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Una camera d'albergo a Olbia per le gravide di La Maddalena

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 01/10/2016 vai ai commenti

NurSind dal territorioSardegna

Partorienti in albergo.

 

E' quanto deciso dalla Asl numero due Olbia relativamente all'attività di monitoraggio delle partorienti residenti sull'isola di Maddalena, in caso di necessità legate all'imminenza del parto o al monitoraggio necessario durante le gestazioni classificate a rischio.

Maddalena è un'isola situata a Nord-Est della Sardegna unita alla terraferma tramite un collegamento marittimo svolto con traghetti. E' uno dei posti più belli di tutta la Sardegna famosa per il suo arcipelago, le sue spiagge incontaminate e le acque cristalline del suo mare.

Nel suo centro abitato chiamato La Maddalena, risiedono poco meno di 11.500 persone che possono contare su servizi sanitari garantiti dall'Ospedale Paolo Merlo, recentemente interessato da una complessa opera di ristrutturazione e ammodernamento in capo al tema dell'efficientamento energetico. Nasce il 24 maggio del 1970 come una struttura per le lungodegente, a cui si sono poi aggiunte nell’arco di qualche anno le varie unità operative. La struttura ospedaliera oggi si articola in 3 Unità operative di degenza (Medicina generale, Ostetricia e ginecologia, Pediatria) e 7 Unità di servizi (Anestesia e Rianimazione, Dialisi, Laboratorio di analisi, Medicina fisica e riabilitativa, Radiologia, Pronto Soccorso). E' dotato di un servizio di terapia iperbarica ingrandito e nuovissimo, fermo per le emergenze a causa della mancanza di personale.

Manifestazione a difesa dell'ospedaleCome tutte le strutture sanitarie della Sardegna, anche il Paolo Merlo è interessato dal disegno di riordino della rete ospedaliera voluto dalla giunta Pigliaru e trattandosi di un piccolo ospedale che gestisce un numero di casi molto ridotto, nonostante i picchi di affluenza legati alla stagione estiva e ai relativi flussi turistici, non risponde a nessun parametro tra quelli rientranti nel disegno di riforma che ne possa giustificare la sopravvivenza. Un ospedale destinato alla chiusura insomma con tutte le conseguenze che una scelta del genere può avere sull'opinione pubblica. E la popolazione non ha tardato a farsi sentire mettendo in atto proteste e manifestazioni di dissenso che fondavano la loro ragione nella particolare collocazione dell'ospedale, su un'isola appunto. Un'isola in cui i collegamenti marittimi sono potenziati esclusivamente durante la stagione turistica e in cui l'arrivo di un elicottero per un trasporto d'urgenza è legato alle condizioni meteo che vedono l'isola sferzata da fortissimi venti per molte giornate all'anno.

La forza della protesta ha determonato un ripensamento da parte del governo della regione che ha così deciso di limitare i danni e attribuire all'ospedale di La Maddalena la classificazione di Stabilimento di Sede Disagiata così definito nel documento approvato:

deve essere dotato di un Pronto Soccorso, gestito dall’AREUS e coordinato con il DEA di riferimento, devono essere presenti almeno 20 posti letto polifunzionali che garantiscano, in caso di necessità, anche l’assistenza ai pazienti chirurgici operati in regime di day-surgery o week-surgery.

E’ prevista l’istituzione di un’articolazione organizzativa con funzioni chirurgiche da configurarsi in sede di predisposizione dell’Atto aziendale. (Leggi qui)

 

Si legge ancora

Le piccole isole con insediamenti abitativi stanziali o alberghieri sono una sfida per la programmazione e la gestione sanitaria nel mantenimento dei LEA laddove, in comunità culturalmente e numericamente importanti, possano verificarsi problemi di collegamento con la terraferma e variazioni stagionali della popolazione dovuta ai flussi turistici. Il riordino della rete ospedaliera prevede anche per le piccole isole opportune azioni miranti a garantire la risposta ai bisogni di salute per traumi, patologie tempo-dipendenti (cerebro e cardio-vascolari), nonché in ambito ostetrico nell’area dell’assistenza pre-ospedaliera (118) e di quella ospedaliera (PS, OBI, medicina di emergenza urgenza-semintensiva): interventi strutturali, organizzativi e di processo coerenti con la Rete delle urgenze cardio vascolari/infarto, lo Stroke ed i traumi maggiori (politraumi) assieme al percorso Neurochirurgico, allo STEN (Servizio di Trasporto ed Emergenza Neonatale) ed allo STAM (Servizio di trasporto Assistito Materno).

 

E si chiude il cerchio con questa prospettiva:

Si rende necessario prevedere per la popolazione residente un’opportuna stratificazione del rischio ostetrico e, funzionalmente alla condizione rilevata, l’eventuale preventivo trasferimento in specifiche strutture presso i DEA di riferimento che garantiscano un adeguato monitoraggio e l’opportuna contrazione dei tempi di intervento in caso di necessità.

 

Questo, il disegno approvato il 2 febbraio 2016, che attende il passaggio in aula per l'approvazione del parlamento sardo, ora che l'iter di approvazione della Asl unica si è concluso (Leggi qui).

Il punto nascita di La Maddalena continua la sua attività nonostante la soglia minima prevista di parti annui prevista sia di 500 e il suo mantenimento in vita è legato alla riorganizzazione del sistema dell'emergenza e alla definizione dell'elisoccorso. Quando questo sarà a regime,nulla potrà evitarne la soppressione definitiva. Considerato che il disegno di riordino della rete ospedaliera e la nascita dell'azienda per le emergenze urgenze saranno prestissimo in agenda, o alla asl di Olbia hanno deciso di anticipare i tempi o dall'assessorato alla sanità devono essere pervenute disposizioni perentorie, tali da mettere immediatamente in atto il trasferimento delle gestanti e delle partorienti a rischio presso l'ospedale di Olbia. E' stata infatti pubblicato il 27 c.m. il: BANDO ESPLORATIVO PER LA STIPULA DI CONVENZIONE CON ATTIVITÀ’ ALBERGHIERA PER L'OSPITALITÀ’ DI GESTANTI. (Leggi qui).

Un bando che ha per oggetto la stipula di: una convezione per il pernottamento di partorienti presso l’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, provenienti da La Maddalena. Si consideri che La Maddalena ha una media annua di circa 60/80 nascite, che la camera dovrà essere della tipologia doppia e dovrà ospitare la gestante ed un accompagnatore per un numero di notti di pernottamento variabile, fino a 5.

C'è da chiedersi subito cosa potrebbe accadere se le gestanti che necessitano di monitoraggio fossero più d'una contemporaneamente.

Tale linea di indirizzo comunque, lascia intendere che la realizzazione dell'elisoccorso nulla ha a che vedere con una possibile urgenza e che di fatto, lo smantellamento dell'ospedale Paolo Merlo è già cominciato, come dimostra anche la delibera 885 del 13 settembre per la predisposizione di una turnistica da parte dei medici di Olbia nell’ospedale di La Maddalena che prevede per tutte le unità operative una serie di turni a copertura dei servizi per tutte le 24 ore, almeno nelle intenzioni.

 

La MaddalenaSe la vita sull'isola poteva essere già complicata, oggi bisogna augurarsi di essere anche una giovane madre priva di qualsiasi fattore di rischio che consenta di far nascere sull'isola il proprio figlio e tramandare così l'orgoglio di essere isolani cui i maddalenini tengono molto.

Una lotta disperata quella per il salvataggio del nosocomio che si aggiornerà presto di nuovi capitoli.

 

Andrea Tirotto