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Ospedali Psichiatrici Giudiziari a 40 anni dalla Legge Basaglia CHIUSI!

20 febbraio 2017 giornata storica per l’Italia, chiudono ufficialmente gli Ospedali  Psichiatrici Giudiziari. L’innovativa Legge Basaglia, 180 del 13 maggio 1978, con la chiusura dei manicomi,  dopo circa 40 giunge all’ambito successivo traguardo. Napolitano disse….” ..gli ospedali psichiatrici in Italia, sono una realtà indegna di un popolo civile….”. La fine è ora decretata dal  Governo  italiano, con il plauso dell’associazione stopOPG :.”. un risultato ottenuto grazie a una proficua e dialettica collaborazione fra società civile e Istituzioni e al lavoro di tanti operatori. Che dimostra quanto sia preziosa la partecipazione democratica nei processi di cambiamento e innovazione”.

Gli attori principali decisivi al raggiungimento del traguardo, sono i lavori presieduti dal  Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e dal Commissario Franco Corleone, attivi sui tavoli di Governo, delle Regioni,  Giustizia e  Dipartimenti, che insieme al Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin ne hanno dato pubblica formalizzazione.

Franco Corleone illustrando il progetto afferma:…” le Rems hanno anche messo in moto un rapporto di collegamento particolarmente significativo con i Dipartimenti di salute mentale. Una macchina che ha funzionato grazie al grande lavoro degli operatori sanitari. Un personale motivato e consapevoli di partecipare alla realizzazione di una riforma importante”. Le REMSnon sono concepite per essere ospedali, sono strutture dove le persone progettano un nuovo percorso di cura teso all’inserimento sociale. Architettonicamente il progetto definitivo prevede stanze al massimo di due letti, con spazi interni e esterni per poter svolgere le attività necessarie al recupero dei pazienti.

Presto gli ultimi 6 internati dell’ OPG di Barcellona Pozzo di Gotto saranno dimessi . In tutte le Regioni italiane ad eccezione dell’Umbria che ha un accordo interregionale con la Toscana, sono state istituite ed aperte le REMS, 30 in totale, 604 i posti disponibili e 569 pazienti presenti. Dal mese di aprile del 2015, quando sono state attivate le prime Rems, sono stati registrati 950 ingressi e 415 dimissioni. Le persone ospitate nelle strutture ricadono nella loro Regione di provenienza, c’è il numero chiuso, non tutti possono entrare nelle Rems  ed è vietata la contenzione.

Sul versante sicurezza, per evitare  ricoveri impropri nelle REMS di pazienti che non ne hanno necessità, Corleone suggerisce una modifica del codice penale, per le misure di sicurezza provvisorie e le infermità sopravvenute. Pronti gli emendamenti in parlamento al Ddl 2067 di modifica al codice penale e al codice di procedura penale a cura della presidente della Commissione Igiene e sanità Emilia Grazia De Biasi, senatrice del Partito Democratico.  Attualmente infatti sono 215 i pazienti ricoverati nelle REMS con provvedimenti di misure provvisorie, potenzialmente gestibili con regimi di cura differenti e  350 i pazienti sottoposti a misure di sicurezza definitiva.

Le REMS dovranno avere un ruolo residuale, perché il pericolo, sostiene Stefano Cecconi di stopOPG  è che avvenga una sostituzione …”  . Non dobbiamo sostituire i ‘vecchi contenitori’ manicomiali, gli Opg, solo con questi nuovi luoghi, certo più decorosi ma pur sempre di detenzione. Ora, come prevede la riforma degli Opg - la legge 81/2014 - si deve puntare decisamente al potenziamento dei servizi di salute mentale e del welfare locale ....."

Resta quindi attivo un organismo istituzionale di monitoraggio, che supervisionerà e valuterà nel tempo le attività svolte nelle REMS, con il fine di sviluppare percorsi di superamento alle logiche manicomiali e potenziamento dei servizi di salute mentale locali.

Fonte contenuti e immagine di copertina

www.quotidianosanita.it

www.stopopg.it