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Tutelare il Diritto alla Salute nelle aree disagiate. Nasce il Cisadep

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/11/2016 vai ai commenti

EditorialiNurSind dal territorio

Non si può continuare ad ignorare il fatto che la Sanità italiana, laddove investa, lo faccia solo puntando ai grossi centri, non si può non vedere come una buona parte del nostro Paese resti ai margini.

Aree montuose, disagiate, periferiche ed insulari, lasciate al fai da te delle Regioni, sulle quali non si investe più, nell’ottica di una sanità economicistica, che opera tagli lineari senza preoccuparsi di proteggere la popolazione negando a questa il diritto alla Salute.

Aree ai margini che subiscono gli effetti di una rete territoriale, mai costruita o poco funzionante, incapace di fare da filtro, soprattutto in quelle Regioni in piano di rientro.

La risultante di tutto è la congestione dei grossi centri, la desertificazione delle periferie o le tragiche vicissitudini di chi abita queste aree.

In funzione di quanto detto, con un cammino iniziato a Volterra il 12 maggio e proseguito nelle assemblee di Roma del 22 luglio e di Bologna il 10 settembre, un gran numero di comitati delle Aree disagiate e periferiche d’Italia, hanno cominciato un percorso comune di riflessione ed approfondimento, che ha prodotto un Documento, Proposta/Piattaforma Programmatica sulle criticità, urgenze, correzioni da chiedere al Governo ed alle Regioni, in merito alle aree descritte.

Sabato, 5 novembre, a Firenze, si è tenuta l’assemblea costitutiva del Coordinamento Italiano Sanità Aree disagiate e periferiche, CISADEP, con l’adesione ufficiale di 26 soci, corrispondenti a comitati di aree disagiate e periferiche d’Italia del Piemonte, dell’Emilia Romagna, della Toscana, delle Marche, del Lazio, dell’Abruzzo, del Molise, della Campania, della Basilicata, della Sicilia e della Sardegna.

Emanuela Cioni, Presidente del Coordinamento, spiega come la nascita del Coordinamento sia nata dall’esigenza di tutelare il Diritto alla Salute, di chi vive in questi territori, di fronte ad una sanità che ha perso di vista la centralità della persona nel processo di cure, mettendo al di sopra di tutto il profitto ed il business: “La sanità sta riducendo l’erogazione dei servizi sanitari ad una pura logica di mercato, profitto, business, numeri e equilibri di bilancio, che hanno perso di vista la cura alla persona e ridotto ad una questione puramente economica l’erogazione anche dei servizi essenziali di emergenza/urgenza, punti nascita, assistenza ospedaliera, a scapito della sicurezza, dell’efficienza, dell’efficacia della cura, del benchmark e delle best practice sanitarie per le persone viventi in queste aree svantaggiate del paese, senza adottare correttivi efficaci nella programmazione sanitaria e perdendo di vista la “mission” essenziale dell’assistenza sanitaria che è assicurare il Diritto alla Salute come nel resto d’Italia a questi cittadini”.

Il Coordinamento – evidenzia - non vuole essere un semplice strumento di protesta, ma farsi promotore di proposte concrete che cambino queste visioni e queste mentalità, a volte anche filosofiche, e spingere verso una visione sanitaria che ponga al centro il cittadino e la tutela della sua salute, facendosi interprete presso il Ministero della Salute e dell’Economia, il Governo, il Parlamento, la Conferenza Stato Regioni e le singole Regioni di proposte concrete e azioni decise”.

Una delle prime azioni programmatiche concrete del Coordinamento, sarà quella di chiedere al Governo chiarimenti in merito al Decreto n.70 del 2015.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale in giugno 2015, il decreto “ Regolamento recante gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera italiana” ridisegna la mappa della rete ospedaliera italiana. Il decreto fissa tutta una serie di punti, dal rapporto posti letto/abitante per le lungodegenze e la riabilitazione, alla riorganizzazione del sistema emergenza- urgenza, ed ancora all’istituzione di Ospedali a gestione infermieristica.

Sul decreto, confuso, poco chiaro e mai attuato, si chiedono delucidazioni in merito ai servizi che devono essere garantiti in materia di emergenza /urgenza, pronto soccorso, punti nascite o servizi sostitutivi (chiedendo una vera applicazione a questi casi obbligatoria del Decreto Lorenzin dell’11 novembre 2015), sulla presenza di Lungodegenza e Riabilitazione, sui Punti di Primo Intervento, sui servizi Pediatrici e territoriali.

Inoltre, si richiede di introdurre nella programmazione sanitaria il concetto di Area Periferica, l’introduzione della Conferenza dei Sindaci di Area Disagiata, nonché di tener presente le condizioni socioeconomiche dei singoli territori e ripensare l’istituto dell’intramoenia.

Per far sì che il Coordinamento funzioni a livello nazionale e riesca nell’intento programmatico proposto, a livello locale, ogni comitato inizierà a far sì che la Piattaforma Programmatica Comune sia recepita da ogni Regione e sia discussa sia con i Governi Regionali che con i Consigli Regionali.

 

Presidente e del Consiglio Direttivo del Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche, "CISADEP":

 

Presidente:??Emanuela Cioni

 

Consiglieri:

??Eva Giuliani (Vicepresidente)

Francesco Martino (Segretario E Tesoriere)

Flavio Ceccarelli (Vice Segretario)

???Enrica Sciullo

???Graziella Marchesi ( Delegata Regionale Piemonte)

???Valerio Bobini (Delegato Regionaletoscana)

???Lazzari Agnese (Delegata Regionale Emilia Romagna)

???Bartoli Marco (Delegato Regionale Marche)

???Desideri Renato (Delegato Regionale Lazio)

???Giovanni Francione (Delegato Regionale Campania)

???Teresa De Santo (Delegata Regionale Basilicata)

???Francesco La Rosa (Delegato Regionale Sicilia)

???Lidia Todde (Delegata Regionale Sardegna)

 

Il Molise è già rappresentato in Consiglio da 2 consiglieri nazionali, mentre i Comitati Abruzzesi, iscritti e non presenti, eleggeranno quanto prima, alla presenza del Segretario Nazionale, il loro rappresentante in seno all’organismo.

 

Fonti:

Sanità in aree disagiate. Nasce il Coordinamento italiano Cisadep

Nasce il Coordinamento italiano sanità aree disagiate e periferiche, una parte d’Italia molto bella dimenticata dalla politica