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Terremoto. «Scappate, scappate! Tutti fuori». L'urlo dell'Infermiera all'ospedale Grifoni di Amatrice. Salvi i pazienti.

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 25/08/2016 vai ai commenti

LazioMarcheUmbria

«SCAPPATE TUTTI!». «Scappate, scappate! Tutti fuori» È un’infermiera che urla la prima voce che Paola Mancini racconta di aver sentito nel corridoio dell'ospedale Grifoni. «Eravamo in due nella stanza al Pronto soccorso, ci alziamo e ci mettiamo a correre come possiamo. In un attimo siamo fuori, nel corridoio ci raggiunge un medico che ci tranquillizza come può». «È stata una scossa lunghissima, terribile. Abbiamo avuto paura, eravamo paralizzati dal terrore. Sentivo crolli tutto intorno a me». «Alcuni pazienti sono stati feriti alla testa»

La sensazione è stata apocalittica, solo quando la scossa è finita la signora Mancini ha capito che l’ospedale era comunque rimasto in piedi e che i crolli erano calcinacci e controsoffitti, che comunque hanno colpito e ferito lievemente alcune delle persone che erano nell’ospedale: «Ci sono stati momenti di panico ma gli infermieri sono stati molto professionali e ci hanno fatto scendere e allineare per strada nel piazzale».

Nell’ ospedale di Amatrice ci sono stati molti crolli, la struttura è lesionata, ma gli ammalati  sono stati tutti messi in salvo e portati tutti all’ esterno e vengono costantemente assistiti da medici e infermieri.  L’ospedale è distante dal paese e molte persone, quelle che possono, giungono a piedi verso il pronto soccorso”.

L'arrivo del primo ferito, poi una bambina.

E’ stato lì, dopo che è cominciata l’attesa dei parenti e degli aiuti che Paola Mancini si è resa conto del tutto del dramma di Amatrice: «E’ arrivata la prima ambulanza, sulla barella un uomo ferito e sotto choc, coperto di sangue. Non l’ho riconosciuto anche se ho abitato qui. Piangeva e ripeteva: mia moglie è morta, mia moglie è morta perché la nostra casa è caduta». Mentre i medici contattavano l’ospedale di Rieti per ricoverare i pazienti più gravi e dimettevano gli altri «è cominciato il va e vieni delle ambulanze: è arrivata una bambina, ci siamo resi conto che non era grave ed è stata curata e accudita. Intanto abbiamo visto i mezzi della protezione civile».

L’ospedale di Amandola, in provincia di Fermo, invece, è stato evacuato per alcuni distacchi che hanno interessato la struttura a seguito delle scosse di terremoto di stanotte. 

Medici ed infermieri coraggio rimasti sl fianco dei pazienti mentre crollavano i muri dell'ospedale. Hanno gestito al meglio e con coraggio una situazione piuttosto complicata. Sono state mobilitate tutte le pubbliche asssitenze della provincia, che habbo provveduto al trasporto di oltre 40 pazienti in ambulanza da Amendola a Fermo. A breve potrebbero essere evacuate anche case di riposo e altre strutture di accoglienza nel Maceratese, a Castelsantangelo sul Nera e a Montefortino (Fermo).

Il sindaco di Accumoli: «Tanti morti, spero di essere smentito»

Il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, è stato tra i primi a fare una cronaca della tragedia e a raccontare il disastro nella sua cittadina. Il paese del reatino è insieme ad Amatrice è uno dei più colpiti del Lazio. «La situazione è drammatica - afferma ancora - Molte persone sotto certamente sotto le macerie, non riusciamo a quantificarle». E prosegue col bilancio che è chiaramente approssimativo: «Ci saranno almeno sei vittime. Ci sono anche due bambini piccoli. Una persona - conteggia il sindaco - è stata estratta morta dalle macerie questa notte. Poi c’è una famiglia di quattro persone sotto una casa crollata, e qui purtroppo ci sono due bambini piccoli. Inoltre c’è un altro disperso. Mi auguro di essere smentito dai fatti».

Emergenza Sangue.

In questo momento per soccorrere i feriti del sisma di questa notte occorre sangue di tutti i gruppi sanguigni.  Si può donare all'ospedale De Lellis di Rieti (portando documento di identità e codice fiscale).

Altra cosa molto importante. Evitare di percorrere la Salaria se proprio non è necessario. I soccorsi passano di lì e meno ostacoli ci sono meglio è.
La Protezione civile ricorda che sono attivi i seguenti numeri verdi: contact center della Protezione civile nazionale: 800840840; sala operativa della protezione civile Lazio: 803 555.

L'appello del delegato regionale per le attività sanitarie della Croce Rossa della regione Marche e Coordinatore Infermieristico del servizio 118  Asur 2 Urbino Gabriele Lani:

"Faccio un appello a tutti coloro che insistono per partire per le zone terremotate. Raccordatevi con le organizzazioni presenti sul territorio e con la sala operativa della protezione civile. "NON MUOVETEVI SPONTANEAMENTE",  creereste solo problemi. Si comprende la voglia di sentirsi utili, ma l'emergenza non finisce domani. Fra qualche giorno ci sarà bisogno di tutti. Grazie.

Fonte: corriere.it