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Asti: 510 accessi in soli tre giorni: Pronto Soccorso al collasso. Nursind ribadisce le criticità dell'ospedale di Asti e del suo P.S.

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La Redazione
Pubblicato il: 02/01/2017 vai ai commenti

Piemonte

510 accessi in Pronto Soccorso in soli tre giorni. E’ questo il preoccupante numero di pazienti che dal 26 al 28 dicembre si è recato nel reparto d’urgenza dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, ormai inevitabilmente al collasso.

 

Le criticità infatti perdurano ormai da fine novembre. Da inizio mese, fino a mercoledì 28 dicembre, sono stati ben 4.404 gli ingressi in Pronto Soccorso.

Ma non è andata meglio anche nei mesi passati del 2016, con un totale di 57.254 accessi totali in Pronto Soccorso dal 01/01/16 al 28/12/16.

Da tempo Nursind ribadisce le criticità frequenti e continue presenti all'interno delle mura del Cardinal Massaia, soprattutto in Pronto Soccorso, paragonabile all'imbuto del settore sanitario, che più facilmente si intasa. I dati messi in evidenza da Nursind sono infatti impietosi.

Nell'anno passato la situazione non è stata migliore. In tutto il 2015 sono stati 58.125 gli accessi al Pronto Soccorso astigiano, un numero che testimonia chiaramente la situazione critica della sanità locale.

Nursind (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) periodicamente è costretto a ritornare sul problema del sovraffollamento del Pronto Soccorso di Asti.

Non si può più andare avanti così. Gli infermieri non possono lavorare in queste condizioni” – dice il Segretario Provinciale Nursind Gabriele Montana - “In questo modo, infatti, sia l’utenza che l’infermiere sono martoriati, ed il rischio di un errore è dietro l’angolo. Non aspettiamo che avvenga qualcosa di eclatante per poi intervenire, ma agiamo sin da subito per preservare la salute degli astigiani e degli infermieri”.

Nonostante i due reparti di Medicina A e B abbiano la disponibilità di 44 posti letto rispettivamente, oltre a 10 posti al di fuori da Medicina A e B in tutti gli altri reparti ospedalieri, l’occupazione di tutti i posti letto è infatti ormai satura al 100% (anche nei reparti di geriatria e lungo degenza), come testimoniato dal segretario territoriale di Nursind Gabriele Montana: “Non esiste un giorno in cui un letto possa rimanere libero per almeno 24 ore”.

Tutto questo, come spesso avviene, si ripercuote sul reparto di Pronto Soccorso, dove la situazione è assai critica e sotto l’occhio di chiunque vi transiti. Sovraffollamento, gente che staziona su carrozzine, sedie e barelle all’interno del reparto astigiano di prima emergenza sono ormai situazioni all’ordine del giorno.

Nelle ultime settimane, inoltre, alcuni pazienti particolarmente critici, vista la situazione altamente problematica in posti letto e presenze di utenti, sono state trasferite dal Cardinal Massaia verso altri ospedali del Piemonte, il tutto anche se intubati ed in condizioni di salute tutt’altro che rassicuranti.

A far le spese di questa situazione è in primis il personale medico, infermieristico e di supporto, che lavora in condizioni ad alto rischio clinico e ad alta probabilità di “burn-out”, per il sovraccarico operativo, la conflittualità più elevata e l’impossibilità di garantire contestualmente l’efficacia dell’azione di cura, l’equità e il rispetto dell’autonomia dei pazienti.

In particolare, viste le criticità soprattutto dell’ultimo mese, il reparto di Rianimazione continua ad avere gli 11 posti letto a disposizione costantemente occupati, ed il personale non è sufficiente per gestire situazioni d’emergenza di questo genere, sempre più frequenti.

La situazione non è migliore neanche nei reparti di Medicina A e B, dove gli infermieri lavorano giorno e notte senza sosta per prestare le cure necessarie a pazienti particolarmente critici e ad alta intensità d’assistenza.

Per risolvere in parte queste criticità, come ormai chiede da tempo Nursind, una soluzione potrebbe essere l’equiparazione del numero degli infermieri presenti la notte, a quelli presenti di giorno. Attualmente sono infatti 7 gli infermieri in servizio nelle ore diurne, mentre solo 6 quelli presenti durante le ore notturne ma, come testimoniato dal segretario territoriale Nursind Gabriele Montana: “Nella maggior parte dei casi non vi è differenza tra giorno e notte, quindi da questo punto di vista l’ASL deve migliorare, garantendo l’equità in presenze durante le 24 ore”.

Va detto che nonostante questo perdurare di varie criticità gli infermieri e le relative figure di supporto hanno sempre rispettato fino in fondo il proprio dovere, combattendo contro tutti i disagi, quindi da parte di Nursind non può che andare un grande plauso per quanto fatto.

Ora però – aggiunge Gabriele Montana – attendiamo risposte dalla direzione infermieristica (Dipsa), risposte che dovevano arrivare a dicembre 2016 e non sono ancora arrivate. Nonostante ciò i colleghi continuano a lavorare con professionalità e dedizione. Ci attendiamo quindi riscontri in merito a quest’emergenza continua e sui numeri d’organico relativi al reparto di Pronto Soccorso, ma anche alla differenza di personale tra giorno e notte e sui numeri di infermieri inerenti tutti i reparti del Cardinal Massaia”.

Le criticità però non riguardano solamente la Sanità astigiana, ma l’intera regione. La riduzione dei posti letto in Piemonte ha infatti aggravato notevolmente la situazione. Tutto questo proprio quando, un anno fa, l’assessore alla sanità dichiarava: “Entro il prossimo inverno via barelle dal P.S. Tra un anno non ci sarà più caos. Ho chiesto garanzie e così dovrà essere”.

Per questi motivi, il Coordinamento Regionale Nursind ha deciso di scrivere una lettera aperta all’Assessore alla Sanità Antonio Saitta per chiedere chiarimenti, non escludendo poi la possibilità di un esposto in procura della repubblica per verificare le responsabilità di questa situazione che si ripete e aggrava costantemente.