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Cure per la sclerosi multipla. L’eccellenza è made in Italy

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 18/12/2016 vai ai commenti

NurSind dal territorioNursing

Circa 3 milioni di persone colpite nel mondo, si stimano 600 mila in Europa e 72 mila solo in Italia. Questi i numeri della sclerosi multipla, malattia neurodegenerativa che affligge le donne 2-3 volte più degli uomini.  L’Italia ha l’onore di possedere il gotha di riferimento della comunità scientifica internazionale.

La consacrazione con la pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica LANCET di una review che analizza, le possibilità terapeutiche utili alla cura della sclerosi multipla. L’autore è Giancarlo Comi, un neurologo milanese di fama mondiale, Professore all’Università Vita e Salute e Direttore all’ IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano presso l’Istituto di Neurologia e Centro per la sclerosi multipla.

Una vita quella del Dott. Comi all’avanguardia nella ricerca e innovazione. I suoi primi successi nelle cure sperimentali arrivano già nel 1993, contrariamente agli infausti pronostici  della comunità scientifica, le sue cure basate sull’interferone e successivamente nel 2001 sugli anticorpi monoclonali funzionavano, la sua metodologia di ricerca, ineccepibile. E in questo decennio i progressi nelle cure si sono ampliati, gli studi del Dott. Comi hanno comprovato l’utilità di almeno “…una quindicina di farmaci, capaci, nel 90% dei casi, di controllare la malattia e, almeno nella metà dei casi, di eliminare i sintomi….”.

Ora grazie agli studi sperimentali del Dott. Comi abbiamo la disponibilità di nuovi farmaci come l’Ocrelizumab, una vera e propria "rivoluzione copernicana”, che consentono la significativa riduzione evolutiva verso la disabilità nelle forme di sclerosi multipla più gravi, la recidivante e quella primariamente progressiva. In quest’ultima che rappresenta circa il 15% di tutti i casi, la malattia peggiora nel tempo e fino a qualche anno fa si pensava impossibile una cura. Invece una certezza è arrivata dall’equipe del Dott. Comi, con la sperimentazione clinica di oltre 2 anni e più di  700 pazienti con adeguati protocolli di  trattamento (Studio Oratorio). I risultati sono concreti, la terapia riduce del 24% il rischio di progressione della disabilità clinica confermata dopo almeno 12 settimane.

Il nuovo progetto del Dott. Comi riguarda il sogno di poter curare tutti i pazienti con diagnosi di sclerosi multipla, con nuovi ed efficaci protocolli farmacologici. Ha dichiarato il suo intento all’European Charcot Foundation (di cui Comi è presidente). Occorre intervenire presto nella cura della sclerosi multipla e non basta avere farmaci efficaci, servono medici competenti capaci di personalizzare le cure per ogni singolo paziente. il Manifesto di Baveno propone di esportare il modello italiano, leader in questo ambito, con la creazione di «multiple sclerosis unit» dove i pazienti possano essere seguiti da team multidisciplinari.

Una globalità d’intervento che promuove il coinvolgimento diretto di tutti gli stakeholder, pazienti, associazioni, centri di cure e non ultime le industrie farmaceutiche. La partnership con le industrie del farmaco appare fondamentale, per risolvere i problemi di finanziamento della ricerca di nuovi farmaci che corrispondono alle necessità terapeutiche di quella percentuale minima di pazienti con le forme più gravi di malattia. Queste persone spesso non hanno priorità d’accesso alle sperimentazioni di nuove cure, anche di fronte alla malattia la discriminazione è data dal consumismo. La platea di mercato più ampia determina le scelte dei produttori.

Fonte

http://www.corriere.it/