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Anche l’Italia entra a far parte di RN4CAST, grazie al Nursind e all’Università di Genova

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 14/02/2015 vai ai commenti

Centro studiEditoriali

di Chiara D'Angelo

Ad un anno dalla presentazione dei risultati della ricerca RN4CAST ripresa e pubblicata sul prestigiosissimo The Lancet”, il 24 febbraio prossimo a Genova la celebrazione ufficiale dell’ingresso dell’Italia nel progetto scientifico internazionale.

Registered Nurse Forecasting (in acronimo RN4CAST) è un vasto programma di ricerca cui aderiscono 12 Paesi in Europa (Belgio, Gran Bretagna, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Olanda), cui da quest’anno si aggiungerà anche l’Italia, e molti Paesi extra-europei (Stati Uniti, Cina, Botswana e Sud Africa).

Obiettivo dello studio è impostare una ricerca scientifica che analizzi i dati provenienti da oltre 600 ospedali per  produrre delle osservazioni organizzative comparabili dalle quali emerga e sia analizzabile il rapporto fra bisogno di assistenza e risposta dei sistemi sanitari, fornendo sullo stesso tema diversi punti di vista: numerico, qualitativo, formativo.

Uno studio importante quindi nei processi di ridefinizione del fabbisogno di figure professionali (infermieristiche) all’interno dei sistemi che vuole, in maniera innovativa rispetto alla tradizionale relazione “numero di pazienti per operatore”, introdurre un diverso metodo che tenga conto, anche e soprattutto, del “risultato” dell’opera del professionista e, in funzione di questo, essere strumentale alla ridefinizione dei rapporti numerici ma non solo, anche degli aspetti di tipo organizzativo e della strutturazione dei percorsi formativi dei professionisti stessi.

 

Lo studio pubblicato proprio un anno fa su “The Lancet” (Clicca), tradotto e ripreso anche dalla nostra testata (Clicca), è stato interessantissimo da questo punto di vista: ha stabilito una chiara correlazione fra pressione lavorativa (pazienti per operatore), livello di formazione dell’operatore e risultati osservabili in termini di qualità delle prestazioni sanitarie, misurate in termini di insorgenza di complicanze in un certo target di pazienti.

Ne è emerso in maniera netta ed inequivocabile che una maggiore formazione e un minor rapporto fra il numero di pazienti e di operatori ha un tangibile e significativo effetto positivo sul tasso di incidenza delle complicanze nei pazienti.

Si tratta di studi che analizzano i problemi partendo dalla misurazione scientifica della realtà e non già da modelli astratti.

Con quest’anno anche l’Italia entrerà, dunque, nel Consorzio Europeo degli Stati aderenti al progetto.

 

E’ doveroso specificare che non si tratta però di una iniziativa istituzionale, bensì della ferma determinazione del NURSIND che ha sostenuto uno specifico programma dedicato presso l’Università di Genova.

E' infatti la Segreteria Nazionale NURSIND che ha contribuito a finanziare l’attività di ricerca della professoressa Loredana Sasso, direttrice del Progetto, e del suo gruppo di collaboratori.

Un’iniziativa importante del nostro sindacato che ne connota, come da tempo è ormai chiaro a tutti, la propensione all’innovazione e alla ricerca di soluzioni e strategie di miglioramento libere dai paradigmi tradizional-conservatori, che invece sembrano mantenere una forte presa in molte altre realtà, sia rappresentative che di indirizzo politico.

Non è un caso che il NURSIND si sia opposto, nei mesi scorsi, al riconoscimento del minutaggio quale indice di riferimento per la determinazione del fabbisogno di personale nel sistema sanitario, adottato o adottando in diverse Regioni, a partire dal Veneto. E’ un parametro che non tiene conto di una variabile fondamentale: la valutazione e la modulazione dell’esito.

Lo studio RN4CAST va proprio in questa direzione, invece. Imposta un’analisi complessa in cui è possibile prefigurare degli scenari realistici anche pensando di modificare variabili che in altri contesti non si sono mai considerate, ma che però rivestono un ruolo strategico non trascurabile (come nel caso dell’esito del processo di assistenza). Una impostazione senza dubbio onerosa, in termini di complessità, ma che certamente ha il pregio di una maggiore completezza.

 

Appuntamento dunque per il 24 febbraio a Genova, alle ore 10:00 nella Sala Conferenze Di.Mi., per la presentazione dell’ingresso dell’Italia in RN4CAST a cura della professoressa Loredana Sasso (direttrice del progetto in Italia), del professor Walter Sermeus (coordinatore europeo di RN4CAST), del professor Giancarlo Icardi (Università di Genova), del professor Federico Spandonaro (Università Tor Vergata – Roma e ricercatore di RN4CAST) e del dott. Gennaro Rocco (CECRI – Roma). E’ prevista la presenza del Ministero della Salute, della presidente IPASVI Annalisa Silvestro e del segretario nazionale del Nursind Andrea Bottega.

Maggiori informazioni su RN4CAST (partner, obiettivi, risultati, ecc.) sono reperibili sul sito del progetto (Clicca), all’interno del quale si trova anche il riferimento all’evento di Genova del 24 febbraio. Per il progetto italiano di RN4CAST è invece possibile consultare l’apposita sezione del portale del Di.S.Sal dell’Università degli Studi di Genova (Clicca).