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Torino. I Pronto Soccorso della città al collasso: NurSind scrive all’assessore e annuncia un esposto alla procura.

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La Redazione
Pubblicato il: 01/01/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioPiemonte

E' caos nei DEA (Dipartimenti di Emergenza ed Accettazione) cittadini.  Attese, mancanza di posti letto nei reparti, barelle esaurite, ambulanze costrette a fermarsi, spazi insufficienti. Il Coordinamento Regionale NurSind Piemonte e la Segreteria Territoriale NurSind di Torino scrivono all’assessore ed annunciano un eposto alla procura della repubblica. E’ questo il quadro desolante di questi giorni.

L’assessore alla sanità A.Saitta proprio un anno fa dichiarava sulle pagine della stampa, quanto segue.

“Entro il prossimo inverno via le barelle dal P.S. Tra un anno non ci sarà più caos. Ho chiesto garanzie e così dovrà essere“

Possiamo dire che queste, come al solito, sono dichiarazioni contingenti e di circostanza che, come ogni volta, servono per raffreddare gli animi e andare avanti fino a quanto  il problema si ripresenterà, questa volta ancora più intenso. Ci piacerebbe sapere qual è il lavoro fatto e dove sono finite le garanzie chieste alle direzioni. Tutti i DEA di tutti gli ospedali Torinesi, ma non solo, sono al collasso. Sono allarmanti le lettere che le Aziende inviano alla centrale operativa 118.

"La Città della Salute" afferma, di non avere più posti letto per mancanza in rianimazione, neurologia, medicina generale, utic, pregando di limitare gli invii per poter assicurare l’assistenza.

"L' A.S.L. TO 1" chiede, la riduzione dell’invio ambulanze per 24 ore causa mancanza posti letto in tutti i reparti con difficoltà a reperire barelle per scaricare pazienti.

"L’ A.S.L. TO 2" scrive, rendendo nota l’indisponibilità ad accettare codici alti per mancanza di spazio e chiede di inviare solo di competenza territoriale, previo telefonata.

"L' A.S.L. TO 3" comunica di aver esaurito le barelle.

"L’ A.S.L. TO 4"  afferma di non avere più posti letto nei reparti e neanche barelle e chiede di inviare presso altri presidi.

"L' A.S.L. TO 5 e l'A.O. Mauriziano" affermano di non poter accogliere ulteriori pazienti.

Ci chiediamo se tutto questo è normale o se, come dovrebbe essere,  largamente prevedibile a poter attuare un piano di emergenza.  

La riduzione dei posti letto in Piemonte ha, come se evince dalla situazione descritta, aggravato notevolmente la situazione. Se non ci sono posti letto nei reparti per far fronte alla richiesta, come affermano tra l’altro le stesse aziende, i pazienti sono costretti a sostare in DEA occupando tutti gli spazi disponibili oltre a non beneficiare di un luogo idoneo alle cure.

Se le barelle finiscono, poiché intasate dai pazienti in attesa di ricovero, le ambulanze sono costrette a fermarsi. Se le ambulanze si fermano non possono essere operative.

TUTTO CIÒ NON È PIÙ TOLLERABILE. TANTO PIÙ CHE LA SITUAZIONE DESCRITTA RIGUARDA TUTTA LA NOSTRA REGIONE. 

Tra l’altro , da anni si annuncia un piano di assistenza territoriale che dovrebbe limitare l’invio di codici bianchi nei DEA, piani che restano sempre sulla carta. La riorganizzazione ospedaliera in Piemonte inoltre, afferma Francesco Coppolella, coordinatore Regionale del NurSind, ha ridotto i posti letto ,ed essendo i posti CAVS insufficienti e spesso lontani,  troviamo spesso barelle nei reparti. Ci risulta infine che in alcune asl, i pazienti vengono inviati in altre strutture private convenzionate.

Monitoreremo con attenzione la situazione, dichiara Giuseppe Summa, Segretario Territoriale NurSind di Torino, affrontando tutte le criticità dei percorsi, chiamando altresì a rispondere chi ha la responsabilità a governare tali processi. In giornata stessa, scriveremo all’Assessore alla Sanità, A. Saitta.

Stiamo inoltre ipotizzando e valutando la possibilità di un esposto alla procura della repubblica per verificare le responsabilità di questa situazione che si ripete e si aggrava costantemente, conclude Summa.

NurSind, Coordinamento Regionale Piemonte