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Venti di sciopero dei colleghi in Slovenia

Donato Carraradi
Donato Carrara
Pubblicato il: 08/03/2017 vai ai commenti

Estero

Sono sul piede di guerra i nostri colleghi del sindacato infermieristico sloveno, a pochi giorni dalla firma del rinnovo del contratto dei medici e odontoiatri, ora rivendicano la loro parte.
A darne notizia è la presidente del sindacato SDZNS, Kolar Celarcevi, già conosciuta da NurSind dal 2008 quando venne in Italia per conoscere il nostro sindacato.
L'SDZNS ha annunciato al Ministro della Salute Milojko Kolar Celarc, il 13° succedutosi negli ultimi 10 anni, di essersi trasformato in Comitato di Sciopero e che ora è il turno degli infermieri che attendono da tempo il rinnovo del contratto nazionale dopo lunghe ed estenuanti vane promesse.
Lo stipendio attuale è di poco superiore al minimo contrattuale e le condizioni di lavoro sono pessime. Ora non si accontenteranno più di briciole e rivendicano almeno la parità di retribuzione con l'esercito, i finanzieri, la polizia e i vigili del fuoco. "Non perchè non portiamo armi che il nostro lavoro vale meno", ha dichiarato la Celarcevi, "gli infermieri del pronto soccorso lavorano a mani nude, senza armi, ogni giorno con devozione, come se fossero al fronte di un conflitto militare, solo che producono salute e non morte!. Oltre allo sforzo fisico gli infermieri subiscono quotidianamente un logorio mentale che li segna per tutta la vita".
Seguiremo da vicino le fasi della vertenza. Siamo certi che la determinazione dei colleghi sloveni porterà a buoni risultati per la categoria.

E noi in Italia? Restiamo alla finestra?