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Torino. Pronto Soccorso: è ancora emergenza. NurSind invia nota alla Regione Piemonte.

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La Redazione
Pubblicato il: 11/02/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaPiemonte

Purtroppo, non finisce con l’influenza l’emergenza nei pronto soccorso Piemontesi. Evidentemente, non aver previsto una adeguata risposta territoriale e il conseguente taglio dei posti letto comincia a farsi sentire pesantemente sulle strutture di emergenza ospedaliera. Il Coordinamento Regionale NurSind della Regione Piemonte continua a ricevere, da parte di colleghi Infermieri, segnalazioni da quasi tutte le strutture circa i disagi e le difficoltà operative che non consentono di lavorare in sicurezza. Dalle Molinette al San Luigi al Giovanni Bosco a Rivoli a Ciriè e così via. Tutti i giorni in una di queste strutture può succedere qualsiasi cosa, cose già ampiamente descritte e documentate.

Alle giornate in attesa di ricovero, alle ore di attesa, alla mancanza di barelle, al sovraffollamento, al fermo ambulanze, vorremmo aggiungere ciò che preoccupa maggiormente i colleghi in questo delicato e difficile momento. L’ELEVATO RISCHIO DI ERRORE Le condizioni attuali, possono, in alcune giornate e in alcuni frangenti di grande afflusso, all’interno di queste strutture, non garantire più la dovuta sicurezza nell’erogare l’assistenza ai pazienti.

Per tale motivo, il Segretario Territoriale NurSind di Torino, Giuseppe Summa ha deciso di scrivere una lettera, al Presidente Chiamparino, All’Assessore Saitta e a tutti i gruppi politici e componenti del Consiglio Regionale, affinché possano, con urgenza e se lo riterranno necessario, intervenire con gli strumenti a loro disposizione per mettere in atto tutti gli interventi ed affrontare una situazione che potrà solo peggiorare in assenza di risposte, con conseguenze anche gravi.

"Con la presente, la Scrivente Organizzazione Sindacale, torna nuovamente a segnalare le gravissime criticità, nelle quali versano non solo i Pronto Soccorso, ma anche i reparti di degenza dei vari Presidi Ospedalieri della città di Torino e Provincia

Numerose infatti, sono le segnalazioni che giungono alla Scrivente da parte del personale sanitario che si trova costretto a lavorare in condizioni inammissibili e di elevato stress con rischio di errore ai danni del cittadino.

Giusto per citare qualche esempio, in data 07/02/2017 presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Ciriè (ASLTO4), erano presenti 64 utenti, tra cui tre dal 04/02/2017 in attesa di ricovero ed  erano terminate postazioni nella sala di emergenza.

Situazione non differente presso il Pronto Soccorso delle Molinette, del San Luigi di Orbassano e di Rivoli, ma l'aspetto più preoccupante è sicuramente quello legato ai letti bis e le barelle.

Infatti giungono numerose segnalazioni di presenza di barelle all'interno dei vari reparti di degenza (ad es. San Luigi Gonzaga) o di letti bis che da temporanei sono ormai  diventati permanenti.

In alcune realtà sono stati aperti i reparti “polmone” e le chirurgie sono sature di pazienti geriatrici  con patologie mediche croniche, spesso provenienti da Strutture (RSA) o comunque con difficoltà di gestione domiciliare.

L'intero Sistema Sanitario Regionale è ormai al collasso e si rischia di tralasciare un diritto costituzionalmente garantito, per salvaguardare i bilanci.

Nella maggioranza delle realtà, il personale infermieristico si trova costretto ad erogare assistenza contemporaneamente a più di 20 pazienti, nonostante diversi studi internazionali, (vedasi RN4CAST) abbiano dimostrato che nelle realtà mediche e   chirurgiche, un rapporto infermiere/paziente superiore a 1:6, aumenti il rischio di mortalità. Ad oggi  si fatica  a garantire rapporti corretti addirittura nelle realtà di  terapia intensiva e sub-intensiva.

Numerose sono le segnalazioni di violazione subite dai dipendenti in materia di orario di lavoro e molteplici sono le chiamate in pronta disponibilità che è ormai diventato il salvagente di tutte le Aziende.

Ricordiamo che ad oggi in Piemonte, mancano circa 1500 infermieri per poter garantire solo il rispetto della Legge 161/14 in materia di orario di lavoro e 3500 per poter riorganizzare l'intero Sistema Regionale, eppure i concorsi promessi tardano ad arrivare e si prosegue ad assumere personale con contratto precario.

A tutto ciò bisogna ancora aggiungere il numero del personale con prescrizioni di idoneità alla mansione che ad oggi viene conteggiato per intero e l'allungamento dell'età pensionabile.

Inoltre, l'assenza di una adeguata risposta territoriale e il taglio dei posti letto previsto dalla DGR 1-600 si stanno facendo sentire pesantemente.

Infatti anche nelle realtà dove sono stati messi in atto diversi interventi organizzativi (bed manager, ambulatorio codici bianchi....) il sistema è in grave sofferenza.

Ci chiediamo pertanto, quale sia stato il senso di tagliare i posti letto più del dovuto (3,5 PL per 1000 abitanti anziché 3,7) visto e considerato che negli Ospedali  si  adottano misure di emergenza come le barelle e i posti letto bis, che di fatto by-passano la DGR sopracitata.

I posti letto CAVS e le strutture deputate alla continuità assistenziale ospedale-territorio sono in numero insufficiente e i medici di famiglia da soli non bastano.

Ad oggi non esiste una Legge Regionale sull'istituzione dell'Infermiere di famiglia e comunità, nonostante l'età media della popolazione sia elevata e le patologie croniche in continuo aumento.

Pertanto nel rispetto di tutti i cittadini e del personale sanitario verso il quale avete un obbligo morale e politico, vi chiediamo di affrontare le problematiche descritte e comunque non esaustive e di mettere in atto tutti gli interventi necessari, affinché si eviti che la situazione possa peggiorare ulteriormente. Disponibili al confronto, ringraziamo e porgiamo distinti saluti."                                 

Il Segretario Territoriale NurSind Torino

 Giuseppe Summa

Leggi la lettera del Segretario Territoriale NurSind Torino qui

Leggi il comunicato del Coordinamento Regionale NurSind Piemonte qui