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Vaticano, dopo 22 anni torna a riaffermare il No all'aborto ed all'eutanasia. Nuova Carta per gli operatori sanitari

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/02/2017 vai ai commenti

Attualità

Mentre in Commissione Affari Sociali infuria la polemica sulla legge in merito al Testamento biologico, un testo che se mai vedrà la luce, a parere degli esperti, sarà privo di applicabilità, in Vaticano, durante la conferenza stampa per la 25ª Giornata del malato, che si svolgerà a Lourdes l’undici febbraio, è stata presentata la Nuova Carta degli Operatori Sanitari.

La Nuova Carta degli operatori sanitari, che sostituisce quella emanata nel 1995, da questa di fatto non si discosta di molto, i principi, capi saldi della religione cattolica, restano immutati, come resta invariato il no assoluto all’eutanasia.

In questo risiede la difficoltà di poter dare a questo Paese una legge che rispetti il diritto del malato di poter scegliere i trattamenti terapeutici a cui sottoporsi o meno, e che tuteli gli operatori sanitari in questa scelta; è opinione dei più che, l’influenza(non imposta naturalmente) del Vaticano su alcune frange politiche,le abbia spinte a svuotare di contenuti la legge, per non scontentare quella parte di elettorato cattolico e conservatore.

Ma veniamo quindi ai contenuti della Carta degli operatori sanitari.

Aggiornata dopo 22 anni, per volere di Papa Francesco, è stata pubblicata dal nuovo Dicastero per lo sviluppo umano integrale, che ha assorbito il dicastero per la pastorale della salute.

Quattrocentocinquantadue le pagine, spiegate in Conferenza, dal Professore Antonio Gioacchino Spagnolo (professore ordinario di Bioetica e Direttore dell’Institute of Bioethics and Medical Humanities presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma)che, ha ritenuto necessaria la modifica della Carta, alla luce delle nuove conquiste in campo biomedico, affermando che, “la Carta ha mantenuto comunque la sua struttura originaria di strumento per una seria preparazione e formazione continua sul piano etico degli Operatori sanitari, per mantenere la dovuta competenza professionale e la loro vocazione a ministri della vita”.

La Carta si suddivide in tre sezioni: Generare, Vivere e Morire.

Nelle tre sezioni, è stato allargato lo spettro delle persone a cui le indicazioni si rivolgono, non solo gli operatori sanitari, medici, infermieri e personale ausiliario, ma anche biologi, farmacisti, operatori sanitari del territorio, amministratori, legislatori in materia sanitaria, operatori nel settore pubblico e privato.

La Carta ha lo scopo di sostenere la fede etica dell’operatore sanitario, in quelle scelte che sono fondamentali per il rispetto della vita.

 

La sezione Generare, è stata volutamente aggiornata, in relazione a quelle che sono state le nuove scoperte in campo medico, le nuove conquiste o meno, dal punto di vista cattolico, su cui la Chiesa è in dovere di dare una direzione etica all’operatore sanitario.

Sono stati meglio specificati i metodi per la cura dell’infertilità e c’è stata un’apertura con l’introduzione di un articolo ( art.38), che fa riferimento al congelamento del tessuto ovarico, eticamente sostenibile, nel caso di terapie oncologiche che possono alterare la fertilità delle donne.

In tema di diagnosi prenatale (art. 36), sono ritenute accettabili solo in alcune condizioni, mentre sono del tutto rigettate le diagnosi pre – impianto, perché legittimano la selezione della razza tramite l’aborto selettivo.

Come assolutamente ricusati, perché ritenuti moralmente inaccettabili. sono i nuovi tentativi di generazione umana in laboratorio (art. 39): tra gameti umani e animali, di gestazione di embrioni umani in uteri animali o artificiali, di riproduzione asessuale di esseri umani mediante fissione gemellare, clonazione, partenogenesi o altre tecniche consimili.

 

Tutti procedimenti questi che contrastano con la dignità umana dell’embrione e della procreazione.

 

Nella sezione Vivere, rimane caposaldo il no all’ aborto, inserendo dei nuovi articoli riguardo alla riduzione embrionale, intercezione, contragestazione, feti anencefalici, gravidanze ectopiche, tutela del diritto alla vita (artt. 51-59).

E’ un segmento della carta questo, che abbraccia diversi aspetti del vivere, dal riferimento ai tanto dibattuti vaccini(artt.69-70) ai riferimenti alla terapia genica e alla medicina rigenerativa (artt. 80-82).

Gli operatori sanitari devono essere garanti della vita, ed in questo si devono farsi portavoce dei cittadini, al cospetto delle Istituzioni, dell’industria sanitaria e degli enti assistenziali, affinché nessuno resti indietro, ed a tutti siano garantite cure ed assistenza, con particolare riferimento a chi è affetto da patologie rare, spesso orfani di cure, proprio perché si tende a non investire risorse in patologie che non hanno grandi ritorni economici( art. 92)

Agli Operatori sanitari, sempre secondo la Carta, deve essere garantito un servizio di consulenza etica (art 140), per poterli aiutare ad operare la scelta migliore, nei casi di conflittualità etiche e morali, in modo da raggiungere una soluzione per l’appunto etica, condivisa al letto del malato.

Un altro articolo nuovo è quello dedicato alla condanna del coinvolgimento nelle sperimentazioni, di minori, incapaci o soggetti vulnerabili.

 

E veniamo alla sezione morire, che ci riconduce al tanto discusso testamento biologico. La Carta resta irremovibile sul rigettare l’Eutanasia; nell’articolo 150, viene ribadito il concetto che, quando la persona non abbia più le capacità per autodeterminarsi, devono essere rispettate le volontà e gli interessi legittimi del paziente, ma anche l’operatore sanitario non può essere considerato un mero esecutore, ed ha il diritto di sottrarsi a pratiche non in accordo con la propria etica morale.

Inoltre, nutrizione ed idratazione artificiale, sono trattamenti che non possono considerarsi terapeutici e devono essere garantiti al malato fino alla morte, negarli sarebbe un atto eutanasico (articolo 152); diversamente anche l’accanimento terapeutico è un atto controverso, la morte non va né anticipata, né dilazionata.

Confermata invece, l’eticità della sedazione palliativa profonda nelle fasi prossime al momento della morte, attuata secondo corretti protocolli etici e sottoposta ad un continuo monitoraggio.

 

Restano dunque invariati i grandi temi, con qualche apertura sporadica. Resta il fatto che sono linee – guida, di un certo valore, per gli operatori sanitari che si sentono di operare in armonia con i dettati dela Chiesa Cattolica.

 

 

Fonte: Il Vaticano presenta la Nuova Carta degli Operatori Sanitari: “No all’aborto, no all’eutanasia, no all’accanimento terapeutico”