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Piemonte. Politica sanitaria regionale e infermieri: la parola al NurSind su Rai Uno.

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La Redazione
Pubblicato il: 03/02/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaPiemonte

CONTINUA LA NOSTRA BATTAGLIA DI CIVILTA’

GLI INFERMIERI DEL NURSIND PIEMONTE, QUESTA SERA ALLE 23.50, SU RAI 1 (TV7 Rubrica di approfondimento), PARLERANNO DELLA POLITICA SANITARIA PIEMONTESE E DELLA CONDIZIONE DI LAVORO DELLA CATEGORIA.

 

Un anno di duro e intenso lavoro per NurSind Piemonte per dare voce agli infermieri, al fine di affrontare e denunciare con forza e determinazione le svariate problematiche e i gravi disagi che affligono la nostra categoria, ogni giorno, nelle corsie dei nostri ospedali.

Forza, determinazione, ma anche competenza ed entusiasmo a dimostrazione che la base è il vero, unico motore che può dare risposte alle nostre domande e al nostro grido di allarme.

I dati dicono, come abbiamo dimostrato, che in Piemonte, gli infermieri hanno maturato UN MILIONE DI ORE STRAORDINARIE E 2500 MILA GIORNATE DI FERIE RESIDUE NON USUFRUITE! (Clicca).

A conti fatti gli infermieri piemontesi, stando a questi dati che ricordiamo essere stati forniti direttamente dalle Aziende, hanno lavorato per circa 1500 unità in più, per garantire l'assistenza.

Di fronte a tutto ciò, ricordiamo che la risposta dell’Assessorato, che tutti gli infermieri Piemontesi ricordano bene, per bocca dell’ex direttore regionale Fulvio Moirano, fu che le ore erano frutto di furberie e che gli infermieri avrebbero dovuto lavorare più ore settimanali (Clicca).

A queste assurde dichiarazioni seguì un esposto a tutte le Procure del Piemonte (Clicca).

Forse qui, la nostra cara senatrice del PD, Annalisa Silvestro, ex Presidente della Federazione Nazionale Collegi IPASVI e ancora attuale membro del Comitato Centrale, avrebbe dovuto avere il coraggio di fare un interrogazione parlamentare e chiedere al Ministro: come mai tutte quelle ore di straordinario, come mai tutte quelle ferie non usufruite, come mai la Regione Piemonte insulta e umilia gli infermieri e non adesso, facendo finta di volere tutelare gli infermieri operai, quelli delle cooperative, quelli costretti a lavorare in condizioni determinate dai contratti di lavoro firmati dagli stessi sindacati.

No, niente. La nostra Senatrice del PD, quella che una volta diceva che il Collegio è il Collegio, il sindacato e la politica sono un'altra cosa e ne devono stare fuori. Evidentemente si riferiva solo agli altri. Se si è schierati non si possono fare gli interessi di tutti, soprattutto se si deve essere riconoscenti, pertanto l’immobilismo anzichè prendere posizione "contro" una Giunta amica.

Una politica sanitaria, quella piemontese, che ha visto la riduzione di circa duemila posti letto, senza prevedere nessuna contromisura. Non ci vuole un mago a capire che se togli un posto letto il malato non cessa di esistere ma lo trasferisci su una berella, ammesso che se ne trovino ancora visto quello che hanno dovuto passare i cittadini piemontesi nei Pronto Soccorso dei più grandi ospedali.

Una politica sanitaria che taglia i posti letto pubblici e poi dice di chiedere aiuto al privato per reparti polmone.

Una politica sanitaria che annuncia assunzioni e poi appalta l’assistenza di intere strutture.

Una politica sanitaria che prima firma delibere che prevedono l’utilizzo di contratti di INFERMIERI/OPERAI (Clicca) e poi mette in scena il teatrino con il Collegio IPASVI di Torino dicendo di voler creare un osservatorio per controllare queste situazioni (Clicca).

Mi chiedo cosa c’è da osservare. La situazione è talmente chiara e sotto gli occhi di tutti.

Mi chiedo perché osservare solo quello che accade nel privato e lasciar perdere il pubblico, quello di cui l’Assessore dovrebbe occuparsi. Vengono molti dubbi, ma spesso a pensar male ci si indovina.

Tutto questo mentre la situazione piemontese, per la sua gestione e inefficienza, oltre che per le condizioni di lavoro e i disagi della categoria infermieristica, ha attirato anche i media e le TV del servizio pubblico nazionale.

Nonostante tutto, l’indifferenza verso noi infermieri continua, ma noi non molleremo.

La forza ci giunge da molti messaggi di cittadini arrabbiati con i quali dovremmo stabilire una grande alleanza nell’interesse reciproco a pretendere un'assistenza GIUSTA.

Tanti anche i messaggi di colleghi che ci spronano ad andare avanti e che si espongono in prima persona.

Vorrei concludere con uno di questi, ricevuto negli ultimi giorni e che rappresenta un po’ il sentito generale: "IO SONO SOLO UN INFERMIERE CHE NON RICONOSCE PIÙ IL SUO RUOLO... ma che ha una responsabilità infinita per sé e per i suoi assistiti... e che il SISTEMA NON RICONOSCE PIÙ!".

Di fronte a questo molti dovrebbero porsi delle domande.

Francesco Coppolella

Coordinatore regionale NurSind Piemonte

Vedi l'approfindimento su Rai Uno programma TV7, dal minuto 4.06 al minuto 8.30.