un nuovo farmaco che sconfigge completamente l'Epatite C, un farmaco che costa 50.000 euro a persona e appena arriva costa 3 miliardi. Queste sono le scelte che dovremo fare nei prossimi anni».

Management da rivedere E Lorenzin sempre alla radio - ma in un'altra trasmissione - ha anche annunciato un intervento sul managemen sanitario in team con il ministro Madia per un nuovo metodo di selezione.

«Abbiamo la necessità di rimettere in piedi il sistema sanitario in due o tre anni. Quantomeno dare regole per tutti, e questo ci permetterà poi di intervenire sui territori. Ma tutti devono accettare diversi modelli di controllo. il vero problema della sanità italiana è la governance ed i manager», ha detto.

«Dove ci sono dei buoni manager, in pochi mesi si rimette in piedi un'azienda che ha perso milioni di euro» - continua Lorenzin -. Perché purtroppo non è prevalso la ricerca della performance».

Anziani «nella mia mente» «Il piano anziani è nella mia mente», ha affermato ancora Lorenzin. «Nella mente e nelle azioni - ha aggiunto -. Nel momento in cui spiego ai miei interlocutori che noi andiamo verso una popolazione anziana, in cui dobbiamo trasformare l'assistenza sanitaria per andare incontro agli anziani, questo vuol dire averli al centro.

«Il tema dell'assistenza é sviluppare da una parte l'ospedale come luogo dove si curano le acuzie, cioé i casi gravi ed il territorio in cui si tiene in carico il paziente, lo si aiuta a casa», ha spiegato ancora il ministro.

«Sono pienamente d'accordo con quanto dichiara il ministro Lorenzin. Anzi, sono certo che la sanità italiana può contribuire alla spending review per ben più di 3 miliardi in 3 anni. Basta applicare senza timori dotazioni e costi standard e i miliardi si moltiplicheranno», ha sottolineato l'assessore alla sanità della Regione del Veneto Luca Coletto, coordinatore degli assessori alla sanità, commentando le dichiarazioni rilasciate del ministro. «Se fosse davvero finita l'orrenda stagione dei tagli lineari - aggiunge - il Veneto e le altre (purtroppo ancora poche) Regioni con i conti in ordine potrebbero dire di aver vinto una battaglia storica. Ma è ancora presto, le insidie sono ancora molte e noi saremo impietosi controllori a tutti i tavoli nazionali».

«Intendo dire - dice l'assessore - che ogni taglio sarà il benvenuto se si concentrerà su sprechi e cattiva gestione dei budget. In quel caso, però, al Veneto non dovrà essere toccato nemmeno un euro, premialità comprese. In caso contrario saremo alle solite: paga pantalòn, ma il Veneto, in quei panni, non è più disposto a stare».