Iscriviti alla newsletter

Pontedera. Situazione critica all'Ospedale Lotti. NurSind: basta con i salti mortali

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 07/03/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioToscana

Organico ridotto all’osso, posti letto risicati che mandano in tilt il pronto soccorso con una puntualità allarmante. Non serve un’emergenza per far esplodere le criticità dell’ospedale di Pontedera. «Mancano almeno sei infermieri –spiega Filomena Albano rappresentante del NurSind–. Un’unità al pronto soccorso per la notte, un’altra all’Osservazione breve intensiva dove ricoveri e dimissioni continuano anche nel fine settimana a differenza di altri reparti.

Il personale sanitario si trova ad operare in condizioni limite e se il sistema funziona, permettendo al nostro pronto soccorso di classificarsi tra i migliori della Toscana, è soltanto grazie alla competenza e alle incredibili capacità organizzative di chi ci lavora». I numeri, nella loro crudezza, danno la misura di una situazione complessa sia per gli operatori sia, a cascata, per i malati che necessitano di interventi veloci e inappuntabili.

Se di giorno al ‘pronto soccorso’ sono attivi nove infermieri a fronte di una media di 150 accessi giornalieri, la notte l’organico cala vertiginosamente a cinque (all’Obi resta un solo professionista).

«Si tratta del contingente minimo per rimanere nella Legge – aggiunge Albano -: basta un banale incidente per andare sotto con conseguenze anche gravi. Il rischio è quello di non riuscire a garantire le prestazioni che servono».

La carenza d’organico è dovuta fondamentalmente all’ampliamento del bacino d’utenza. Comuni del Comprensorio del Cuoio, come Castelfranco e San Romano, hanno chiesto la scissione dall’Asl 11 riversandosi quindi in quella pisana. Dopo anni di discussione si è arrivati ad un accordo: le ambulanze, su richiesta, possono trasportare i degenti fino a Pontedera.

Una semplice analisi tra gli accessi dell’ultimo biennio dimostra l’aggravio del carico di lavoro. Se a gennaio 2016, infatti, gli arrivi al pronto soccorso dell'Ospedale Lotti furono 4.575 con 536 ricoveri, nello stesso mese di quest’anno sono saliti a 4.625 (ovvero di 50 unità) e i ricoveri a 595 (ovvero 59 in più). Degli accessi – secondo i dati ufficiali dell’Asl - 70 sono stati codici rossi, 756 gialli, 2.982 verdi, 718 azzurri e 98 bianchi.

«La quota di pazienti è cresciuta in modo considerevole –commentano anche Michele Gallo e Laura Scateni-, ma l’Azienda non sembra averlo riconosciuto. Né la pianta organico né gli spazi dei reparti son stati ricalcolati». Accade allora che i degenti debbano trascorrere la notte («anche più di una»,)  su una barella nei corridoi del pronto soccorso in attesa di avere un letto. 

«Gli Infermieri del pronto soccorso si trovano spesso a chiedere aiuto ai colleghi degli altri reparti, contando sulla loro solidarietà. I reperibili vengono chiamati al lavoro quasi regolarmente e il personale è costretto a non smaltire neppure le ferie che gli spettano – aggiunge Albano -.

Gli unici rinforzi concessi dall’Asl sono arrivati da infermieri liberi professionisti o da personale assunto a tempo determinato attraverso le agenzie interinali. Giusto il tempo di ambientarsi e formarli e il contratto scade».