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Cellule killer contro il cancro. Nuovi farmaci dal Giappone

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 31/01/2017 vai ai commenti

Centro studi

L’obiettivo di una somministrazione mirata, direttamente all’interno delle cellule tumorali è la metodologia più innovativa, sicura e accurata di trattamento  contro il cancro. Gli scienziati stanno esplorando il concetto di utilizzare dei gruppi di cellule immunitarie appositamente preparate, per trasportare farmaci biologici all’interno delle cellule cancerose. I farmaci biologici derivano da fonti naturali come ad esempio  i virus, che trattati con modalità appropriate, saranno affini solo per le cellule cancerose e potranno attaccarle senza infettare le cellule normali.

Il meccanismo fisiologico descritto è un  fenomeno che si verifica spesso naturalmente anche nell’organismo umano, ed è definito con terminologia scientifica, “Cell in cell”, in pratica consiste nel trasferimento di alcuni gruppi di cellule all’interno di altre. Un esempio, è  il processo attraverso il quale sostanze estranee, nocive, sono distrutte  dai fagociti, o all’opposto, quando le cellule tumorali invadono le cellule immunitarie, sopprimendole e sviluppandosi nel sistema come metastasi.

In Giappone presso l’Università Okayama, Toshiyoshi Fujiwara e  collaboratori, hanno sfruttato il comportamento del fenomeno  “cell-in-cell” a loro vantaggio utilizzando le cellule HOZOT, peculiari linee cellulari, create coltivando linfociti T da sangue del cordone ombelicale con cellule stromali del ratto. Queste cellule HOZOT sono delle vere e proprie  “cellule killer” delle cellule cancerogene, perché sono il loro bersaglio specifico.

Le cellule HOZOT hanno dimostrato di infiltrare le cellule tumorali e di attaccarle dall'interno, la squadra di Fujiwara nella loro ricerca hanno analizzato il potenziale di queste cellule nell’impiegarle come vettori di farmaci biologici. Così, i ricercatori hanno sviluppato un adenovirus (OBP-401 / F35) che si diffonde rapidamente nel  tumore, uccidendolo dall'interno e lo hanno inserito nelle cellule HOZOT. Con questa procedura, i ricercatori hanno documentato di essere in grado di colpire selettivamente i tumori, portandoli a morte .

Il principio fondamentalmente, è che le cellule HOZOT sono tossiche verso le cellule tumorali, mentre i tessuti sani normali si dimostrano completamente refrattari ai suoi effetti.  I ricercatori hanno testato le cellule HOZOT caricate del virus oncofilo  contro varie cellule tumorali umane, tra cui il cancro del colon. I vettori HOZOT hanno ridotto significativamente la vitalità delle cellule tumorali umane e soppresso la formazione di nuove cellule tumorali. Ulteriori prove su topi portatori di tumore, hanno mostrato un aumento dei  tassi di sopravvivenza nei gruppi  trattati con il metodo HOZOT. Nel loro rapporto scientifico si legge…”…La proprietà esclusiva “cell in cell” delle cellule HOZOT caricate di virus-oncofilo, fornisce una piattaforma per la consegna selettiva di farmaci biologici in cellule tumorali umane, un risultato che ha importanti implicazioni per il trattamento dei tumori umani ".

Finora sono state sperimentate  diverse strategie con  l'utilizzo di cellule specializzate per trasferire farmaci all’interno di  tumori cancerosi. Uno tra questi metodi è fornito dalle tecnologie con cellule staminali, ma le cellule HOZOT sono le uniche con una affinità specifica per le cellule tumorali; mentre le tecniche basate sulle cellule staminali, forniscono farmaci al tessuto stromale circostante ai tumori, piuttosto che  all'interno delle cellule tumorali, rendendo il trattamento meno efficace.

Anche il problema dell’immunità nell’organismo ospite che va a colpire e rendere meno efficaci i farmaci biologici è superato. Infatti  nonostante  molti malati di cancro abbiano costruito un certo grado di immunità ai vettori virali, utilizzando cellule HOZOT,  la risposta immunitaria dell'ospite con il rilascio di anticorpi neutralizzanti il virus, non si  attiva.

I  risultati incoraggianti,  potrebbero ispirare molte applicazioni nella lotta contro diversi tipi di cancro, la squadra di Fujiwara crede che  il metodo di trasporto  vettoriale di virus oncofili con le cellule HOZOT  in combinazione con l’ immunoterapia potrà fornire ottimi benefici nella somministrazione sicura di farmaci per il trattamento dei tumori umani

 

Fonte

http://www.nature.com/articles/srep38060

 

 

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