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Nursind Sicilia: sbloccare le assunzioni o presto aumento della mortalità nei nosocomi isolani

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 30/06/2016 vai ai commenti

NurSind dal territorioSicilia

Si susseguono inarrestabili le stagioni, ed inevitabilmente anche questa estate è già arrivata, con le solite temperature bollenti e con i soliti annosi problemi, aumento degli accessi nei pronto soccorso e personale sanitario ridotto all'osso.

Arranchiamo ormai da anni, ed anche questo inverno abbiamo combattuto picchi influenzali, punti di emergenza al collasso, unità operative colme, letti in aggiunta ed organico sempre più esiguo e stanco: sovraccarichi lavorativi ed ormai routinario demansionamento.

E mentre sopravviviamo a turni estenuanti, cercando di far quadrare i conti di uno stipendio che non è più adeguato al costo della vita, in attesa di rinnovi di contratto che prevedono piccole elemosine, incentivi di cui abbiamo perso le tracce così come le abbiamo perse anche delle fasce di progressione economica, l' Assessorato alla Salute della Sicilia ci tiene compagnia con il simpatico balletto delle “assunzioni”.

Questo motivetto andante ci ha accompagnato per tutta la stagione invernale, il solito slogan “Presto assunzioni nella sanità siciliana, al via i concorsi” usato, a questo punto senza alcuna remora nel dirlo, solo come voto di scambio, come ricatto elettorale e null'altro.

Un anno fa, il 30 giugno, il Nursind scese in piazza a Palermo, per manifestare contro le politiche scellerate di questa Regione, per le assunzioni mancate, per una rimodulazione della rete ospedaliera vergognosa alla quale si accompagnava un calcolo dei coefficienti di fabbisogno del personale sanitario altrettanto indecente.

Un anno fa… e cos'è cambiato nei 12 mesi trascorsi? Niente, si è solo succeduto Baldo Gucciardi all'allora assessore alla sanità Borsellino che diede le sue dimissioni dall'incarico, ma per il resto siamo ancora fermi a quel 30 giugno.

E noi, del Nursind Sicilia, anche quest'anno, puntuali, il 30 giugno saremo ancora una volta in piazza a manifestare tutto il nostro dissenso a chi promette ma non mantiene, contro una sanità regionale che non solo ha creato caos nei nosocomi isolani, ma sta lentamente uccidendo i suoi cittadini.

A soli due giorni dalla annunciata manifestazione, il Nursind, nelle persone di Salvo Vaccaro, segretario Provinciale Catania e membro del Direttivo Nazionale, Vincenzo Neri, anch'esso membro del direttivo nazionale, Pasquale Pennacchio segretario amministrativo e Francesco di Masi segretario aziendale Asp, è stato convocato in Regione Sicilia per discutere dell'annosa carenza di organico e delle mancate assunzioni.

In una lettera aperta al Presidente della VI commissione Sanità, il Dott. Giuseppe di Giacomo, Salvatore Vaccaro, all'indomani dell'incontro, esprime ancora una volta tutta la sua preoccupazione per la gravosa situazione in cui versa la Sicilia, sottolineandone i tratti più tragici ed allarmanti.

La cronica carenza di personale, i tagli alla sanità pubblica hanno messo e mettono a rischio la salute dei cittadini, a causa di una diminuzione sostanziale della qualità dell'assistenza e della sicurezza dei servizi erogati, in particolar modo quello aperti 24 h.

In questi anni abbiamo assistito ad una costante e continua riduzione di personale, specie in unità operative ad elevata complessità assistenziale: pronto soccorso, rianimazione, terapia intensiva coronarica, terapia intensiva neonatale, terapia intensiva post operatoria ecc.

Questo modus operandi sarà responsabile della aumentata mortalità dei pazienti.

E non è una congettura, non sono ipotesi, a dircelo è uno studio: RN4cast, progetto internazionale, finanziato da Nursind e condotto in 15 paesi, tra cui l'Italia, dove hanno partecipato 13 regioni italiane(Sicilia compresa).

Diretto dalla professoressa Loredana Sasso e dalla professoressa Linda Aiken, ha confermato quello che da anni denunciamo in tutte le sedi istituzionali: il numero massimo di pazienti che possono essere assegnati ad ogni infermiere è sei.

Ogni ulteriore paziente in carico ad ogni singolo infermiere, aumenta del 7% il rischio di mortalità legata a complicanze post- trattamento e alla difficoltà di dare assistenza sulla base di reali necessità.

Ed in Sicilia quale rapporto infermiere /paziente? Nelle unità operative a carattere medico e chirurgico è di un infermiere per 11 pazienti a fronte dei sei di cui parla lo studio.

Nelle terapie intensive, dove il paziente è totalmente dipendente dall'infermiere ed è universalmente riconosciuto che il rapporto ideale è 1:2 , in Sicilia in quasi tutte le terapie intensive il rapporto è spesso 1:4.

La rideterminazione delle dotazioni organiche ha compromesso definitivamente l'assistenza a causa delle previste esigue risorse umane, infermieri e personale di supporto.

Questo nell'immediatezza e per il tempo a venire sarà motivo dell'aumento delle infezioni, della mortalità, dei contenziosi e chiaramente dei costi.

Salvatore Vaccaro, chiude così il suo intervento: “Di chi sarà la responsabilità delle morti che si avranno a seguito della continua diminuzione degli infermieri ed a seguito della rideterminazione delle dotazioni organiche?”

Senza infermieri la salute muore.

Senza infermieri non c'è futuro per la Sanità.

Lo ribadiremo a gran voce, giovedì 30 giugno in Piazza Politeama a Palermo, e continueremo a gridarlo a voce alta finché la Regione Sicilia non deciderà di passare al piano assunzioni, non solo nell'interesse degli infermieri, ma anche e soprattutto nell'interesse del Cittadino che ha Diritto alla Salute.