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Lecce: tutti i nodi del Fazzi. Riunione del Direttore sanitario con i lavoratori.

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 28/11/2015 vai ai commenti

NurSind dal territorioPuglia

Il Direttore Sanitario dell'Asl di Lecce ha incontrato, il 25 novembre, i dipendenti del nosocomio "Vito Fazzi" in un'affollatissima e partecipata riunione, in cui sono state trattate tutte le questioni più spinose che tormentano l'ospedale pugliese e che hanno trovato spazio nella cronaca delle ultime settimane.

 

La condizione estremamente critica del pronto Soccorso, in cui la sicurezza, degli operatori e degli utenti, è quasi totalmente assente e non garantita, il sovraccarico lavorativo degli operatori, l'esasperazione degli utenti di fronte a liste d'attesa infinite.

Alla riunione, tenutasi presso la Direzione Medica di Presidio, presenti soprattutto infermieri e OSS, ma anche primari, oltre che alle rappresentanze sindacali, fra cui naturalmente il Nursind. Presente anche il Direttore Medico di Presidio Giampiero Frassanito

Dalla riunione è emersa la volontà comune di intraprendere un percorso di riprogettazione e riorganizzazione dei servizi e del lavoro che riporti il Fazzi a una situazione quanto più possibilmente vicina alla normalità.

La carenza di personale, principale "causa di tutti i mali" è stata il trait d'union che ha collegato gli interventi dei sindacati, del personale e della direzione ospedaliera. Ma secondo il Direttore Sanitario Sanguedolce c'è dell'altro: il territorio soffre di un frammentazione e di una duplicazione dei servizi che mette in difficoltà i singoli presidi, nell'illusoria quanto errata convinzione che erogare tutto ovunque consenta a tutti di accedere a tutti i servizi. Ma così non è, e una razionalizzazione si rende indispensabile, concentrando i servizi e rendendo maggiormente operativi i presidi interessati.

Sarà comunque, a prescindere da questo, necessario affrontare la questione sicurezza, a livelli di allarme al Fazzi, e il potenziamento degli organici, anche in virtù della decadenza delle deroghe sui riposi giornalieri.

La riunione, pur nella comprensibile tensione derivante dalle condizioni di lavoro che gli operatori sopportano al Fazzi, ha fatto emergere una volontà comune di "fare".

E da fare ci sarà molto ed in tempi rapidi anche, chiedono i sindacati, senza aspettare la Regione.