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Sicilia. Violenza nei Pronto Soccorso. L' impunibilità l'origine di tutti i mali

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 01/02/2017 vai ai commenti

NurSind dal territorioSicilia

Continua nei Pronto soccorso siciliani l’ escalation di violenza, da Palermo a Catania, operatori sanitari aggrediti verbalmente e fisicamente; non da ultima, la vicenda che ha scosso l’opinione pubblica, per la brutalità dell’accaduto, la spedizione punitiva a danno di un medico del pronto soccorso del presidio ospedaliero catanese, il Vittorio Emanuele.

In un lungo ed in largo per l’isola, i nosocomi, abbandonati dalla politica che li usa come bancomat, dallo Stato e dalla legge, sono sempre più territorio di conquista della violenza e del degrado.

Ieri in una nota, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato, ha dichiarato: “D'ora in poi, a tutela della categoria, tutti gli Ordini dei medici siciliani si costituiranno parte civile nei processi che coinvolgono il personale medico e paramedico degli ospedali siciliani vittime di aggressioni verbali e fisiche. Intendiamo conoscere innanzitutto l'identità degli aggressori, ma anche affermare in un'aula di tribunale la radice di disagio sociale degli episodi violenti che si moltiplicano di giorno in giorno, soprattutto nelle aree di emergenza come i Pronto soccorso e le guardie mediche. E' necessario sensibilizzare l’opinione pubblica, restituendo loro la fiducia verso tutti professionisti della sanità”.

A dire del Presidente Amato, il fenomeno violento che dilaga nei nosocomi siciliani è figlio del sovraffollamento, dell’esasperazione dei cittadini per le estenuanti ore di attesa, per la mancanza di una adeguata rete territoriale, ecco perché chiede che la Regione siciliana provveda subito a mettere in atto misure urgenti e strutturali, che non siano solo i posti di polizia posizionati all’interno della struttura, ma ad esempio, l’apertura di ambulatori pubblici, anche nei giorni festivi e nelle ore serali, ai quali accedere tramite Cup.

Questa soluzione, proposta dal Presidente dell’ordine dei medici, potrebbe essere un rimedio al sovraffollamento dei pronto soccorso ed alle conseguenti violenze, ne sarebbe avvantaggiato il dialogo tra medici e pazienti, si potrebbe tornare a lavorare in serenità.

E’ vero, il sovraffollamento, è spesso motivo di esasperazione nei pazienti, ma spesso in determinati nosocomi che si collocano in quartieri popolosi e popolari, le lunghe liste di attesa, esacerbano quelli che sono modus operandi di routine.

Il rispetto delle regole non rientra nel codice di una buona parte di questa utenza violenta, e basta poco a scatenare una rissa.

Il posto di polizia, è importante, sarebbe un ottimo deterrente. Quello che serve a questo Paese è la pena certa, c’è bisogno che la violenza a pubblico ufficiale torni ad essere reato punibile.

Lo Stato ha abbandonato il cittadino, questo è davvero la causa di tutti i mali, l’impunibilità.

Ben vengano tutte le soluzioni possibili, è importante lo sviluppo della rete territoriale, ma forse è lo Stato che deve tornare ad essere Presente.

 

Fonte: http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=47431