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Infermiere contagiato dall’Ebola: iniziata la terapia sperimentale

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 13/05/2015 vai ai commenti

Allerta Ebola

di Chiara D'Angelo

 

Le condizioni cliniche dell’infermiere sardo di 37 anni contagiato dal virus Ebola non sono critiche.

Il collega è “lucido e collaborante”, dicono nel primo bollettino diramato i medici dello Spallanzani, dove il trentasettenne è ricoverato da ieri.

Nel frattempo è iniziata la somministrazione di un farmaco antivirale sperimentale appositamente autorizzato dall’Aifa e si pensa alla possibilità di ricorrere anche al plasma di un donatore guarito, “valutando tutte le opzioni terapeutiche, in accordo con il centro di coordinamento dell'Oms”, secondo quanto riferito dal Direttore Scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito.

L’infermiere di Emergency, lo ricordiamo, era appena rientrato dalla Sierra Leone dove ha prestato servizio volontario nel locale Centro di cura dei malati di Ebola da febbraio fino all’8 maggio. Al rientro in Italia, secondo i protocolli sanitari e di Emergency, ha provveduto all’automonitoraggio dei potenziali sintomi di infezione ed all’autoisolamento finchè domenica sera, quando la sua temperatura ha superato i 39 gradi, è stato ricoverato a Sassari da dove ieri è stato trasferito, in alto biocontenimento e assoluta sicurezza, alla volta di Roma.

Dalla Regione Sardegna l’assessore alla Sanità, Luigi Arru, rende noto che sono state poste in osservazione e quarantena tre persone che hanno avuto a che fare con l'infermiere nell’ospedale di Sassari.

Tuttavia ci tiene a ribadire, facendo coro a quanto dichiarato dai medici dello Spallanzani, che il pericolo di contagio di altre persone non c’è, anche grazie al fatto che il collega “è un professionista, conosce bene i protocolli e dal suo ritorno in poi ha seguito tutte le prassi previste a livello internazionale per chi è stato nei Paesi colpiti dal virus perciò si è messo subito in quarantena e ha evitato qualsiasi tipo di rapporto".

 

Attendiamo quindi l’evolversi della situazione e, nel contempo, ci stringiamo simbolicamente al nostro collega, che con la passione spesa nella missione umanitaria e con la grande dimostrazione di professionalità donata nelle circostanze che hanno preceduto il suo ricovero, riempie di orgoglio tutti noi colleghi, pur nel momento di intensa apprensione per il suo stato di salute.

 

 

“Siamo vicini all’infermiere sassarese colpito dal virus dell’Ebola. Ci auguriamo che possa avere lo stesso percorso di guarigione del nostro collega Fabrizio Pulvirenti, ammalatosi lavorando anche lui in Sierra Leone per Emergency" - questo l'augurio di Roberta Chersevani (Fnomceo) che aggiunge... (leggi l'articolo completo su Quotidiano Sanità; clicca

 

“Infermieri italiani attenti e preparati e prima di ogni cosa fedeli al principio di tutelare la vita e la salute dei cittadini” le parole di Barbara Mangiacavalli (Ipasvi) che aggiunge... (leggi l'articolo completo su Quotidiano Sanità; clicca