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Se è prescritto dal medico si può uscire di casa anche essendo in malattia

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 22/10/2015 vai ai commenti

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da ASSOCIAZIONE ITALIANA INFERMIERI LEGALI E FORENSI, di EUGENIO CORTIGIANO

 

La 6375 è una sentenza della Cassazione che è destinata a fare storia nel mondo del lavoro.

La Suprema Corte ha infatti dichiarato che il lavoratore in malattia, purchè non svolga altri lavori, può uscire di casa tranquillamente. Sempre che questa indicazione sia stata dal medico come prescrizione o semplice consiglio.

Il caso

La Corte confermato il mantenimento del posto di lavoro per il dipendente di una società piemontese di Alba addetto al controllo degli acquisti. Il datore di lavoro aveva mandato gli investigatori privati sotto casa dell'impiegato e aveva scoperto che, ogni tanto, il dipendente usciva dalla sua abitazione anche se aveva un certificato con una lunga prognosi di malattia per una complicata infiammazione a un tendine. Alla luce di quanto emerso lo aveva licenziato.

Il lavoratore ha impugnato il licenziamento che, sia in primo grado che in appello, è stato dichiarato illegittimo.

Contro il verdetto dei giudici torinesi si è rivolta alla Cassazione la società datrice di lavoro, ma il ricorso è stato rigettato.

Licenziamento disciplinare escluso

La Cassazione è netta: no al licenziamento se non c’è prova che il lavoratore svolgesse altri lavori.

Il lavoratore non può essere ripreso con nessuna sanzione per essersi adeguato alle prescrizioni del metodo curante.

E questo mette finalmente la parola FINE ad imposizioni e vessazioni verso quei lavoratori che non presentavano patologie che li obbligassero a rimanere al domicilio, o peggio ancora che questo fosse controindicato (pensiamo ad esempio alle depressioni).