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Una Professione spaccata non va da nessuna parte

Enrico Virtuosodi
Enrico Virtuoso
Pubblicato il: 13/11/2015 vai ai commenti

Editoriali

Di Enrico Virtuoso

 

Ho sempre pensato che quelle degli Infermieri fossero solo delle differenze, dei contrasti legati al semplice fatto che Madre Natura non ha previsto che gli Esseri Superiori, tanto meno le Professioni, potessero riprodursi per clonazione; diversità fisiologiche per l'Infermieristica che tutto sommato è una Scienza e Professione ancora giovane, banali divergenze. Invece mi sono accorto che quelle che sembravano semplici differenze di opinione hanno diviso la Professione in gruppi e poi in blocchi fra loro contrapposti; sono state provocate fratture che si allargano ogni giorno, sono stati scavati solchi sempre più profondi che piano piano rischiano di diventare voragini difficilmente colmabili. Non è che tali blocchi non si conoscano, non si guardino, non si parlino, che non cerchino il dialogo; semplicemente non si capiscono! Parlano lingue diverse, ma i blocchi infermieristici hanno qualcosa in comune che evidentemente non è abbastanza.

Abbiamo in comune un titolo (quello di Infermiere), un Profilo Professionale (DM 739/94) e un paio di leggi ancora non applicate (legge 42/99 e 251/00) e poi... abbiamo l'IPASVI. Noi Infermieri siamo essenzialmente individualisti anche quando lavoriamo in squadra, autoreferenziali fino all'osso e incapaci di fare fronte comune contro un nemico esterno proprio a causa delle nostre divisioni interne; a dispetto di chi (IPASVI) , ci vuole, ci pensa o ci immagina come un blocco unico, compatto e solidale ma che col suo agire spesso acuisce le spaccature; e dovrebbe comunque tenerne conto poiché se non si sanano i contrasti tra Infermieri, nessuno di noi andrà da nessuna parte.

Unità d'intenti dovrebbe essere, ma cosi non è! Ecco alcuni esempi di blocchi contrapposti che mi vengono in testa di getto, senza pensarci troppo:

Vecchi contro Giovani: non sono solamente differenze di tipo generazionale (conosco molti vecchi con idee moderne e giovani con idee antiche), sono Infermieri che vivono in orizzonti temporali opposti; i troppo “saputelli”, professoroni insopportabili che hanno tanta teoria intesta e poca pratica nelle mani (dicono i vecchi). “Mummie di reparto in ciabatte, praticoni da strapazzo e con poca scienza in testa (dicono i giovani).

Andando avanti troveremo gli Infermieri che possiedono le Competenze avanzate contro le Competenze arretrate di altri Infermieri i quali ritengono che si possa ancora esercitare efficacemente una Professione come la nostra con le nozioni e le competenze vecchie di vent'anni; a questi ultimi in fondo sta bene che le competenze avanzate dei primi non vengano valorizzate, l'ugualitarismo contrattuale è auto-consolatorio e in più non si è costretti ad andare a scuola (di nuovo) o a guadagnare di meno.

Operaisti contro Professionisti c'è chi si ritiene semplicemente un manovale, braccia rubate all'agricoltura, carne da cannone; fa solo quello che vi è da fare senza guardare se quello che fa rispetta i canoni della Professione e si demansiona allegramente. I “Professionisti” ovviamente vedono i primi come fumo negli occhi, l'anti-infermiere per eccellenza, per i primi invece i Professionisti sono gente con strane idee in testa che si ostina a non vedere come stanno effettivamente le cose: Realisti contro Idealisti!

Progressisti-conservatori-reazionari chi vede lontano e va sempre avanti, ha sempre un treno su cui salire e scoprire il suo futuro, l'incognita è uno stimolo in più. Chi si accontenta di ciò che ha, gli basterebbe anche un modico aumento della retribuzione per essere felice, la staticità è la sua passione, meglio non rischiare nel cambiamento, simili figuri potrebbero anche trovare giusta la non applicazione della legge 161/14. Chi vorrebbe tornare indietro a “come era bello prima! Si stava meglio quando si stava peggio”, potendo tornerebbero ai tempi di Florence, degli ospizi e dei sanatori.

Attivisti contro Immobilisti c'è chi si attiva per cercare di cambiare le cose, in qualunque modo potendo anche sbagliare; qualcuno lo fa all'interno dei Collegi Provinciali IPASVI, gli immobilisti ritengono che stando a casa e non andando a votare sia meglio, molto meglio che ad eleggere i nostri rappresentanti professionali siano solo il 10% degli iscritti, il loro tempo è prezioso e non si può sprecare in queste facezie. Altri si impegnano nell'attività sindacale, incredibilmente molti Infermieri si spendono con i Sindacati generalisti, dunque, appiattisti; il sindacato di categoria è molto più impegnativo culturalmente e stressante psicologicamente ma lo fanno ugualmente perchè da più soddisfazione. Per gli immobilisti è preferibile lamentarsi davanti all'orologio o nei cucinini dei reparti, tanto si sa: “le mura hanno occhi e le finestre hanno orecchie”, le loro richieste insistendo arriveranno fino in cielo (lunghezza della vita permettendo).

Nord contro Sud Anche la Professione infermieristica può essere divisa, così come lo è la Sanità italiana in tante realtà localistiche che vivono in dimensioni spaziali opposte come il bianco con il nero; capita più spesso di sentire colleghi del Nord implorare concorsi pubblici solo per i residenti perché quelli del Sud soffrono il freddo e vogliono tornare a casa, qualcuno la spara direttamente e le scrive anche queste sciocchezze , altri le pensano e si comportano di conseguenza; a parte la presunta indolenza meridionale, vantano pure la presunta ignoranza dei colleghi stranieri, il razzismo è sempre dietro l'angolo ed è una mala pianta dura da estirpare. Chi emigra non lo fa mai per piacere. Non è una scelta ma una necessità. Che dovrebbero dire allora i colleghi tedeschi, inglesi, austriaci e svizzeri che con i colleghi italiani di tutte le latitudini hanno ormai sempre più stretti e soddisfacenti rapporti di lavoro?

Privati contro Pubblici i primi pensano che i secondi siano super tutelati, in realtà la differenza anche di tutela tra pubblico e privato va sempre più assottigliandosi, tuttavia sussiste. I Dipendenti (pubblici e privati) praticamente non conoscono che esiste il mondo degli Infermieri liberi professionisti, non lo capiscono: “ sono matti questi che vogliono fare gli Infermieri Imprenditori... chi credono di essere?.

Disoccupati contro Occupati ovviamente gli Infermieri appena laureati e quindi disoccupati ce l'hanno un po con gli occupati addossando loro la responsabilità di non fare abbastanza per opporsi la blocco del turn over accettando di lavorare in carenza senza batter ciglio, contemporaneamente facendo anche 118 o altri servizi aggiuntivi remunerati, togliendo loro ogni possibilità di lavoro. Per gli Occupati, i Disoccupati non esistono a meno che non siano i loro figli. La stessa diatriba, anche se meno tragica perchè almeno loro un lavoro lo hanno coinvolge i Precari contro Stabilizzati.

Base contro Dirigenza Diceva Giulio Andreotti: “ il potere logora chi non ce l'ha”. Certo il fatto che tanti Dirigenti Infermieristici si comportano con i loro colleghi come fossero “Dio in terra”, mentre sono molto remissivi e si genuflettono di continuo davanti all'Altra Dirigenza (quella Medica e Amministrativa) non può sicuramente far piacere alla BASE della Professione. Mondi ed Orizzonti distanti tra loro anni luce (spaccatura quasi insanabile).

Come se non bastassero i conflitti interni alla Professione Infermieristica, altri ne riempiono la cronaca sanitaria coinvolgendoci: Infermieri contro Medici e Medici contro Infermieri (competenze avanzate), Infermieri contro OSS e OSS contro Infermieri (demansionamento), Operatori (Medici, Infermieri ed OSS) contro Ministero e Regioni (tagli alla Sanità, blocco del turn over, dotazioni organiche, rinnovo contrattuale)

La nostra ormai non è più una Professione da valorizzare, è una Professione da salvare (anche da se stessa) perché le SPACCATURE fra gli Infermieri esistono e sono reali, possiamo solo far finta di non vederle e continuare ad essere come i “CAPPONI DI RENZO(I)” nei Promessi Sposi del Manzoni i quali andando incontro al loro destino continuavano a beccarsi ferocemente; oppure ci affidiamo come Renzo, tutto sommato inutilmente ad un Azzeccagarbugli di turno che ci tiri immantinente fuori dai guai. Azzeccagarbugli non lo farà MAI perché... Don Rodrigo non si tocca!