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Gli eroi italiani del 2016 premiati dal Presidente della Repubblica. Tra loro l’angelo del terremoto a Pescara del Tronto

Sono 40 gli esempi civili italiani a cui il Presidente Mattarella il 12 novembre ha conferito Onorificenze al Merito. Un premio di encomio e ringraziamento a persone speciali che si sono distinte per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nell'integrazione, nel soccorso, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza.

Leggendo l’elenco completo degli insigniti, con le motivazioni e le loro storie, ci si accorge che probabilmente accanto a noi, operano silenziosamente molte persone di merito, eroi inconsapevoli che senza clamore, solo testimoniando con la loro vita i loro ideali di solidarietà, dedizione e altruismo, rendono la vita di qualcuno o di una comunità, migliore.

Le storie di alcuni tra questi eroi.

Il più giovane ha 18 anni, compiuti da pochi giorni, si chiama Francesco Morelli ed è diventato grande la notte del terremoto il 24 agosto a Pescara del Tronto. Originario di Roma, era lì in vacanza con la sua famiglia e quella sera insieme ad una comitiva di giovani amici erano fuori in un parco vicino al paese. Il boato, la paura la polvere e le macerie travolgono anche loro. Quando si accorge di essere ancora vivo, aiuta per primi i suoi stessi amici, li libera dalle pietre, li solleva, ma per tre di loro, ragazzi di 14 anni la vita è troncata, morti sotto grossi macigni. Francesco comprende che non c’è tempo per il terrore, corre dentro le macerie, verso la sua famiglia. Durante il percorso, salva e soccorre tutte le persone che incontra, incurante di ogni pericolo. Una donna nel suo letto incastrata dal tetto e sottrae dalle macerie pericolanti almeno 8 persone, tra cui sua nonna, tuffandosi da uno strapiombo, rompendo vetri di una finestra per trascinarla fuori, salva dall’incubo. I suoi familiari, fortunatamente incolumi, pregando, assistono allibiti alle sue prodezze. Lavora incessantemente tutta la notte e il mattino con i soccorritori e quando finalmente va a dormire nella tendopoli, al risveglio racconta di aver sognato Arianna la sua amica 14enne morta a pochi metri da lui, "…La vedo che mi saluta, mi chiede di aiutarla e mi augura la buona notte…..” Di quella notte dice ….."ho cercato con alcuni amici di salvare e aiutare altre persone all'interno delle case, alla ricerca di persone sotto le macerie. C'erano fughe di gas e morti dapertutto. E' stato un incubo…..A me non sembra di essere un eroe, ho fatto il mio dovere salvare persone che conosco da una vita. Ne dovevo salvare di più, ma non ci sono riuscito”

Il premio: Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il coraggio e l’altruismo con cui a Pescara del Tronto, nella notte del 24 agosto, si è prodigato nei soccorsi contribuendo a mettere in salvo molte vite. Premiando il più giovane tra i soccorritori si intende estendere simbolicamente il riconoscimento a tutti coloro che, in occasione del terremoto del Centro Italia, hanno offerto il loro prezioso aiuto”.

Stefano D’Amico, è un medico rianimatore di 41 anni che il 23 agosto, per caso, ha incontrato una mamma e la sua bimba di 7 mesi, le sue azioni hanno determinato la loro vita, contro un destino che le voleva morte. Stefano dopo il lavoro all’ospedale di Legnano, spesso va a fare jogging presso i navigli a Bernate Ticino. Quel giorno accanto al ciglio di un canale, vede un capannello di gente e sente delle grida, in acqua c’è una donna, affiora una bicicletta, sott’acqua legata al seggiolino c’è una bimba di 7 mesi. Stefano entra in acqua afferra la madre, poi la bicicletta con la bimba. Sa che deve fare in fretta, la bimba è in arresto cardiorespiratorio e la rianima come sa fare, passano i minuti forse 20-30 interminabili, la bimba ancora non respira, ma non si può desistere. All’arrivo del 118 con la somministrazione di farmaci i primi segni di vita. Dopo un periodo di cure intensive, bimba e mamma salve. Stefano si schermisce….”ho fatto solo il mio dovere…”

Il premio: Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il coraggio e l’altruismo con cui, senza esitazione, si è tuffato in acqua per salvare una donna e la sua bambina”.

Numerosi i medici ad essere fregiati delle prestigiose onorificenze per le missioni umanitarie all’estero.

Marzio Babille, 63 anni (Trieste), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per la professionalità e l’umanità con cui, in aree interessate da conflitti, ha prestato il proprio servizio in difesa dei diritti delle popolazioni in fuga dalle zone di conflitto”.

Rappresentante dell’Unicef in Iraq. Ha prestato il suo servizio in Palestina, Sudan, India, Chad e Libia, nel 2013 ha guidato in Kurdistan la risposta di emergenza per l’arrivo di 250mila siriani. Nel 2014 ha gestito l’assistenza umanitaria nella provincia di Al Anbar, e poi, con il ruolo speciale di coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, affrontato l’arrivo di un milione e mezzo di profughi provocato dall’offensiva dell’Isis a Mosul, Sinjar e Tikrit. Ad agosto 2014 era a Talkief ed Alqosh ad assistere le prime migliaia di cristiani sfollati da Mosul. A settembre ad Amerli, liberata dopo un assedio di 83 giorni da parte dell’Isis. Ha inoltre preso parte con Unicef e OMS alle attività volte ad avviare una intensa campagna di vaccinazione per la poliomielite penetrando anche a Mosul.

Natale Ceccarelli, Colonnello medico dell’Aeronautica Militare, 60 anni (Napoli), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il suo prezioso servizio nell’attività di trasporto dei malati con assetto di biocontenimento, eccellenza della aeronautica militare”. Colonnello medico dell’Aeronautica militare in servizio presso l’infermeria principale dell’aeroporto militare di Pratica di Mare a Pomezia. E’ Capo del “Gruppo di Biocontenimento” deputato al trasporto di malati infettivi. Il trasporto sanitario aereo di pazienti altamente contagiosi con assetto di biocontenimento è una eccellenza dell’Aeronautica Militare. Tale trasporto prevede l’impiego di particolari sistemi d’isolamento avio-trasportabili e di personale altamente qualificato ed addestrato. L’Aeronautica Militare ha sviluppato la capacità di evacuazione aero-medica sin dal 2005 ed è l’unica forza aerea europea, insieme alla Royal Air Force britannica, ad avere una capacità simile. 

Fabio Ferro medico chirurgo pediatrico di 72 anni, anche in pensione, continua la sua opera insieme alla moglie anestesista, nei paesi dove è più necessario dimostrare abnegazione e solidarietà. Chirurgo andrologo al Bambin Gesù di Roma, ogni anno ha eseguito 1600 interventi e 7000 visite ambulatoriali. Ha compiuto diverse missioni in Africa, in Somalia, Tanzania, dove ha operato 100 bambini HIV positivi e poi in Mali, Bosnia-Erzegovina, in Palestina a Gaza e in Siria.

Il premio: Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per la generosità con cui, in numerose missioni umanitarie, ha offerto il suo servizio volontario di medico chirurgo per la cura dei malati”

 Alessandro Frigiola, 74 anni (Milano), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per la sua preziosa opera di soccorso medico-chirurgico e di formazione del personale in numerosi Paesi del mondo”. Co-Direttore Area di Cardiochirurgia e Responsabile della Cooperazione Internazionale del Policlinico San Donato Milanese. Già durante gli anni di studi universitari si iscrive all’associazione Medici con l’Africa Cuamm e partecipa a diverse missioni. Si specializza in cardiochirurgia infantile. Nel 1993, fonda insieme alla prof.ssa Silvia Cirri, l'associazione Bambini Cardiopatici nel mondo: presente in 26 Paesi, invia medici in missioni per operare i bambini con patologie cardiache, trasformando spesso delle tende da campo in ospedali super attrezzati e tecnologici e allo stesso tempo forma, i medici locali ospitandoli all'Ospedale di San Donato Milanese. Nel 1996, nasce l’idea di creare un centro specialistico a Damasco. Nel 2000 viene siglato un accordo con il contributo della cooperazione italiana e del governo siriano, ma è stato necessario attendere il 2011 perché il centro diventasse operativo. A pochi mesi dall’inizio dei conflitti viene aperto un centro di cardiochirurgia pediatrica che costituisce l’unico centro del genere in tutta la Siria. Nel maggio 2016, a 74 anni, Frigiola torna a prestare servizio a Damasco. Ad oggi ha operato circa 12mila pazienti (più della metà bambini); ha partecipato a quasi 400 missioni in Egitto, Camerun, Romania, Tunisia, Venezuela, Cina, Perù, Senegal, Siria.

 

L’elenco completo, nel sito del Quirinale al link:

http://www.quirinale.it/Repository/Varie/OMRI%202016.pdf

http://www.quirinale.it/Comunicato