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Maggiori controlli per una gravidanza sicura: pubblicate le nuove raccomandazioni dell'OMS

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 11/11/2016 vai ai commenti

Contenuti InterprofessionaliNursing

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le nuove Raccomandazioni per una gravidanza sicura.

 

Si tratta di 49 raccomandazioni divise per capitoli:

  • nutrizione;
  • valutazione materna e fetale;
  • prevenzione;
  • gestione sintomi;
  • interventi per aumentare la qualità delle cure.

 

Ancora nel 2015, continua ad essere inaccettabile il valore di mortalità prevenibile e morbilità legate allo stato di gravidanza sebbene siano stati compiuti notevoli passi avanti. Questa la constatazione su cui si fonda la necessità di insistere sulla promozione della salute attraverso prevenzione e screening, consci che le buone pratiche fondate sull'evidenza possono salvare vite.

L’attenzione rivolte alle donne in gravidanza deve essere aumentata e la presa in carico deve passare da una più profonda conoscenza della persona. Una cura del rapporto umano inteso come strumento di prevenzione e cura, da realizzarsi attraverso un aumento della frequenza delle visite e dei controlli calendarizzati con precisione, cui associare norme di igiene dei comportamenti che insieme costituiscono la migliore strategia di prevenzione delle complicanze e di tutela dei rischi di morte e complicazioni per madre e neonato.

Almeno otto visite ginecologiche, un’ecografia entro la 24esima settimana, attenzione alla dieta e sì all’attività fisica in gravidanza, integrazione di ferro e acido folico, meno caffè, totale abolizione di alcool, droghe e fumo e consigli che potremmo definire “della nonna” per la gestione di nausea e come l’uso di zenzero e tanto altro ancora.

Tra le raccomandazioni è riservata molta importanza al contatto continuo e al costante rapporto con l’ostetrica cui si rimanda la costruzione di percorsi di assistenza peri, intra e post partum personalizzati, sulla base dell’individuo donna gravida da seguire. L’attuazione di comunicazioni ed educazione a gruppi di donne, soprattutto nei luoghi dove l’accesso alle strutture è più difficile e nei contesti rurali da realizzare attraverso visite mirate, è un aspetto che viene fortemente sollecitato attraverso l’uso certamente di personale ostetrico ma anche attraverso personale infermieristico o medico preparato in tutti i casi dove vi sia carenza di personale specializzato.

La professione ostetrica trova così, ampia rappresentazione e qualificazione nelle raccomandazioni, soprattutto nel quinto “capitolo”. Raccomandazioni che potete leggere in forma riassunta a questo Link o in forma completa a questo Link

 

L’articolo del Corriere della Sera consultabile a questo link, fornisce un ottimo quadro relativamente a quanto accade in Italia sul rispetto delle raccomandazioni ed alla mutabilità di visite e controlli.

Andrea Tirotto