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Sassari: invasione di formiche alate in ortopedia

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 16/09/2016 vai ai commenti

NurSind dal territorioSardegna

Le formiche sono degli insetti veramente affascinanti. Vivono in colonie strutturate secondo ferree regole sociali che ne garantiscono la sopravvivenza e perpetuazione da 168 milioni di anni. Sono talmente evolute che per colonizzare un nuovo territorio dando origine a nuove colonie, alcune, maschi e femmine nascono con le ali perché possano agevolmente spostarsi. I maschi moriranno dopo la fecondazione e le femmine deporranno le uova generando nuova vita e continuità della specie. Il modificarsi delle condizioni di umidità favorisce lo sciamare di un impressionante numero di esemplari ed il fenomeno è chiaramente visibile alle prime piogge seguenti periodi di siccità.

Tranquilli, non siamo impazziti in redazione con l'apertura della nuova rubrica: Entomologia e Nursing - come le formiche, anche gli infermieri nel loro piccolo si incazzano. E dobbiamo subito dire che la similitudine ci piacerebbe anche molto, considerato che l'organizzazione delle formiche rappresenta uno dei migliori esempi lavoro di squadra, osservando il quale non avremmo altro che da imparare.

In questo caso parliamo di formiche e più precisamente del loro allegro sciamare all'interno dell'Ospedale SS. Annunziata di Sassari.

La notizia non deve sorprendere più di tanto perché, la verità si dica, non è la prima volta che il fenomeno accade con più o meno intensità. Le formiche alate entrano in casa perché sono attratte dalla luce, dalle fonti di cibo e dalle strutture dove possono nidificare con successo. Cosa c'è di meglio di un bell'ospedale con qualche finestra aperta?

Accade così che al sesto piano, sede del reparto di Ortopedia, mercoledì mattina il reparto sia stato letteralmente preso d'assalto da uno sciame che, preso dall'impellente esigenza di fondare una nuova colonia, ha trovato adeguate allo scopo e molto confortevoli le condizioni climatiche di quel reparto. E se le formiche alate potevano dirsi soddisfatte del loro lavoro e perfettamente a loro agio nel nuovo ambiente, altrettanto non può dirsi di pazienti e infermieri. I primi non devono aver ritenuto molto igienico condividere il letto con i pur amabili imenotteri, i secondi hanno subito pensato che se c'era una vaga speranza che il turno potesse filare liscio, alette e zampette dei nuovi ospiti testimoniavano l'esatto contrario.

E' stata infatti presa la sola ed unica decisione possibile e cioè evacuare le stanze e provvedere alla loro disinfestazione adoperandosi per trovare una nuova collocazione ai pazienti. Operazione non facile considerato il carico di ricoveri presso la struttura e la difficoltà a reperire letti liberi presso altri reparti (Leggi).

L'ospedale SS Annunziata e più in generale tutta la riqualificata Azienda Ospedaliero Universitaria, vive da mesi una condizione di totale abbandono frutto di scelte scellerate e mal gestite soprattutto (Leggi). Il personale medico e infermieristico lamenta da molti mesi carenze di ogni genere che impediscono il regolare funzionamento dei reparti e che in alcuni casi, stanno seriamente mettendo a rischio la guarigione dei pazienti a causa di un impressionante aumento delle infezioni ospedaliere per cui si è lanciato più volte l'allarme.

Le formiche alate sono solo la punta di un iceberg contro il quale si andrà presto a sbattere con effetti ben peggiori di quelli del Titanic (li, qualcuno sopravvisse) se non si avrà il coraggio di porre rimedio al disastro annunciato già alla fine del 2014, quando si apprese che la asl avrebbe ceduto il più grande ospedale cittadino all'università (Leggi).

 

Fonte La Nuova Sardegna (Leggi l'articolo)

 

Andrea Tirotto