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Al Civico di Palermo il personale interpellato rifiuta contratto a tempo determinato. NurSind: basta con il precariato.

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La Redazione
Pubblicato il: 18/01/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaSicilia

Contratti a tempo determinato e indeterminato negli ospedali che vengono però rifiutati. Dal Civico di Palermo all'ospedale di Pantelleria, aumentano i casi di proposte di lavoro rispedite al mittente. E' il paradosso che sta vivendo la sanità siciliana a causa del congelamento della rete di professionisti del settore.  Francesco Frittitta, coordinatore regionale NurSind Sicilia, interviene sulla notizia che all'Arnas di Palermo, dove la maggior parte dei medici e degli infermieri interpellati non accettano un contratto a tempo determinato.

“Il precariato non può e non deve essere la soluzione. Il precariato genera assistenzialismo, servilismo, instabilità finanziaria”. Lo afferma Francesco Frittitta, coordinatore regionale del NurSind Sicilia, commentando la notizia che all'Ospedale Civico di Palermo la maggior parte dei medici e degli infermieri interpellati non accettano il contratto a tempo determinato della durata di sei mesi, rinnovabile.

“Il personale – spiega Frittitta - è difficile da trovare perché gli operatori o lavorano verosimilmente già al Nord dove vengono affidati più incarichi oppure andando tra quelli che lavorano a tempo indeterminato, le aziende non concedono più l’aspettativa (ndr) per ottenere un contratto a tempo determinato, per evitare di sguarnire i reparti.

Per cui si crea questo paradosso e il personale non accetta contratti a tempo determinato. Faccio un altro esempio. A Pantelleria presso il reparto di ostetricia e ginecologiapotrebbero essere assunti a tempo indeterminato sia la figura del ginecologo che l'anestesista, ma nessuno vuole andarci”.

Secondo Frittitta “la situazione paradossale che si è verificata all'Ospedale Civico di Palermo e in altri nosocomi non è altro che la fotografia della situazione della Sanità in tutta l'intera regione.

Il NurSind più volte ha sollecitato l'assessorato regionale alla Salute a implementare, sviluppare, potenziare la rete di professionisti sanitari infermieristici nel supporto all'assistenza.

"Il precariato non può e non deve essere la soluzione anche perché non garantisce la possibilità per i professionisti di programmare il proprio futuro. È ora di dire basta alla schiavitù del terzo millennio”.