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Lo Stato dovrà restituire 1 milione di Euro sottratti illecitamente agli infermieri liberi professionisti. La sentenza della Corte Costituzionale

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 22/01/2017 vai ai commenti

Leggi e sentenze

La Corte Costituzionale con sentenza 7/2017 ha dichiarato che i versamenti disposti  dall’art. 8, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario), convertito, con modificazioni, in legge 7 agosto 2012, n. 135, sono illegittimi. Lo Stato ha sottratto alle casse previdenziali dei liberi professionisti somme cospicue. «Grande soddisfazione» per il pronunciamento dei giudici della Consulta è stata espressa dal presidente dell’ENPAPI, Mario Schiavon, che guardando oltre, auspica «di destinare quelle risorse alle esigenze dei nostri iscritti, cui è giusto che vadano». L’ENPAPI la cassa previdenza degli infermieri liberi professionisti con gli effetti di tale sentenza prevede un recupero di circa 1.000.000 di euro.

I fatti

La spending rewiew del 2012 aveva imposto alle Casse Previdenziali privatizzate dei liberi professionisti di versare allo Stato le somme derivanti dalla riduzione dei costi intermedi. I risparmi corrispondenti al 5 % per il 2012 ed al 10 % a partire dal 2013, ottenuti dagli Enti di previdenza in ottemperanza alle norme definite dalla L. 196/2009 (Legge di contabilità e finanza pubblica), sono stati versati annualmente al bilancio dello Stato. Somme considerevoli, frutto dei versamenti a fini pensionistici, versati dai liberi professionisti, sono state versate allo Stato.

La causa è stata promossa  dalla Cassa nazionale di previdenza ed assistenza  dei dottori commercialisti contro la sentenza del Tar Lazio – Roma n. 6103 del 18 giugno 2013, che aveva rigettato il ricorso avverso ai provvedimenti applicativi dell’art. 8 cit.

 Secondo la Cassa previdenziale dei Commercialisti l’imposizione violerebbe gli artt. 35, 36 e 38, comma 2, Cost., poiché, sottraendo parte dei contributi alle Casse, il legislatore inciderebbe sulla misura del trattamento pensionistico, da intendersi anche come «retribuzione differita» e contravverrebbe all’esigenza di assicurare mezzi adeguati per le esigenze connesse alla vecchiaia del lavoratore; più in generale, inciderebbe sulla finalità di tutela del lavoro, costituzionalmente garantita. Inoltre, il prelievo previsto dall’art. 8, della spending rewiev del 2012, si porrebbe in conflitto con gli artt. 2, 3 e 97 della Costituzione, in quanto inciderebbe, sulla autonomia dell’ente, impedendo al medesimo di poter disporre delle somme derivanti da contribuzioni dei propri iscritti, per destinarle ad esigenze strumentali alla realizzazione delle finalità previdenziali.

La sentenza

La disposizione dell’art. 8, comma 3, pone in essere un prelievo indebito nei confronti della Cassa di Previdenza. È fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata in riferimento agli artt. 3, 38 e 97 Cost. con riguardo alla sola prescrizione inerente all’imposizione del versamento annuale nelle casse dello Stato. Anche l’art. 3 Cost. risulta violato per l’incongrua scelta di sacrificare l’interesse istituzionale della CNPADC ad un generico e macroeconomicamente esiguo impiego nel bilancio statale.

 Conseguenze 

Le casse previdenziali privatizzate dei liberi professionisti, nel loro insieme hanno evidenziato che nel solo anno 2015, la «spending review» ha privato dai bilanci delle casse 10,8 milioni di euro, ed ora  l’Associazione degli Enti, l’Adepp, ne chiede la restituzione a favore degli iscritti.

 Mario Schiavon Presidente dell’ENPAPI l’ente previdenziale dei liberi professionisti infermieri, si unisce all’unanime coro delle proteste, gli emolumenti sottratti alle casse dell’ente e di rimando agli stessi professionisti infermieri iscritti, dovranno essere ripristinati dallo Stato. L’ENPAPI si aspetta un recupero di 1 milione di Euro, dal 2012 la quota  annuale versato è stata di circa 200.000 euro. Un percorso non facile che sarà intrapreso attraverso il confronto con i Ministeri; risorse importanti sono state indebitamente sottratte ai professionisti, emolumenti utili a determinare un equo fondo pensionistico e assistenziale.

Un prelievo indegno sulla categoria infermieristica dove è evidente l’impoverimento progressivo del reddito, ora a 25.000 euro, mentre nel 2008 il fatturato medio del singolo libero professionista infermiere era di 30.000 euro. Professionisti infermieri neo-laureati sfruttati in modo vergognoso, pagati con i voucher, costretti all’obolo frequente nel privato, di 5 euro a turno perfino per quello notturno.Il Presidente Schiavon ritiene che il recupero finanziario debba  prioritariamente sorreggere le criticità dei professionisti, come le malattie. L’ENPAPI assegna un totale di circa 12.000 Euro/anno, 3 milioni euro/anno le erogazioni destinate all’assistenza per malattia dopo i 30 giorni, per i bambini orfani 1000 euro/mese, per chi ha un portatore  di handicap in famiglia 500 euro/mese. Il recupero del milione di euro, potrebbe essere utilizzato per incrementare questi contributi assistenziali, spesso l’unico supporto, indispensabile al reddito familiare.

 

Fonte

http://www.cortecostituzionale.it/

www.enpapi.it