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RN4CAST: il 28marzo appuntamento a Roma. Dirette, reportage, interviste.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 07/03/2017 vai ai commenti

RN4CAST

Si terrà, martedì 28 marzo 2017, la Conferenza "I livelli di staffing e le cure mancate. Progetto Nurse forecasting in Italy" (5,3 crediti ECM). L'evento con il patrocinio del Ministero della Salute intende essere un momento di analisi dei livelli di staffing in Italia e l'occasione per diffondere i dati della ricerca Nurse forecasting in Italy (Per iscrizioni clicca QUI).

Al Convegno, sarà presente il Direttivo Nazionale NurSind (ricordiamo che NurSind è stato il primo finanziatore dello Studio in Italia) e, i relatori che interverranno sono:

Loredana Sasso: Professore associato Dipartimento Scienze della Salute, Università di Genova, Direttrice e curatrice del progetto italiano;

Annamaria Bagnasco: Ricercatrice Dipartimento Scienze della Salute, Università di Genova;

ed ancora Federico Spandonaro, Barbara Polistena e Daniela D’Angela, dell’Università Tor Vergata Roma.

Qualità e quantità di organici infermieristici, hanno capacità di influenzare la qualità di assistenza erogata al paziente?

Quali gli standard di organico infermieristico garantiscono un’assistenza ottimale?

A questi ed altri interrogativi risponde lo studio RN4cast.

Il progetto che ha coinvolto 9 Paesi Europei e gli Stati Uniti, è stato esteso anche all’Italia, grazie all’interessamento della Professoressa Sasso ed alla partecipazione finanziaria del NurSind.

I risultati della ricerca evidenziano che il tasso di mortalità dei pazienti chirurgici a trenta giorni dalla dimissione è direttamente correlabile a:

  • dotazione organica, rapporto infermiere – pazienti, ad ogni aumento di una unità paziente per infermiere, la probabilità di morte del paziente aumenta del 7%;
  • livello di istruzione degli infermieri (laureati e non), ad ogni aumento del 10% di personale infermieristico laureato corrisponde una diminuzione del 7% del tasso di mortalità.

L'associazione dei due valori ha rilevato che, negli ospedali in cui il 60% degli infermieri è laureato ed il rapporto infermiere/paziente è di 1:6 la probabilità di decesso a trenta giorni della dimissione è del 30% inferiore in strutture in cui gli infermieri laureati sono meno del 30% ed il rapporto infermieri/pazienti è di 1:8.

L’indagine italiana è stata condotta in 13 Regioni, 40 ospedali, 292 unità operative, 3716 pazienti e 3667 infermieri.

I risultati non sono certo confortanti, ed evidenziano quanto gli infermieri siano determinanti nel processo di assistenza, l’ago della bilancia tra la vita e la morte.

Partendo dal dato base, ovvero dal rapporto pazienti infermieri, siamo ben lontani dalla media europea che è di 8:1, e dalla media ottimale di 6:1; in Italia il rapporto pazienti/infermieri è di ben 9,5:1.

A questo dato si aggiunge il livello di istruzione degli infermieri italiani, la cui soglia è la laurea triennale; i due dati insieme sono responsabili di un rischio di mortalità a 30 giorni dei pazienti chirurgici è superiore del 21% rispetto a quello che è ragionevole ritenere si avrebbe se il rapporto pazienti/infermieri fosse nella misura ottimale di 6:1.

Altro dato allarmante è quello riguardanti le “cure incompiute”, il 41% delle cure infermieristiche in Italia risulta incompiuta, ovvero non erogata o erogata parzialmente; per cure incompiute si intendono le prestazioni afferenti alla sfera della comunicazione con il paziente, di relazione, di pianificazione e di formazione, alle quali l’infermiere deve rinunciare per sopperire a “mansioni” di competenza di altre figure.

Questi sono solo alcuni dei dati certi risultanti dallo studio.

Il 28 marzo, avremo modo di dibatterne ampiamente.

La Redazione sarà presente con dirette streaming, reportage, interviste.

In un momento storico in cui la politica mira ad un depotenziamento e definanziamento della sanità, alla sostituzione dell’infermiere con gli Oss, nell’ottica del risparmio, è importante che tutti gli infermieri conoscano il RN4 cast e le evidenze che da questo ne sono scaturite, perché si possa arrivare ad una nuova coscienza di sé, della propria professione, che facciano da propulsore per una inversione di marcia

 

Approfondimenti:

http://www.infermieristicamente.it/articolo/6253/infermieri-snodo-cruciale-per-la-salute-del-cittadino/

http://www.infermieristicamente.it/articolo/6579/rn4cast-a-genova-la-presentazione-dei-risultati-dello-studio-italiano/

http://www.infermieristicamente.it/articolo/6724/rn4cast-primi-risultati-dello-studio-in-italia/