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Sicilia. III° Convegno Regionale NurSind.

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 26/09/2016 vai ai commenti

FormazioneSicilia

La valorizzazione delle risorse umane e professionali nella nuova Rete ospedaliera-territoriale siciliana fra riqualificazione e stabilizzazione del sistema.

Queste le tematiche che saranno affrontate nel corso del III° Convegno Regionale NurSind Sicilia che si svolgerà a Pergusa (Enna),  il 14 Ottobre 2016.

Relatori del convegno il Segretario Nazionale NurSind Andrea Bottega, i Consiglieri Nazionali Osvaldo Barba e Salvatore Vaccaro, il Coordinatore Regionale Francesco Frittitta, il Segretario Territoriale di Enna Milko Pavone, il Segretario Territoriale di Messina Ivan Alonge, il Dir. Gen. Dipart. Regionale Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico regionale Ignazio Tozzo, il Segretario Regionale ANMDO Rosario Cunsolo, il  Segretario Regionale ACRiMaS Umberto Privitera.

 

Dopo anni di emergenza economica e obiettivi di risparmi a breve i tempi sono maturi per introdurre una fase costruttiva di realizzazione di un nuovo ed efficace sistema sanitario regionale che garantisca il corretto trattamento delle patologie effettivamente presenti sul territorio applicando le più recenti linee guida e gli orientamenti legislativi nazionali.

L’entrata in vigore del DM 70/2015 ha imposto alla Regione la riprogettazione della rete ospedaliera, individuando i dipartimenti di emergenza e accettazione (Dea) e gli ospedali di base quali assi portanti dell’organizzazione dell’emergenza con l'obiettivo di ridurre, nella fase acuta, la mortalità o gli esiti invalidanti nella popolazione che ricorre alle cure sanitarie attraverso il 118 o i pronto soccorso.

Alla luce delle nuove norme la riscrittura della geografia ospedaliera deve superare l’impianto delle precedenti disposizioni di legge che prevedevano una ospedalizzazione per distretti e conseguire una strutturazione che, per rispondere meglio alle esigenze dei cittadini, deve saper affrontare tutte le problematiche del territorio.

Ciò rappresenta un ripensamento del vecchio “distretto ospedaliero” per una configurazione hub e spoke, con poli di assoluta eccellenza in tutti i campi ed in tutte le province collegati e a supporto di riferimenti periferici capaci di operare scremature per bassi livelli di gravità con risposte puntuali ed adeguate. Un ripensamento, inoltre, di vecchie logiche che in passato hanno privilegiato le aree metropolitane e riservato scarsa attenzione alle esigenze del territorio.

Inoltre, per lungo tempo le strutture sono state caratterizzate da una predominanza della professione medica, dove l’intero funzionamento, dagli assetti organizzativi alla distribuzione delle responsabilità era demandato alla dirigenza medica e sorreggeva una visione che vedeva nella professione medica l’unica professione cui fare riferimento: oggi, l’avanzamento della professione infermieristica, ha modificato profondamente il quadro e il tema di come costruire e fare funzionare una organizzazione effettivamente multi-professionale.

In particolare l’assunzione di responsabilità gestionali ed organizzative può aiutare o essere un segnale di crescita nello status della professione infermieristica, tuttavia l’obiettivo primario deve essere collegato alle competenze specifiche (professionali) e al loro effettivo utilizzo.

Il Convegno, dopo una analisi del travagliato iter normativo che ha portato alla definizione del nuovo assetto della rete ospedaliera-territoriale siciliana, si propone di fare il punto sulla riduzione degli standard dei posti letto ospedalieri e sull’adeguamento delle dotazioni organiche, stigmatizzando la questione infermieristica e il suo impatto sul sistema salute attraverso la ridefinizione degli ambiti di cura e di assistenza e dell’autonomia e responsabilità professionale, ponendo l’accento sull’accreditamento professionale per la valorizzazione delle funzioni infermieristiche.

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