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Rimborso iscrizione IPASVI per i dipendenti: l’AUSL Pescara spiega i perché del “No”

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La Redazione
Pubblicato il: 19/07/2015 vai ai commenti

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In una lettera indirizzata a tutti i dipendenti, alle OO.SS. e alle RSU del comparto, l’AUSL Pescara risponde a tutte le istanze pervenute in merito alla richiesta di rimborso della quota di iscrizione ai Collegi e agli Ordini Professionali dei dipendenti, giunte sulla scia di una sentenza della Corte di Cassazione (n. 7776/2015) che aveva disposto il rimborso nel caso di un avvocato dipendente dell’INPS.

L’AUSL Pescara spiega come il caso trattato dalla Cassazione fosse profondamente diverso dalla situazione in cui si trova il personale sanitario (che non è iscritto ad Albi Speciali né esercita la professione con vincolo di assoluta esclusività, essendo permessa l’attività libero professionale al di fuori dell’orario di servizio e con ripartizione del compenso). Questo, unito ai vincoli amministrativi secondo i quali le Aziende non possono applicare disposti giurisprudenziali per semplice “estensione”, ha portato il dirigente dell’Ufficio Trattamento Economico del Personale (dott. Barile) e il Direttore del Dipartimento Gestione e Sviluppo delle risorse Umane (dott. Michitelli) dell’AUSL Pescara a mettere nero su bianco, per il istanze pregresse e per chiunque fosse intenzionato a presentarne di simili, che queste stesse sono da considerarsi infondate e quindi inaccoglibili, come giudicato anche dal Tribunale di Alessandria per una analoga richiesta presentata da alcuni colleghi infermieri Nursind di Alessandria (Clicca) verso la cui pronuncia, peraltro, è stato presentato recentemente ricorso presso la Corte di appello di Torino.