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Mega concorso Bologna: io c'ero e vi racconto cosa abbiamo cantato!

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 26/05/2016 vai ai commenti

Emilia RomagnaNurSind dal territorio

Gettonatissima e stra-pubblicizzata quanto il concorso in Friuli, ieri è terminata la prima parte della gara al posto fisso che ha avuto come protagonista stavolta l’ Emilia Romagna: un numero elevatissimo di concorrenti hanno raggiunto da tutta Italia il Palasport vicino Bologna per partecipare alle prove, svoltesi in due giorni contigui. La commissione ha deciso, vista la mole delle persone iscritte, di somministrare in trenta minuti due delle tre prove che caratterizzano un concorso, quella scritta e quella pratica, in modo da risparmiare tempo per la correzione e accelerare le procedure per la successiva ammissione all' orale. Quaranta domande dunque, trenta per la prima prova e  dieci per la seconda da risolvere in mezz’ ora, di difficoltà media. L’ organizzazione è stata nettamente migliore di quella subita a Trieste: c’ erano più ingressi principali suddivisi per lettera alfabetica e ciascuno di essi a sua volta aveva delle sottodivisioni specifiche per velocizzare la chiamata. Il tempo di attesa medio si è attestato intorno alle due ore circa prima di iniziare la prova. Chi aveva partecipato alla selezione in Friuli ricorderà le pessime condizioni dei servizi igienici, la carenza di personale atto a controllare i concorrenti durante la prova e l’ ammassarsi delle persone l’ una sull’ altra con zaini, borse, giacche e quant’ altro: a Bologna, seppur la mole di partecipanti era elevata, le condizioni non sono state così alienanti. Ovviamente un numero che sorpassa le settemila unità è difficile da gestire ma alle tre e trenta del pomeriggio tutti eravamo fuori e nessuno (sembra) ha dovuto rimandare il concorso per il prolungamento dei tempi tecnici come successe invece in Friuli.

E’ piaciuta meno, a giudicare dai commenti sui social ed a caldo dopo il test, la scelta della presidentessa della commissione di lasciarsi andare a una specie di rito scaramantico pre-concorso che ci ricorda un po’ i motti portafortuna delle squadre di calcetto prima della partita; pur rispettando e comprendendo il nobile intento di creare un pathos emotivo a chi stava per concorrere, la hola con tanto di canzone “noi siamo pronti” e mani in aria è stata recepita da parecchi più come un modo inadeguato per mettere a tacere le polemiche sorte il giorno precedente (il primo giorno dei due) che un vero e proprio in bocca al lupo disinteressato; effettivamente durante lo slogan si sono uditi anche diversi fischi. Il vero boato è però arrivato quando dalle file sulle tribune hanno iniziato, distrattamente e senza coordinamento col resto, a distribuire le prove non sigillate ad una parte dei concorrenti mentre chi stava in altri settori non aveva ancora il test sulle mani; a quel punto visto il caos che stava lentamente nascendo (ad uno ad uno si potevano scorgere i volti girarsi verso la direzione delle grida e iniziare a loro a volta a gridare) è stato annunciato al microfono di iniziare la distribuzione del test a tutti. Fischi e urla si sono naturalmente raddoppiati. La prova è comunque partita nonostante questo palese errore sui tempidi distribuzione. Il sistema di giudizio non prevedeva la decurtazione di punti sulle domande sbagliate, del resto già meno di un minuto a risposta è abbastanza inusuale come tempo di ragionamento (forse vogliono testare fin da ora chi può sopravvivere in reparto?). Le domande avevano una complessità media ed erano estrapolate dai famosissimi libri (ormai best-sellers) di preparazione ai concorsi, per poter dare a tutti la possibilità di rispondere a un livello standardizzato (per chi ha studiato su quelli ovviamente: si presume quasi tutti). Rimane comunque l’ amaro in bocca, anche se la situazione non ha raggiunto i disagi e la mancanza di oculatezza e controllo che ha subito Trieste: amaro in bocca nel vedere che per un posto (ufficialmente è un posto bandito) si scatenino migliaia di persone; amaro in bocca nel vedere come già ci sia chi si sta muovendo per denuciare le irregolarità presenti (forse qualcuno ha notato che altri sono riusciti a trovare informazioni su libri o smart-phone sfuggendo al controllo); amaro in bocca perché chi cerca un futuro si vede quasi costretto a cantare il “noi siamo pronti” con l’ ilarità della festa di fine liceo e soprattutto, amaro in bocca perché iniziare a distribuire un test non sigillato ad una parte dei concorrenti mentre il restante gruppo ne è privo ci sembra un pò scorretto e speravamo che con la stessa faciloneria con cui è stato intonato il bel motivetto dal titolo "noi siamo pronti" forse arrivassero anche le dovute scuse per la mancanza di accortezza.

Ma allora dove è "che siamo pronti?"