Iscriviti alla newsletter

Caso disciplinare dell’infermiere AOU Ospedali Riuniti di Ancona. Infermieri in attesa ostaggi di chi ci governa

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 18/02/2017 vai ai commenti

Contenuti InterprofessionaliMarche

Francesco Pezzuto,  infermiere 60enne, del Blocco Operatorio dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona, giovedì 16 febbraio nel primo pomeriggio era in attesa, nei pressi del bar della stessa azienda; alle ore 15,00, l’appuntamento con la Direzione Aziendale, per il dibattimento e decisione sull’addebito disciplinare che gli è stato inaspettatamente commissionato qualche giorno prima.

La vicenda ormai nota, riguarda la supposta inosservanza del turno pomeridiano programmato, da parte del collega che nello stesso giorno era smontante da un servizio di pronta disponibilità attiva di oltre 8 ore notturne (ore 24,00 – 8,00) in urgenza di sala operatoria. La mattina precedente, aveva lavorato un regolare turno di ore 6,30.

Insieme a Francesco per l’audizione disciplinare, Giuseppino Conti segretario NurSind Ancona e il giurista Luca Benci, ma a poco a poco accanto ai 3 convenuti, attraverso il passaparola, si unisce un capannello di persone, altri infermieri, colleghi dell’AOU di Ancona e anche dell’ASUR, in sostegno dell’infermiere ingiustamente incolpato.

Alcuni giornalisti dei media locali, si presentano e chiedono maggiori informazioni sulle condizioni di lavoro degli infermieri.  I colleghi riferiscono le proprie storie di quotidiano vilipendio dei loro diritti. Recuperi di ore di straordinario in riposi negate, pagamenti di straordinari mai concessi, ferie “d’ufficio” che si pretendano effettuate in regime di pronta disponibilità.

Il diritto al riposo per gli infermieri precari, un optional, i giornalisti sono basiti nell’ascoltare questi racconti, uno tra tanti accaduto a gennaio:….Una infermiera a tempo determinato dell’AOU di Ancona, residente in uno dei Comuni terremotati del Maceratese, in procinto di godere del suo riposo, aveva già acquistato il biglietto del treno per ritornare al suo paese. Doveva raggiungere, la sua famiglia sfollata, in ulteriore difficoltà per la neve e il maltempo. Invece la dirigente aziendale, pochi minuti prima della partenza, gli ha intimato di rinunciare ai suoi giorni di riposo e sottendere a dei turni aggiuntivi, promettendogli…il rimborso del biglietto, bè…neanche quello!

I cronisti sono interessati, non conoscono queste problematiche sommerse, ci chiedono di circostanziare, desiderano i nomi degli infermieri coinvolti in queste situazioni, ma ciascuno preferisce l’anonimato. Temono il potere subdolo dell’organizzazione sanitaria, che può rendere la vita lavorativa e privata ancor peggio di quello che è “…dobbiamo pur campare…”.

Francesco invece è determinato, apparentemente tranquillo e piacevolmente sorpreso degli apprezzamenti e sostegni che giungono da ogni parte sempre più numerosi. Nell’attesa del contenzioso disciplinare, ci svela alcuni particolari interessanti relativi al procedimento in cui è coinvolto.

La mattina del 05/01, avendo lavorato dalle ore 0,12, prima di lasciare il servizio alle ore 8,09, scriveva nella consegna di non essere in grado di riprendere il servizio pomeridiano (ore 13,37 – 20,10). Alle ore 12,00 circa quando nel suo letto cercava di recuperare il sonno, è chiamato a rispondere al telefono, è la coordinatrice del Blocco Operatorio che non intende soddisfare la sua richiesta di riposo, è richiamato al rispetto dei turni programmati. Francesco reagisce con toni comprensibilmente alterati, lamenta e rivendica il suo bisogno di riposo e in tutta risposta  la responsabile gli propone in via informale, di effettuare un turno pomeridiano con orario ridotto, perché è impossibile trovare soluzioni alternative, c'è carenza di personale. Date queste considerazioni, l’infermiere Francesco conferma di essere pronto di attendervi solo con la disposizione scritta di questo orario, ovvero con l’ordine di servizio. Inspiegabilmente il coordinatore gli rifiuta l’ordine di servizio e qui termina la telefonata; mentre lo stress e l’adrenalina del collega vessato aumentano.

Francesco dopo la telefonata ricevuta, provato da circa 14 ore di lavoro ( di cui 8 notturne), inizia ad accusare alcuni disturbi allarmanti: tachicardia, nausea, mal di testa e su insistenza della sua famiglia, si reca al pronto soccorso.

Il medico che lo visita, stila un referto con la prescrizione di 3 giorni consecutivi di cure e riposo. Francesco ha scelto di non usufruire di questo certificato, non l’ha inoltrato all’azienda, desiderava solo le sue 11 ore di riposo normate dalle leggi e direttive vigenti. Ha preferito non gravare con la malattia sui riposi degli altri colleghi, sa bene che la coperta è corta. Lo mostrerà adesso alla dirigenza che pretendeva ad ogni costo la sua prestazione d’opera.

Credi che l’azienda ti sanzionerà? Il collega è fiducioso…..” sicuramente il provvedimento sarà archiviato”, e si avvia verso l’ufficio di direzione scortato da Conti e Benci.

Quando escono descrivono lo scenario, la Dirigente Infermieristica è sola con una segretaria verbalizzante. Dove sono il Direttore Generale dell’AOU di Ancona Caporossi e il Direttore Amministrativo Maraldo che tanto hanno difeso le tesi del provvedimento disciplinare?

Luca Benci, Francesco Pezzuto e Giuseppino Conti, nei 45 minuti circa della durata dell’incontro  hanno esposto e descritto minuziosamente fatti e  dispositivi giurisprudenziali a favore del diritto al riposo del lavoratore.

La Dirigente infermieristica in conclusione, lascia in standby il provvedimento disciplinare, sottolinea che per l’irrogazione della eventuale sanzione nella procedura sono previsti ancora 30 giorni.

Giuseppino Conti NurSind.. “la nostra intenzione è quella di andare avanti, presso la Direzione territoriale del lavoro, chiedendo il controllo a posteriori fino a 5 anni, dei cartellini orari dei dipendenti, di conseguenza se l’AOU di Ancona non provvederà a ripristinare la legalità dell’orario di lavoro, proclameremo lo stato di agitazione e lo sciopero sarà inevitabile.”

Luca Benci commenta….” di fatto l’azienda con la decisione di prendersi tempo, ha già moralmente ingiunto una sanzione….”.

È proprio vero, siamo delusi. Gli infermieri sono sempre lasciati in attesa…aspettiamo da sempre di essere ascoltati, aspettiamo che la politica e la dirigenza risponda alle nostre istanze, aspettiamo che vengano riconosciuti i nostri diritti….intanto che tiriamo avanti la baracca, restiamo sempre ostaggio di chi ci governa.