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Infermiere di Comunità: c'è la volontà di partire in alcuni comuni del Sassarese

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 14/08/2016 vai ai commenti

Narrative Nursin(d)gNurSind dal territorioSardegna

Sembra che alla Asl di Sassari, indipendentemente dai progetti di Asl Unica, riordino della rete ospedaliera di prossima discussione, problemi sindacali di ogni ordine e grado e difficoltà nella garanzia di assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza, abbiano comunque deciso di intraprendere una strada chiara che NurSind Sassari aveva suggerito già nel 2014 nella giornata di studio su “l'Infermiere di Famiglia e di Comunità e lo sviluppo dell'assistenza territoriale” (Leggi qui).

Sarà l’Ambito Plus Anglona-Coros-Figulinas a veder attuato per la prima volta in Sardegna, il progetto innovativo di assistenza territoriale attraverso la figura dell'Infermiere di Comunità. Il Plus è uno strumento di programmazione integrata con cui i diversi attori sociali di ogni distretto (Comuni, A.S.L., Provincia, Istituzioni scolastiche, Cooperazione sociale, soggetti sociali solidali, ecc.) mettono a disposizione le proprie competenze ed esperienze al fine di definire assieme obiettivi strategie e interventi per la prevenzione, tutela, cura e sviluppo della persona. Il PLUS nasce dall'esigenza di creare un lavoro coordinato e sinergico fra le strutture che operano nel sociale, le istituzioni e i cittadini, con lo scopo di poter mettere in rete nel territorio un servizio integrato di presa in carico della persona. Nel caso specifico, si tratta di un ambito territoriale che raccoglie i territori di alcuni importanti comuni di pertinenza dell'Asl di Sassari. “L’ipotesi di lavoro avanzata dall’Ambito Plus Anglona-Coros-Figulinas e maturata attraverso una serie di incontri preliminari con il Distretto socio-sanitario, prevede l’attivazione di otto ambulatori territoriali con altrettanti infermieri di comunità, dislocati nei centri dell’Ambito Plus, cui farebbero capo per zone omogenee e distanze ravvicinate, tutti i 23 comuni del Plus”.

La Asl di Sassari si era già interessata allo sviluppo dell'assistenza infermieristica territoriale sperimentando l'ambulatorio infermieristico ad Alghero e Sassari inserito dentro strutture poliambulatoriali già esistenti ed operanti (Leggi qui); sperimentazione di cui si attendono i primi risultati considerato che l'assistenza si è svolta solo all'interno delle strutture. E a questo riguardo, riteniamo che la scelta di progettare l'apertura degli ambulatori all'interno di quelli dei medici di medicina di base, non sia condivisibile, per il semplice motivo che l'infermiere è figura autonoma, distinta da quella del medico che con questi collabora ma che da questi non dipende nelle scelte relative alla pianificazione dei bisogni assistenziali dei pazienti che si vorranno indirizzare all'attenzione dell'Infermiere di Comunità. C'è quindi da augurarsi che pur nel medesimo spazio, i due professionisti possano lavorare e collaborare ma in ambulatori distinti. A parte questo aspetto che non pregiudica comunque il giudizio positivo riguardo l'iniziativa, non è dato sapere con quale personale si vorrà portare avanti l'iniziativa. Otto ambulatori equivalgono a otto infermieri evidentemente e se questi fossero dipendenti della Asl è chiaro che dovrebbero essere assunti attraverso un concorso che a Sassari manca da molti anni. In ogni caso ci auguriamo che le scelte sul reclutamento del personale, vuoi attraverso l'uso di risorse interne, l'affidamento a cooperative o attraverso una manifestazione di interesse da parte di liberi professionisti, tengano conto della delicatezza e della complessità di un incarico per cui è necessaria una specifica formazione. Master di primo livello sono stati recentemente istituiti per consentire l'acquisizione di “competenze teorico-pratiche per attivarsi con professionalità sul territorio, per gestire la cronicità non complicata (pazienti cronici) con interventi periodici, assistenziali, riabilitativi, formativi educativi, nella condizione di stabilità clinico/terapeutica”. Su questo aspetto non è dato ancora saper nulla e ci auguriamo che l'attenzione dimostrata finora non sia inficiata da scelte infelici sul reclutamento che potrebbero pregiudicare la buona riuscita del progetto fin dalle fasi iniziali. La strada della medicina di prossimità è la via maestra per qualsiasi progetto di riforma che voglia garantire qualità, efficacia efficienza e sostenibilità del servizio Sanitario Nazionale e Regionale; temi sui quali NurSind è in prima fila a in ogni livello, con proposte precise e puntuali sul tema che ci auguriamo di poter presto discutere e proporre.

Leggi l'articolo de La Nuova Sardegna

 

Andrea Tirotto