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Riflessioni. La giornata del malato... ai margini della sanità

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 11/02/2017 vai ai commenti

Attualità

Oggi ricorre la 25ª giornata del malato, una giornata che ha una forte valenza cattolica, proprio in occasione della Conferenza di apertura, è stata presentata la Nuova Carta per gli operatori sanitari, una guida spirituale per gli chi opera nella sanità nel, rispetto dei valori dell vita e nella morte.

Ma in questa giornata, la riflessione che vorrei fare si discosta dalla matrice religiosa, per tornare su un piano laico.

Vocazione, amore per il prossimo, pietà, umanità, umiltà, le parole che ricorrono in questa giornata, come se queste poche qualità bastassero per porre il malato al centro del processo di cure, per garantirgli il Diritto alla Salute.

No, non basta se la nostra sanità è in balia di una scellerata politica di tagli, che non garantisce più cure adeguate, che non punta all’eccellenza, ma ha come fine ultimo lo smembramento della stessa e, per farlo si serve di quel risicato personale sanitario, stanco e demotivato.

Abbiamo perso passione, abbiamo perso la speranza di tornare ad operare in una sanità che funzioni, che non ci esponga alla rabbia di chi non riesce più a curarsi, che ci protegga e ci migliori come professionisti.

Chiediamo da anni che ci vengano riconosciute le competenze avanzate, ma ci ritroviamo ad operare in trincea senza nemmeno le risorse strumentali minime per poterlo fare.

La vocazione non basta, non basta la nostra buona volontà, non basta più.

Il malato ha bisogno di operatori motivati, preparati, appassionati.

Il malato ha bisogno di una sanità che non lo rileghi ai margini della società.

Chiediamoci quanto il nostro Sistema sanitario stia facendo per il malato?

Non garantisce più cure nella fase acuta, conseguenza del taglio dei posti letto; non garantisce cure nella cronicizzazione della malattia, i servizi territoriali sono pochi, distribuiti a macchia di leopardo nel Paese e spesso inadeguati.

Papa Francesco ci suggerisce di Curare i malati con gli occhi dell’amore, rispecchiando la tenerezza di Dio.

Bastasse.