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Compensi manager: botta e risposta Lorenzin Pigliaru

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 27/01/2017 vai ai commenti

NurSind dal territorioSardegna

Qualcuno, nessuno si offenda, racconta bugie e le bugie, si sa, hanno le gambe corte e basterà quindi aspettare un po’ per sapere se le scuse dovrà farle il ministro Lorenzin al governatore di Regione Sardegna Pigliaru o viceversa.

Il tema è quello dei compensi per i manager del nuovo Servizio Sanitario Regionale recentemente riformato attraverso l’istituzione dell’Azienda Tutela Salute con le sue Aree Socio Sanitarie Locali, compensi che sarebbero superiori alle disposizioni nazionali superando i 240.000 euro l’anno.

Il Ministro della Sanità Beatrice LorenzinIl Ministro Lorenzin, rispondendo alla camera in sede di question time, ha dichiarato: “devo constatare, con grande rammarico, che ad oggi la Regione Sardegna non ha provveduto ad apportare le dovute modifiche alle disposizioni della legge regionale concernenti il trattamento economico dei direttori generali delle aziende sanitarie; pertanto ho chiesto al Ministro per gli affari regionali di intervenire nei confronti del Presidente della Regione Sardegna. Con una nota del 30 settembre 2016, l'Ufficio Legislativo del ministero della Salute aveva, tra l'altro, censurato anche le disposizioni concernenti il trattamento economico dei direttori generali delle aziende sanitarie della regione, in quanto non rispettose dei parametri stabiliti a livello nazionale per la determinazione dei compensi, disposizioni censurate peraltro anche dalla Ragioneria Generale dello Stato. A seguito di tali rilievi, il presidente della Regione Sardegna aveva comunicato al Ministero ed al Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio che la Giunta regionale si impegnava ad adottare e proporre al Consiglio regionale le modifiche normative richieste. L'Ufficio Legislativo del Ministero, nel prendere atto dell'impegno assunto, aveva comunicato di desistere dalla richiesta di impugnativa della legge regionale che non è stata, quindi, impugnata dal Governo. Ad oggi però, la Regione Sardegna non ha provveduto ad apportare le dovute modifiche alle disposizioni della legge regionale”.

La risposta della Regione Sardegna non si è fatta attendere ed attraverso una nota il Il Presidente di Regione Sardegna Pigliarupresidente ha spiegato che: “la risposta all'interrogazione (…) è presumibilmente basata su informazioni inesatte date alla ministra Lorenzin, dovute probabilmente a una lettura per lo meno superficiale delle note ufficiali intercorse tra la Presidenza della Regione e il Ministero. Mai, infatti, il presidente ha assunto l'impegno di rivedere la parte della legge che riguarda i compensi dei direttori generali delle aziende sanitarie”. Il Presidente ha ribadito “la legittimità della legge regionale, compresi gli articoli 13 e 17, oggi impropriamente richiamati e sullo stesso argomento aveva espresso dubbi il Ministero della Economia e Finanze, attraverso la Ragioneria generale dello Stato: dubbi rientrati e non più reiterati a fronte delle medesime argomentazioni esposte nella nota indirizzata al Ministero della Salute”.

A dare sostegno alle risposte del presidente è intervenuto anche l'assessore alla Sanità Arru dichiarando che “che le risorse per il nostro sistema sanitario, stipendi compresi, sono a carico della Regione e certamente non del Governo nazionale. Ed è la Regione che, con l'Azienda unica, otterrà un risparmio di circa 2 milioni di euro di retribuzioni rispetto al passato, oltre che omogeneizzare assistenza e accesso alle cure a vantaggio dei pazienti. Questo è quello che conta, le polemiche sugli stipendi sono mero esercizio di demagogia”.

Siamo certi che questo sia solo il primo tempo di una partita istituzionale che deve terminare con una parola di verità, perché non è possibile assistere a questo genere di spettacolo mentre i pazienti non trovano agende libere per le visite, e stazionano per terra o su qualche barella nei corridoi di pronto soccorso e reparti in attesa di un posto letto.

 

Andrea Tirotto