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Il terremoto tra noi. Camerino, Visso, Ussita

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 28/10/2016 vai ai commenti

MarcheNarrative Nursin(d)g

Tutto si trasforma, nulla è immobile. La nostra piccola vita nelle mani della natura, la terra trema, ti scaraventa fuori, da una cucina, una camera, una poltrona, dall’aperitivo al bar con gli amici. Fuori dai vicoli, dalle strade strette, cadono pietre, tegole, gli ombrelli che prima proteggevano dalla fitta pioggia, sono a terra, non servono, si corre gridando e basta.

È accaduto due giorni fa e non ha mai smesso, solo le scosse sembrano meno violente.

Ora siamo fuori da tutto, dalla nostra vita quotidiana, la nostra cosiddetta normalità è sospesa, sono andati a farsi friggere i piccoli e grandi progetti, appuntamenti, esami, il lavoro, le feste di halloween, guardateci qui! Siamo i fantasmi di noi stessi!

Ci guardiamo negli occhi, siamo identici, sfollati, che si raccontano a vicenda gli attimi prima durante e dopo la prima e la seconda scossa. Questi frammenti li narriamo a chiunque, amici, parenti, vicini, agli estranei di cui all’improvviso siamo diventati intimi, io, noi, loro, insieme, attaccati alla nostra vita vera, che reclamiamo di vivere, sempre fedeli ai nostri sogni.

Chi è il più forte? Il terremoto non ci ha ucciso è entrato dirompente nella nostra vita, La paura? Si ! Tanta e colma d’inquietante mistero! Sarà un avviso? Siamo stati fortunati, non si può negare, ma non solo fortuna, c’è la nostra caparbietà, i paesi, costruiti con le nostre mani e sacrifici. Dal terremoto del 1997, abbiamo restaurato, edificato con coscienza, perché qui c’è gente tosta, gente di montagna. Pastori, agricoltori, contadini, con le radici in questa terra, noi siamo parte di essa, impossibile separarci, neanche la peste del 1400 ci ha allontanato. Torneremo più forti, insieme siamo invincibili.

Visso, Ussita, Camerino, sono i nostri gioielli più belli, il nostro rifugio, meta di vacanze spensierate, delle nostre gite fuori porta, la dolce vita della natura e dei luoghi caratteristici, cibo e prodotti straordinari, escursioni e paesaggi da favola.

La nostra montagna è ferita, la sua gente e noi dolenti, squassati, ma indomiti a restare uniti a coltivare la nostra vita qui adesso.

Chi è più forte? La bimba che la sera del 26 ottobre, mentre la terra scuoteva ogni cosa, è nata in ambulanza! 2,800 grammi di carne urlante, l’esistenza che non si ferma e chiede la sua fetta di felicità. Il suo nome è Taj, il privilegio di accoglierla l’ha avuto l’infermiera Marta Crispoltoni con il medico Valentina Ruscitto.

La centrale del 118 di Perugia è stata allertata dal padre, in auto con la mamma in procinto di partorire; verso la mezzanotte si stava dirigendo con molta premura verso l’ospedale più vicino, quello di Città di Castello. L’ambulanza è giunta appena in tempo per assistere la donna al primo parto. Che meraviglia! Quando dal dolore del travaglio si passa alla gioia pura dell’abbraccio con la palpitante piccola grande vita.

Tutto si trasforma, le nostre lacrime, la nostra paura, non resteranno a lungo, c’è ancora tanto da realizzare, un nuovo progetto, una vita sicura nella nostra bella terra.

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