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FVG. Contratto decentrato sull'orario di lavoro: NurSind ed FSI chiedono al giudice di emettere la sentenza

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La Redazione
Pubblicato il: 01/12/2016 vai ai commenti

Comunicati StampaFriuli Venezia Giulia

COMUNICATO STAMPA

«Inaccettabile la conciliazione dell'azienda che propone di rinunciare alla vertenza: se c'è una responsabilità  devono pagare i dirigenti non i dipendenti»

 

Nessun accordo tra Azienda sanitaria 5, Nursind e Fsi (Federazione  sindacati indipendenti) sul contratto decentrato sull'orario di lavoro: i  sindacati decidono di procedere con la battaglia legale.

Nonostante il giudice abbia dichiarato illegittimo il comportamento dell'Aas 5 nei  confronti dei lavoratori (procedura d’urgenza 739/2015), assistiti da Nursind e Fsi, si è tentato in tutti i modi di giungere a una  definizione conciliativa, ma invano. «L'Azienda, pur avendo in un primo tempo manifestato volontà in tale senso, ha reso di fatto impossibile l’accordo  che prevede la rinuncia alla restituzione delle ore decurtate ».

Gianluca Altavilla, segretario provinciale Nursind, e Virginia  Carnelutto,  segretaria aziendale di Fsi per l'Aas 5, si chiedono «come sia possibile pensare che un dipendente possa essere responsabile di scelte organizzative assunte da direttori generali. Scelte anche contrattuali, sottoscritte da tutte le Ooss. Se l’Aas 5 avesse realmente paventato un danno erariale, avrebbe dovuto subito chiedere ristoro ai precedenti direttori generali e amministrativi, nonché a se stessa. Invece ha applicato la regola dei forti coi deboli, rifacendosi su lavoratori». 

Secondo i sindacati, «non è possibile che paghino gli addetti che in questi anni, con impegno, hanno fatto aumentare il fatturato dell'Azienda, portando benefici all'utenza e migliorando la qualità del servizio. Chiederemo revoca del recupero degli ultimi dieci anni  e restituzione delle ore decurtate del 2015. L’Aas 5 sappia che Nursind e Fsi non si fermeranno finché non verranno riconosciuti dignità e diritti dei lavoratori».  

«Oltretutto – aggiunge Altavilla – l’accordo integrativo in parola è stato oggetto di valutazione negli anni anche da parte degli organi di verifica e controllo preposti (Nucleo di valutazione aziendale formato da membri esterni) e, per quanto riferito, l’amministrazione non ha avviato nessuna procedura d’informazione nei confronti dei soggetti sindacali firmatari dell’accordo che ne sono venuti a conoscenza per caso».

A fronte di un'apertura dei servizi all'utenza sulle 12 ore, per 6 e 7 giorni, e di una flessibilità che ha permesso all'Azienda di risparmiare su assunzioni e straordinari pagati, è stata prevista una riduzione oraria a 35 ore medie settimanali (come da contratto nazionale). Questo ha portato, oltre alla soddisfazione dei cittadini, grandi benefici all'Azienda in termini economici e di immagine. L'Aas 5, però, ha unilateralmente dichiarato illegittimo il contratto decentrato sull'orario di lavoro, chiedendo ai dipendenti un recupero retroattivo di dieci anni delle ore di lavoro mancanti rispetto alle 36 ore settimanali, oltre che col mancato pagamento degli incentivi. Tutto questo per sospetto di danno erariale. Pertanto, Fsi e Nursind unitamente ai lavoratori hanno avviato un iter legale per la revoca del recupero,  la restituzione delle ore decurtate e il pagamento degli incentivi spettanti.

Il giudice aveva riconosciuto l’illegittimità dell’operato dell’Azienda, auspicando una modifica di atteggiamento da parte della direzione e  l'amministrazione ha proposto di rinunciare al recupero delle ore decurtate del 2015 e quelle degli anni precedenti.

«L’ultima udienza è stata fissata per il 7 aprile per sentire i teste di parte – fa sapere Altavilla -. Da rilevare che, anche questa volta, l’Aas 5, pur avendo a disposizione due avvocati interni, ha conferito un incarico esterno da 15 mila euro».