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La prima città al mondo per la Prevenzione è Ferrara

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 26/01/2017 vai ai commenti

Emilia Romagna

Fare prevenzione costa, al nostro SSN, otto volte meno, di quanto si spende per le cure. Eppure questo Paese sembra ignorare il concetto di prevenzione; a testimonianza di ciò, le prestazioni sanitarie tagliate in una delle manovre sanitarie del governo, le lunghe lista di attesa per ottenere un esame diagnostico, con la conseguenza di dover ricorrere alla sanità privata, dai costi inaccessibili ai più.

Otto milioni di italiani hanno rinunciato alle cure e di conseguenza alla prevenzione. Il rapporto OSSERVASALUTE del 2015, ha scattato una fotografia del nostro Paese, drammatica, con una netta diminuzione dell’aspettativa di vita, dovuta ad un sempre minor investimento del Governo in prevenzione ed in salute; se l’ammontare degli investimenti europei è del 3%, l’Italia è ancora al di sotto, fanalino di coda dell’Europa.

Accezione positiva ad un Paese al baratro è Ferrara, città emiliana che, con i suoi 133 mila abitanti, 29 scuole elementari, 11 medie ed 11 superiori; la sua eco- sostenibilità in fatto di mezzi di locomozione (la bicicletta il mezzo più usato), il suo verde urbano e la produzione diretta di frutta, verdura e pesce azzurro, è oggi “Città della prevenzione”.

Il progetto “Ferrara, città della prevenzione”, il primo al mondo a voler educare la popolazione alla salute, è pienamente attivo a soli quattro mesi dalla presentazione al Congresso della Società di Cardiologia.

Malattie cardiovascolari, malattie metaboliche, cancro, sono tutte patologie che possono essere prevenute, se monitorate già in giovane età.

La prevenzione, così come intesa dal progetto, non è solo una questione di monitoraggio continuo, e non riguarda solo la Medicina. Deve essere uno stile di vita che spazia in diversi ambiti della nostra vita e, per fare una buona prevenzione, sono tante le forze che devono entrare in campo, lavorando in sinergia: l’ambito della Chimica che ad esempio progetta sensori per la purezza dell’aria o rende la plastica immune, la Fisica per le innovazioni nel fotovoltaico, l’ Architettura, quando progetta una città finalizzata al benessere.

In questa ottica , a Ferrara è stata attivata la “casa per la prevenzione”, con un area in cui gli chef tengono corsi per una cucina volta al benessere e postazioni in cui i cittadini possono creare la carta del rischio, inoltre si è pensato di attivare il primo Ateneo per la prevenzione della salute sociale medica ed ambientale, e si è varata per la prima volta in Italia la prima Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione.

La prima indagine del progetto ha riguardato 12.000 persone tra cittadini, dipendenti dell’ateneo, dell’ AO di Cento e visitatori delle mostre d’arte, ai quali è stato chiesto di compilare la Carta del rischio vascolare.

Dall’analisi del campione si è osservato come il 7% di questi è ad alto rischio cardiologico, e per questo sono stati immediatamente presi in carico dall’unità operativa di Cardiologia, un 22% si è accorto di essere al limite di insorgenza patologie ed è stato invitato ad eseguire controlli periodici.

Il 30% dei cittadini ha tratto beneficio da questa iniziativa, per questo è stata estesa a tutte le categorie lavorative, alle scuole, agli anziani, ad intere comunità, anche con delle campagne di educazione sanitarie ad hoc, che abbiano come fine quello di correggere errori nelle abitudini di vita quotidiana che possono essere fattori di rischio per eventuali prossime patologie.

Al progetto pilota della Carta per il rischio cardiologico, si aggiungeranno la carta del rischio per le malattie metaboliche, reumatologiche, oncologiche e pneumologiche.

Della prevenzione Ferrara farà il suo caposaldo negli anni a venire, ad aprile partirà anche un master per Addetto alla Prevenzione, al quale possono accedere chiunque abbia una laurea triennale.

 

 

Fonte: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=47212