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Toscana: a Pistoia il primo impianto di defibrillatore sottocutaneo

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 06/02/2017 vai ai commenti

NurSind dal territorioToscana

Anche l’ospedale San Jacopo di Pistoia, grazie dall’équipe di elettrofisiologia costituita dalla dottoressa Piera Meoni, dal dottor Andrea Boncompagni e dal dottor Alberto Mandorli, guidata dal dottor Marco Comeglio, direttore dell’unità operativa di cardiologia, si candida a diventare polo attrattivo per l’impianto dei nuovi defibrillatori sottocute (S-ICD).

Schema impianto S-IDCSi tratta di un nuovo dispositivo piccolo quanto un pacchetto di sigarette realizzato con materiali ultraleggeri che ha la caratteristica di essere inserito sottocute senza toccare né il cuore né i vasi sanguigni perché non necessita dell’inserimento di elettrocateteri nel cuore; è composto di due componenti, il generatore di impulsi e l’elettrocatetere, posizionati rispettivamente sul lato sinistro della gabbia toracica e nella regione dello sterno, con una metodica che espone quindi il paziente a minori rischi da infezione, da estrazione dei cateteri e per incidenti procedurali.

Le dimensioni molto ridotte, insieme al forte abbattimento dei rischi intraoperatori, rendono questo nuovo tipo di impianto particolarmente indicato anche per l’età pediatrica e ovviamente, per la prevenzione da morte improvvisa cardiaca per un ampio spettro di aritmie cardiache.

Una differenza sostanziale quindi tra questo tipo di apparecchio e quelli di prima generazione che prevedevano l'inserimento dell'elettrocatetere attraverso un grosso vaso fino al raggiungimento del cuore che amplia lo spettro di applicazione e dimostra come la ricerca scientifica nel campo degli eletrromedicali, sia stimolata alla realizzazione di sistemi sempre più piccoli, biocompatibili e con caratteristiche di applicazione a sempre più basso richio.

Andrea Tirotto

 

Fonte: il Tirreno