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Bologna: prove di riavvicinamento tra OMCEO e IPASVI, oggi in convegno

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 15/10/2016 vai ai commenti

Contenuti InterprofessionaliEmilia Romagna

Si è tenuto oggi nella sede dell'Ordine dei Medici di Bologna il convegno “Medici e professioni sanitarie: un dialogo mai interrotto”, promosso dallo SNAMI, in cui si sono incontrati l'OMCEO e l'IPASVI, con la presenza di esperti di questioni sanitarie, fra cui il professor Ivan Cavicchi.

 

L'iniziativa è molto significativa perchè proprio da Bologna e dal locale Ordine dei Medici è scoccata, qualche tempo fa, la scintilla di nuove tensioni nella definizione dei rapporti interprofessionali tra camici bianchi e professioni sanitarie non mediche.

La vicenda è quella, che tutti i lettori ricordano sicuramente, della sospensione dall'Ordine dei medici che avevano sottoscritto dei protocolli per l'emergenza secondo cui gli infermieri a bordo ambulanza, appositamente formati, potevano prescrivere e somministrare farmaci che, in altro contesto, sono di esclusiva competenza medica.

Lo scontro innescato fu molto aspro, con prese di posizione forti ma la disponibilità al dialogo è sempre stata dichiarata. Ora si prova, forse, a metterla in pratica sul serio.

Roberta Chersevani (Presidente nazionale FNOMCeO) e Barbara Mangiacavalli (Presidente nazionale IPASVI) si sono confrontate oggi su questi temi nella Tavola rotonda ospitata dal Convegno, in cui isono intervenuti sia il prof. Ivan Cavicchi, che da molti anni si occupa di politiche e organizzazioni sanitarie e che sulla coevoluzione delle professioni ha elaborato un pensiero molto approfondito (ripreso anche nel libro “Il Riformatore e l'Infermiere, il dovere del dissenso" – a cura di C. D'Angelo - QS Edizioni – 2014 Clicca), che altri esperti di primo piano.

I lavori sono proseguiti con particolare attenzione anche dall'Assessore alla Sanità dell'Emilia Romagna, Sergio Venturi, e dalla Direttrice Generale delle Risorse Umane del Ministero della Salute, Rossana Ugenti.

Un incontro molto significativo, dunque, cui tutti i presidenti dei Collegi IPASVI emiliani sono stati invitati e tra i quali purtroppo si è registrata una defezione eccellente, quella del Presidente del Collegio di Bologna, Pietro Giurdanella, mentre l'assenza del presidente di Modena è stata compensata da un sostituto.

L'assenza di Giurdanella e, in mancanza di un sostituto, dell'intero Collegio di Bologna, lascia molto perplessi. Proprio a Bologna, Collegio nevralgico dell’Emilia Romagna, occhio del ciclone nella querelle tra medici e infermieri sui protocolli del 118, la rappresentanza professionale degli infermieri non partecipa a un incontro che, se non dal punto di vista sostanziale, però sicuramente dal punto di vista simbolico è essenziale per avviare le professioni sanitarie mediche e non mediche su un cammino che, volenti o nolenti, dovranno fare insieme. Sottrarsi, ora, a questo tipo di confronto lancia lunghe ombre sull'efficacia rappresentativa di fronte alle sfide cui ci affacciamo. Forse Giurdanella #nonèpoicosìpronto?!