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L'indifferenza del Governo nei confronti della Sanità. Intervista a Nerina Dirindin.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 09/03/2017 vai ai commenti

Editoriali

Cambio di poltrona in Commissione Sanità, Amedeo Bianco è stato eletto capogruppo e prenderà il posto di Nerina Dirindin, che abbandona il Pd per passare al Dp (democratici e progressisti), partito politico nato recentemente dalla costola del PD.

In una intervista rilasciata a Quotidiano Sanità, l’ex capogruppo, spiega le motivazioni che l’hanno portata a lasciare il Pd, tra queste spicca la scarsa attenzione che l’uscente Governo Renzi, ha dedicato alla sanità.

L’ammissione della Dirindin non fa altro che confermare quanto già è evidente ai nostri occhi. L’indifferenza di questo Governo e di quelli passati è tangibile, è sotto gli occhi di tutti, pazienti, cittadini ed operatori sanitari.

Ai tanti slogan, alle discutibili campagne di sensibilizzazione, di fatto, non è seguito nessun intervento sostanziale, un solo investimento che potesse far pensare che la sanità non serve solo a far quadrare i conti.

Ci basta elencare brevemente i tagli operati dal Governo, decisi il 23 febbraio in Conferenza Stato-Regioni:

  • Il Fondo per le politiche sociali passa da 311 milioni e 99.7 milioni;
  • Il Fondo per le non autosufficienze, da una dotazione iniziale di 450 milioni, ai quali furono aggiunti i 50 milioni ricavati dal Decreto Legge sul mezzogiorno, decurtato di questi ultimi
  • Il Fondo sanitario Nazionale, decurtato di 122 milioni.

Tagli indiscriminati che mettono in serio rischio l’erogazione dei Lea, che ci faranno precipitare nell’abisso più tetro della negazione totale del Diritto alla Salute.

Tagli indiscriminati che continuano ad essere perpetrati nonostante, siano in netto contrasto con la sentenza 275/2016 della Corte Costituzionale che dichiara: “È la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio e, non l’equilibrio di questo a condizionare la doverosa erogazione”.

Sul definanziamemto, la Dirindin si espressa dichiarando: “Penso sia una vergogna, e non voglio arrendermi a questo stato delle cose. Ricordiamo che tutta questa storia nasce dall’Intesa dello scorso anno, quando le Regioni hanno accettato la clausola per la quale, in caso di mancato pagamento da parte delle Regioni a statuto speciale del contributo alla finanza pubblica chiesto dall’allora legge di Stabilità, tale somma sarebbe ricaduta sulle Regioni a statuto ordinario. Non posso che restare meravigliata da tutto questo, cosa che ho fatto notare anche all’assessore Garavaglia quando è stato audito proprio su questi temi da parte della XII commissione di Palazzo Madama. Allo stesso tempo, ritengo che la ministra Lorenzin non possa tirarsi fuori da questa querelle: la proposta di inserimento di questa clausola è stata avanzata dal Governo, e lei aveva il dovere di sollevare per tempo la questione in Consiglio dei Ministri o di provare a trovare possibili soluzioni in questi mesi, compreso la richiesta di assunzione di responsabilità da parte di tutti. La cosa grave è, appunto, che tutto questo era noto a Ministero della Salute e Regioni da oltre un anno e nessuna ha detto o fatto nulla.
Ma i problemi non finiscono qui. Potremmo parlare anche del miliardo di euro destinato alle aziende farmaceutiche e vincolato all’acquisto dei farmaci”.

L’intervista si conclude palesando una chiara situazione di stagnazione di questo Governo, ed esempi ancora ne sono, a detta dell’ex capogruppo, il fondo per l’autismo, nel quale sono stati convogliati 5 milioni di euro e che è rimasto bloccato in attesa del decreto attuativo, ed ancora il contratto per l’acquisto dei farmaci, non solo segregato, adesso anche scaduto.

 

Fonte:“Dal Governo Renzi scarsa attenzione alla sanità. Ho lasciato il PD anche per questo”. Intervista a Nerina Dirindin (Mdp)

 

PH: tp24.it; edizionidelgruppoabele.it; rifondazione.it