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Cisl FP. Si dimette Giovanni Faverin: "torno a fare l'Infermiere".

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 24/02/2017 vai ai commenti

Veneto

Il padovano Giovanni Faverin, segretario nazionale della Cisl Funzione Pubblica si è dimesso dal sindacato, rassegnando le propire dimissioni dal sindacato nella giornata di mercoledì.  La decisione arriva dopo che, a gennaio, i vertici confederali avevano commissariato la Federazione della Funzione Pubblica, esecutivo guidato da Anna Maria Furlan, affidando la guida a Maurizio Petriccioli.

Faverin a Padova, negli anni '90, ha guidato la segreteria provinciale del pubblico impiego Cisl e, nei primi anni 2000, quella generale, appena dopo Fernardo Bertotti e prima del vicentino di Sandrigo Adriano Pozzato.

L’ex segretario generale della Cisl Funzione Pubblica,  in distacco dall'ospedale di Cittadella, dovrebbe rientrare in servizio già nelle prossime settimane come Infermiere (o in un ruolo analogo), all'interno dell'Azienda 6 Eugenea. 

L'ex nuemero uno della Cisl,  ha così motivato la sua scelta: “Dopo più di 25 anni alla Cisl, e un lungo e onesto lavoro a servizio degli iscritti, non avendo intenzione di ricandidarmi per altri ruoli nella organizzazione, ho maturato la decisione di rassegnare le dimissioni dal sindacato. Pur rimanendo la mia disponibilità a fornire tutto il supporto ai miei successori -  continua Giovanni Faverin - ritengo che il mio percorso presso la Cisl sia ormai concluso”.

“Nonostante l’amarezza per il commissariamento – conclude - credo che questa sia la migliore decisione per garantire un passaggio ordinato e nel pieno interesse del sindacato e dei tanti collaboratori con cui ho condiviso le battaglie di molti anni”.

Ad inizio anno, è finito al centro della bufera scoppiata in merito alla "Violazione delle norme di tesseramento e contributive", emerse a seguito di ispezioni.  Su 303mila iscritti, ben 7.000 risultavano iscritti fantasma.

Irregolarità che Faverin ha respinto definendole "insinuazioni", "destituite di ogni fondamento" e "illegittima" la procedura, con tempi accelerati per impedire la difesa.

Quello del numero delle tessere è un dato fondamentale, sopratutto nella fase del rinnovo congressuale, visto che i delegati che vengono inviati al congresso nazionale sono nominati in base al numero di iscritti nelle varie segreterie territoriali.

Fonte: padovaoggi.it