Iscriviti alla newsletter

Conferenza Stato Regioni: via libera al riordino ECM, mobilità sanitaria e INMP

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 03/02/2017 vai ai commenti

FormazioneNurSind dal territorio

Il 2 febbraio la Conferenza Stato Regioni ha approvato tre schemi di accordo che interessano la Sanità.

 

In particolare è stato licenziato il provvedimento di riordino della Formazione Continua in Medicina (ECM), secondo il quale è stata definita la governance del sistema. Le linee programmatiche e gli obiettivi nazionali saranno di competenza della Commissione nazionale, in carica per tre anni, presieduta dal Ministro della Salute. La gestione amministrativa del sistema, invece, farà capo all'AGENAS. Le istituzioni regionali e provinciali, infine, avranno il compito di programmare le attività formative secondo le necessità del territorio e dei professionisti.

Il secondo provvedimento approvato in Conferenza riguarda la mobilità sanitaria interregionale per gli anni 2014-2015-2016, definendo in maniera univoca tutte le prestazioni che possono essere erogate in compensazione tra i vari servizi sanitari regionali. Si tratta di ricoveri ospedalieri e day hospital (flusso A), medicina generale (flusso B), specialistica ambulatoriale (flusso C), farmaceutica (flusso D), cure termali (flusso E), somministrazione diretta di farmaci (flusso F) e trasporti con ambulanza ed elisoccorso (flusso G). L'accordo imposta anche gli standard di comunicazione e scambio dei flussi informativi derivanti dalla mobilità sanitaria interregionale e dei tempi di comunicazione e risposta. Le prestazioni che rimangono fuori dalla compensazione (comprese le prestazioni soggette ad autorizzazione preventiva) verranno gestite mediante fatturazione diretta.

Infine varato il capitolo relativo all'Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà (INMP), finalizzato a garantire a tutti l'accesso alle cure e diffondere una cultura della prevenzione, senza discriminazioni di carattere sociale, economico, religioso o di razza. Le risorse messe in campo serviranno, oltre che per finanziare l'accesso alle cure, anche per incentivare e promuovere azioni preventive (anche attraverso screening e visite mediche) e la ricerca, al fine di migliorare la conoscenza del quadro di vulnerabilità sanitaria delle popolazioni svantaggiate, con particolare attenzione ai campi delle patologie croniche infiammatorie e degenerative, delle patologie infettive e della salute mentale.

In parallelo verrà potenziato l'Osservatorio epidemiologico nazionale sull'immigrazione sull'impatto della povertà sulla salute e la popolazione (OENIP) e si creerà una rete informativa nazionale, europea e internazionale, per condividere le progettualità in atto. Funzionale alla realizzazione dei progetti la formazione di mediatori intraculturali esperti in campo sanitario.

 

Fonte: Quotidiano Sanità